Inter: è un film già visto, ma si è ancora in tempo per cambiare il finale

Partiamo da un presupposto, non è il pari di Paloschi, peraltro meritato, all’ultimo giro di lancetta a sovvertire improvvisamente il giudizio sul match dell’Inter con la SPAL, non fosse altro perché il gol dell’attaccante ex Chievo è la più naturale conseguenza della prestazione nerazzurra, ancora una volta decisamente scadente e figlia di un atteggiamento superficiale manifestato dopo il fortunoso vantaggio, sintomo del fatto che la mentalità vincente sta scemando.

Spalletti - Fonte immagine: inter.it
Spalletti – Fonte immagine: inter.it
I buoni propositi di ritornare a riassaporare il gusto della vittoria sbandierati alla vigilia, sono infatti presto stati dimenticati sul prato verde, esibendo il solito gioco macchinoso e prevedibile frutto anche di molti singoli che stanno rendendo sotto ai propri standard. Della serie “tra il dire e il fare c’è di mezzo… la volontà”, proverbio leggermente modificato in una parola, non nel suo senso perché alle volte essa può essere insormontabile da superare come il mare e perché è proprio quella che sembra mancare in questo momento agli uomini del povero Spalletti; questa mancanza, insieme allo scoramento derivante dai risultati negativi, dà come prodotto una lenta discesa verso il baratro. Tutto ciò è il canovaccio di un film che i tifosi nerazzurri hanno visto tante, troppe volte nelle ultime stagioni e sperano di evitare di rivedere, nonostante le scene stiano inesorabilmente combaciando alla perfezione. Alla prima battuta d’arresto tutte le certezze costruite fino ad allora sono andate crollando alla stregua di un castello di carte, come già con Pioli e Mancini, e con una tale mancanza di personalità per rialzarsi dai momenti negativi non c’è mercato o arrivo eventuale di Pastore che tenga. La Champions, obiettivo imprescindibile, a dispetto delle due sconfitte e della successiva pareggite acuta da cui l’Inter è affetta, rimane a portata di mano, complici gli inciampi di Lazio e Roma (anche lei messa male), motivo per cui voltare pagina è obbligatorio. Errare è umano, ma perseverare negli stessi errori è diabolico e questi vanno corretti se si vuole finalmente cambiare almeno il finale di un film che da anni ha sempre lo stesso epilogo.

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