Inter-Milan 1-2, le pagelle rossonere: Ibra domina il derby

Il Milan torna a vincere un derby dopo quattro anni e lo fa grazie al solito Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese rifila un uno-due micidiale al quarto d’ora del primo tempo che indirizza la partita sui binari rossoneri e a nulla serve il gol di Lukaku. Pioli aggiunge così all’elenco delle sue vittime illustri anche i nerazzurri, gli unici che mancavano all’appello nel post lockdown. Detto dell’immenso Ibra, da sottolineare l’ennesima grande prestazione di Kessie in mezzo al campo, mentre Theo Hernandez risulta nettamente al di sotto dei suoi standard. Di seguito le pagelle dei rossoneri:

Ibrahimovic
Ibrahimovic- Autore: PSG World

G. Donnarumma 5,5: sporca in maniera non proprio perfetta il crosso di Perisic e il pallone termina a Lukaku che da lì non può sbagliare. Nel secondo tempo, sempre sul belga, una sua uscita rischiosa sarebbe costata un penalty che avrebbe fatto discutere, ma il VAR spazza via i dubbi segnalando il fuorigioco.

Calabria 6,5: dopo un ottimo avvio di stagione, il derby rappresentava un bel banco di prova per il terzino rossonero. E lui la supera brillantemente, limitando Perisic e dimostrandosi sempre sul pezzo. Mezzo punto in meno solo per la svirgolata finale che concede ai nerazzurri l’ultimo disperato tentativo da rimessa laterale.

Kjaer 6: l’avvio è di quelli difficili perché Lautaro gli scappa sempre via e rimedia un giallo che potrebbe pesargli. Invece da lì in avanti mette in campo tutta la sua esperienza e prende bene le misure al Toro che rimane più imbrigliato.

Romagnoli 5,5: al rientro dall’infortunio, Lukaku non è certo il più comodo dei clienti. La fisicità e la velocità dell’attaccante nerazzurro palesano una condizione non ancora al top del capitano rossonero che però si difende con le unghie e con i denti fino alla fine.

T. Hernandez 5: l’atteso duello con Hakimi lo vede uscire nettamente sconfitto. Pronti, via il marocchino lo lascia sul posto e lui sembra risentirne per tutto il resto della gara. Non riesce mai ad attivare il turbo e sbaglia una quantità indefinita di passaggi. Si riscatta parzialmente nel finale dando fastidio a Lukaku quando si trova a tu per tu con Donnarumma.

Bennacer 6,5: come spesso gli capita non ruba tanto l’occhio, ma gestisce sapientemente i palloni che transitano dai suoi piedi ed è bravo a sradicarne diversi ai centrocampisti avversari.

Kessie 7: è in un momento psico-fisico disarmante. Anche stasera domina in mezzo al campo nonostante di fronte ci siano due mastini come Vidal e Barella e risulta l’unico in grado di contrastare con successo la prepotenza fisica di Lukaku (dall’87’ Tonali: S.V.).

Saelemaekers 6,5: nell’azione del raddoppio lascia secco sul posto Brozovic e in generale mette a disposizione tanta corsa e buona volontà. Ne è la prova il fatto che esca cotto dopo un quarto d’ora del secondo tempo (dal 62′ Castillejo 6: riprende da dove lascia il suo predecessore. L’impegno non manca, ma in un paio di occasioni è impreciso in giocate che potrebbero risultare detereminanti).

Calhanoglu 6,5: meno evidente di altre volte, ma comunque sempre prezioso e intelligente. Manda in porta Ibra che viene steso da Kolarov e nel secondo tempo si allarga a sinistra per ridurre le sortite offensive di Hakimi.

R. Leao 6,5: schierato un po’ a sorpresa come titolare largo a sinistra, ripaga Pioli della sua fiducia sverniciando D’Ambrosio e servendo un cioccolatino a Ibra per il raddoppio. Rimane sempre discontinuo all’interno della partita, ma quando si accende si rivela estremamente pericoloso (dal 62′ Krunic 5,5: schierato per dare più sostanza in mezzo al campo, ha però sui piedi il pallone che ucciderebbe il match, ma lo sciupa clamorosamente a tu per tu con Handanovic e questo non gli vale la sufficienza).

Ibrahimovic 8: torna dal Covid, si carica la squadra sulle spalle e la conduce a vincere di nuovo un derby. Nel giro di tre minuti realizza una doppietta letale, poi lotta come un leone su tutti i palloni e nei duelli aerei ne esce quasi sempre vincitore. Nel finale nonostante la stanchezza, non molla mai un centimetro agli avversari.

All. Pioli 7,5: obiettivamente c’è da dire che forse il Milan aveva giocato meglio altri derby, ma li aveva persi. Ma il processo di crescita di una squadra si vede anche in occasioni come queste, dove pur non esprimendo un calcio sfavillante si portano a casa tre punti pesantissimi e che in una stracittadina mancavano da troppo tempo. E tanti meriti sono anche suoi.

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