Champions League, nel G8 d’Europa manchiamo solo noi

Madrid, Monaco, Manchester , Londra, Parigi e Dortmund: sei città tra le più belle ed intriganti d’Europa, sei città che guardandole verrebbe da dire: “Un giorno andrò lì”. Ma che cosa hanno in comune queste metropoli? La risposta è piuttosto semplice: le suddette infatti faranno da cornice al G8 della Champions League o, se vogliamo metterla in termini più consoni, ai quarti di finale della competizione più importante a livello europeo.

Fonte immagine: Kieran Lynam dal Dublin, Ireland
Fonte immagine: Kieran Lynam dal Dublin, Ireland

In tal senso gli attesissimi confronti saranno: Barcellona – Atletico Madrid, Chelsea – PSG, Real – Borussia Dortmund Manchester United – Bayern Monaco. Da questi otto club, considerati l’elite del calcio mondiale, uscirà la vincitrice che il 24 maggio 2014 alzerà l’ambito trofeo nello stadio ‘Da Luz’ di Lisbona. Fin qui tutto normale, ma se prendiamo la lente d’ingrandimento (ce n’è bisogno?) ci accorgiamo che alla prestigiosa e variegata cerchia manca qualcuno: una squadra italiana. Già, in tempi recenti, quando il gioco si fa duro oltre confine i top club nostrani vengono meno: questo putroppo lo sappiamo già da tempo, visto che i tedeschi, gli inglesi e gli spagnoli e ora anche i francesi al momento sono superiori a noi a livello economico, tecnico e probabilmente anche a livello psicologico. E dire che all’inizio della campagna europea c’era del velato ottimismo riguardante l’operato di Juventus, Napoli e Milan. Ma i risultati sono stati insoddisfacenti e sotto le aspettative. I bianconeri di Antonio Conte, probabilmente i più attrezzati tra i tre contendenti, sono stati ‘retrocessi’ in Europa League  dopo essere arrivati terzi in un girone dove c’era si il Real Madrid, ma dove si poteva fare di più con le decisamente meno blasonate compagini del Copenaghen e del Galatasaray. Ai partenopei invece non è bastato fare 12 punti nel girone della morte composto da Borussia Dortmund, Arsenal (entrambe battute al San Paolo) e Marsiglia. E così alla fase di eliminazione diretta ha avuto accesso solo il Milan, che della Champions ha fatto uno dei suoi terreni di caccia abituali, ma che stavolta è uscito con le ossa rotte agli ottavi contro l’Atletico Madrid: 1-0 all’andata in quel di San Siro e pesante 4-1 in terra spagnola. Insomma, senza perderci nella demagogia più pura, prendiamo atto dell’attuale inferiorità (o presunta) del calcio nostrano per i soliti motivi ormai decantati fino alla follia da addetti ai lavori e no e su cui forse è meglio non perderci ancora del tempo, perchè la risalita può avvenire con i fatti, frutti di un processo di ripresa che al momento si prospetta lento, un po’ come la situazione economico – sociale del nostro Paese (ironia della sorte). Erano lontani i tempi in cui i club italiani si presentavano ai quarti con tre squadre (2003, 2005, 2006 più recentemente) e sembrano paradossalmente distanti anche i trionfi del Milan (2007) e dell’Inter (2010) seppur non sia passato troppo tempo. La realtà è che non si vive di soli ricordi e dobbiamo pazientare e sperare in un futuro più prossimo possibile che Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli o chi avrà la fortuna di entrare nell’Olimpo del calcio del Vecchio Continente possano portare in alto la bandiera tricolore. Per ora, purtroppo, gustiamoci tra rimpianti e amarezza, ma anche trepidante attesa questo ‘G8’, dove potremmo assistere alle prodezze degli dei del pallone senza però poter esultare per eventuali successi.

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Olivio Daniele Maggio

Originario di Francavilla Fontana, città dell'entroterra brindisino. Laureato in Scienze della Comunicazione e cresciuto praticamente a pane e calcio, coltiva molte aspirazioni tra cui quella di diventare giornalista professionista, ruolo che oscilla su un filo che divide il lavoro e la passione.

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