Bayern, tutti contro Vucinic: “Guerra? Dichiarazioni strane”

Domani sera a Torino, ore 20.45, si disputerà il ritorno dei quarti di finale tra Juventus e Bayern Monaco.

Nella consueta conferenza stampa che precede le sfide di Champions, in sala si sono presentanti, oltre a Jupp Heynckes, anche Manuel Neuer e Arjen Robben.

Proprio l’allenatore dei tedeschi cerca di tenere alta la guardia dei suoi:

 

“Non è una partita già sicura, la qualificazione è ancora aperta. Loro saranno molto motivati, ma non vogliamo farli tornare in corsa. Non dobbiamo concedere gol. La Juve è fortissima, in Champions ha mostrato tutta la sua qualità. In Europa può succedere di tutto, ma noi siamo pronti.

Non ci snatureremo a Torino, cercheremo di colpire per costringere la Juventus a segnare quattro gol. Abbiamo grande esperienza e sappiamo cosa fare.

Buffon? E’ uno dei migliori portieri della storia. Ma quando uno come lui,c he ha vinto un Mondiale, commette un errore e dimostra comunque carattere, lo ammiro. Per me Buffon è una leggenda.

Vucinic parla di una guerra? Non è giusto parlare di guerra quando si parla di calcio, ma capisco che si debba caricare l’ambiente nella loro situazione per cercare di reagire e recuperare uno svantaggio. Ma non è una definizione fortunata.

Una spagnola in semifinale? La Spagna ha sempre ottenuto ottimi risultati in Europa, non credo ci sia differenza di qualità tra squadre spagnole e italiane.”

 

Manuel Neuer, portiere dei neo campioni di Germania: “Bisogna cercare di segnare un gol per mettere il risultato al sicuro, ma io spero di non subire tanti tiri. Vucinic ha detto che ci aspetta una guerra? La Juve cercherà di dare tutto e sta caricando l’ambiente. E’ strano ascoltare certe parole da un calciatore, ma anche noi siamo pronti”.

 

Infine Arjen Robben, partito dalla panchina all’andata e buttato nella mischia dopo l’infortunio, in avvio, occorso a Toni Kroos: “Siamo in un’ottima posizione, in vantaggio di due gol e consapevoli della nostra forza, ma nel calcio non si può mai sapere. Non pensiamo all’andata, bisogna essere sereni e giocare come sappiamo. La parola guerra non c’entra molto, si può parlare di impegno. Comunque sappiamo cosa ci aspetta”.