The Year of Lautaro: anatomia di un campione da scoprire

Nella tierra prometida della pallacanestro argentina, la Bahía Blanca di Manu Ginobili, ventuno anni fa nacque un predestinato. Non stiamo parlando, però, di un’ala piccola, e neppure di una guardia o di un playmaker. Il fenomeno in questione si chiama Lautaro Martínez, ed è la probabile next big thing” del calcio sudamericano.

Lautaro Martinez, protagonista dell'ICC - Fonte: Agencia de Noticias ANDES, Wikipedia
Lautaro Martinez – Fonte: Agencia de Noticias ANDES, Wikipedia
Gli inizi: Figlio di un modesto calciatore che ha gravitato perlopiù nella sfera della Primera B Nacional (la serie B argentina), il ragazzo ha seguito le orme del padre sin dalla tenerissima età, militando inizialmente nei Liniers, dove ha appreso i primi rudimenti del mestiere. Da piccolissimo, ben prima di contrarre il virus del gol, Martínez giocava come difensore; successivamente, soprattutto per sfruttare la sua rapidità, è stato spostato sulla fascia; infine, ha assunto definitivamente il phisique du role da centravanti.

L’approdo al Racing: Nel gennaio 2014, fortemente voluto dal tecnico Fabio Redaelli, il calciatore è passato al Racing Club di Avellaneda. L’esordio in Primera División avviene il 1° Novembre 2015, quando il giovanissimo Lautaro, nel contesto della partita vinta 3-0 contro il Crucero del Norte, subentra all’80’ per far rifiatare quello che diverrà uno dei suoi più grandi estimatori: Diego Milito (e, non a caso, è stato proprio “Il Principe” a richiamare l’attenzione dei piani alti di Corso Vittorio Emanuele verso il calciatore).

L’Inter nel destino: Il 4 febbraio 2018 sotto gli occhi del Direttore Sportivo dell’FC Internazionale, Piero Ausilio, e del CT della nazionale argentina, Jorge Sampaoli, l’attaccante ha messo a segno una tripletta nella sfida vinta per 4-0 contro l’Huracán, valida per il campionato argentino, incassando l’endorsement del pubblico del “Cilindro” (soprannome con cui viene comunemente indicato l’Estadio Juan Domingo Perón, roccaforte del Racing Club) e facendo battere i cuori della dirigenza nerazzurra, che riesce ad assicurarsi le prestazioni del calciatore per una cifra vicina ai 25 milioni, vincendo la concorrenza di Atletico Madrid (il Cholo Simeone non ha mai nascosto di avere un debole per il giovane), Real Madrid e Borussia Dortmund. A dimostrazione della convinzione della bontà dell’investimento operato, l’Inter ha inserito una (pesante) clausola rescissoria nel contratto del giocatore, pari a 111 milioni di euro (clausola che, alla luce dell’ottimo precampionato disputato da Lautaro, inizia a spaventare non poco i tifosi).

Caratteristiche tecniche: fisicamente granitico (non a caso, soprannominato “El Toro” dal pubblico del “Cilindro”), animato da una forte personalità, buon finalizzatore, micidiale negli ultimi sedici metri, salta l’uomo, segna e fa segnare. Calciatore caratterizzato da un’elevata versatilità, pur incorporando principalmente le caratteristiche della seconda punta, si presta a ricoprire più ruoli sul fronte offensivo: nel Racing agiva da 10 in coppia con Lisandro Lopez, o da esterno nel tridente. Lautaro può fungere anche da falso nueve, liberando lo spazio per gli inserimenti degli esterni offensivi. Rappresenta, dunque, l’alternativa ideale a Mauro Icardi, ma non è da escludere un regime di cohabitation col suo capitano (i due hanno dimostrato di intendersi benissimo in questo precampionato), e neppure occasionali presenze sulla trequarti o come ala.

Una scommessa tutta da vincere: pur prendendo queste partite con le pinze (“calcio d’agosto, non ti conosco!”), individuare un aggettivo utile a descrivere il precampionato di Lautaro risulta essere impresa ardua: le tre reti messe a segno contro Lugano, Zenit e Lione, e il “piccolo capolavoro” che ha stregato il Wanda Metropolitano nel contesto dell’amichevole con l’Atletico Madrid sono un bottino da tenere in considerazione, soprattutto se riferito a un ragazzo poco più che ventenne, che mai prima si era misurato nei palcoscenici europei. L’Inter ha arruolato tra le sue fila un giovane dal potenziale enorme, un tesoro da gestire con assoluta perizia. Quando i tuoi sponsor si chiamano Diego Milito, Jorge Sampaoli o “Cholo” Simeone, inevitabilmente l’attenzione mediatica è altissima. A Luciano Spalletti l’onere e il piacere di monitorare la crescita di un calciatore che, sulla carta, potrebbe risolvere non pochi dei problemi che l’Inter ha riscontrato nella scorsa stagione sul fronte offensivo: una freccia importantissima nell’arco del tecnico di Certaldo, che quest’anno avrà davvero la possibilità di sbizzarrirsi.

I tifosi, intanto, già in preda alla “febbre Lautaro”, attendono con fibrillazione il debutto in serie A: ancora una settimana e “El Toro” potrebbe scendere nell’arena.

 

 

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