O capitano, mio capitano!

“Ottocento storie d’amore”.

Questa la frase che campeggerà sulla fascia da capitano che Javier Zanetti porterà questa sera durante la gara col Vaslui, sua 800esima partita ufficiale con la maglia dell’Inter. Arrivato all’Inter nell’estate del 1995 dal Banfield, pagato 5 miliardi di lire e accompagnato da Sebastián Rambert, che proveniva invece dall’Independiente, esordì in Serie A il 27 agosto 1995, a 22 anni, in occasione di una partita contro il Vicenza, vinta dalla sua nuova squadra per 1-0. Dopo il ritiro di Giuseppe Bergomi nel 1999, l’argentino divenne capitano del club, il resto è storia recente. Questo giovanotto di 39 anni è l’emblema del tifo interista e da quando ha esordito in quella calda giornata di fine agosto è entrato subito nei cuori della curva Nord, dei simpatizzanti nerazzurri e di tutti coloro che amano il calcio. Zanetti è una delle ultime “bandiere” rimaste in un calcio che oggi non bada più a emozioni e sentimenti e al ragazzo di Buenos Aires va riconosciuta l’abnegazione e la passione che in tutte queste stagioni ha messo in campo per il club di Massimo Moratti. Dal 1995 ad oggi, Javier “el tractor” ci ha sempre messo la faccia. Nei momenti felici e nei momenti bui, comportandosi da vero capitano e soprattutto da vero “uomo spogliatoio”. Andrea Stramaccioni in conferenza stampa ha risposto alla domanda sul capitano dicendo:”Le 800 di Zanetti? Se penso che probabilmente non le ho nemmeno viste io 800 gare mi sembra incredibile. Il nostro capitano andrebbe clonato, per me non e’ umano, e’ bionico”. Un traguardo storico, per un giocatore immenso.