Inter-Milan 4-2, le pagelle dei rossoneri che durano cinquanta minuti
A San Siro il debry è nerazzurro.
Dopo l’iniziale 2-0 del Milan, l’Inter ribalta il match con 4 gol raggiungendo la Juventus in testa alla classifica del campionato di Serie A. Di seguito le pagelle dei rossoneri.
Donnarumma 6: no a Vecino sullo 0-0, sui 4 gol può poco. Paratone nel finale su Barella lanciato a campo aperto.
Conti 5: cross troppo prevedibili e sempre rimpallati, si limita al compitino. Quando c’è da accelerare la difesa avversaria lo blocca.
Kjaer 5: dopo una prova sufficiente, si perde Lukaku per il definitio 4-2. Poteva fare di più.
Romagnoli 5,5: De Vrij segna in modo super, ma lui lo aveva tra le mani. Nel complesso, però, non sbaglia altro.
Hernandez 6.5: corre a polmoni aperti, trova punizioni e si rende sempre pericoloso in area nerazzurra.
Castillejo 6: per 50′ è l’uomo in più. Guadagna falli preziosi, fa da legame tra centrocampo e attacco. Poi cala, Pioli se ne accorge e lo sostituisce. (Dal 79′ Leao s.v.).
Kessié 6: è uno dei fautori di una fase di interdizione al limite della perfezione. Dalla diga messa in atto con Bennacer il Milan ricama il suo momentaneo doppio vantaggio. Poi sparisce. (Dall’81’ Paquetà s.v.).
Bennacer 6.5: motore vero del centrocampo rossonero. Lui è il perno su cui si fonda tutta la buona fase iniziale. Nel momento di difficoltà è l’unico là in mezzo a trascinare la bandiera.
Calhanoglu 6,5: parte a mille, poi cede. Vicino al gol colpendo un palo, poi si ritrova a tutto campo. Dal 50′ riprende a giocare in modo troppo semplice e prevedibile.
Rebic 7: in attacco è il partner perfetto di Ibra. Grande sintonia, raccoglie un suo invito e lo piazza in rete. In area dialoga con Hernandez e
Ibrahimovic 7,5: assist per Rebic, gol sotto la Nord e poi un palo. Guida il Milan nel suo momento migliore, quando si soffre tutti si aggrappano a lui. Totalmente Zlatan.
All. Pioli 6: indovina la formazione iniziale, ma il suo Milan dura 50′. Manca la reazione finale, troppo sterile. Il suo Milan può e deve giocare meglio, a lui la palla per trovare la via definitiva della svolta.