Inter, la prima per Mazzarri: “Abbiamo il dovere di competere con tutti, ho fiducia in questo gruppo. Paragone con Mou? Penso che…”

Prima conferenza stampa alla Pinetina per Walter Mazzarri, neo allenatore dell’Inter, che si racconta ai microfoni di stampa nazionale e internazionale per presentare la nuova stagione interista.

 

 

Fonte immagine: ViolaChannel
Fonte immagine: ViolaChannel

LA NUOVA INTER – “Ho sempre lavorato sfruttando al massimo le potenzialità della rosa che la società mi mette a disposizione. L’ho sempre fatto in tanti anni di esperienza e lo farò ancora. Io non credo che questa rosa sia del valore dimostrato lo scorso anno, non voglio parlare di chi ha lavorato qui lo scorso anno perchè non mi compete, ma penso che possiamo fare molto meglio. Voglio vedere una squadra già pronta e affamata al primo giorno di ritiro: farò le mie valutazioni e insieme alla società decideremo il da farsi sul mercato. Alcune considerazioni con Branca, Ausilio e il presidente sono già state fatte ma non posso parlarvi di mercato, è un ruolo che spetta alla società.
La mia storia dimostra che io lavoro con 22 elementi, più o meno, più qualche ragazzo che può servire all’occorrenza: non conosco ancora i ragazzi ma ritengo molti di loro adatti a restare in questa rosa.
Cassano? Ho un ottimo rapporto con lui e l’abbiamo mantenuto negli anni dopo Genova.
Samuel? Non ci ho ancora parlato ma è un giocatore importante e penso che potrà fare ancora bene con noi.
Kovacic? Finchè non li alleno i calciatori non posso giudicarli. Mi piace parlarne dopo averli allenati. È comunque un ragazzo giovane e molto interessante che dovrò valutare.
Starò molto attento alle giovanili perchè qui come dappertutto sono il futuro di ogni società in questo momento di FairPlay finanziario.

Con me, oltre a Santoro e Frustalupi, il mio secondo, ci sarà Pondrelli, che da sempre mi aiuta a garantire le giuste prestazioni alla squadra, Vigiani e Papale, allenatore dei portieri. Poi altre persone esterne, come Concina e Nitti, che però non appariranno mai in campo.”

 
TRA DE LAURENTIIS E MORATTI“Il Presidente De Laurentiis fa spesso battute, alcune gli riescono bene altre meno bene, io non voglio fare polemica ma non voglio sentir mai parlare di tradimento. Sono stati quattro anni fantastici, ho dato tanto e ho ricevuto tanto, ma ho deciso che era il momento di dire basta.
Avrei portato qualcuno dal Napoli? Io ho mantenuto con i ragazzi a Napoli un ottimo rapporto, li ho ringraziati ma per una mia forma di rispetto non posso disturbare loro. Se avessi esigenze di mercato per giocatori oggi del Napoli non lo verrei a dire a voi, ne parlerei con la società e poi si vede se la società può accontentarmi o meno.
Non conoscevo Moratti, ma mi è piaciuto il primo incontro avuto: mi ha spiegato perchè ha scelto me, perchè voleva uno con le mie caratteristiche. Mi ha chiesto determinate cose e penso che sono cose che posso fare.
Il Presidente voleva un allenatore di carattere che possa assumersi le proprie responsabilità a fronte di tutta la squadra e credo di avere tutte le caratteristiche per fare ciò.
Non voglio usare le parole progetto o ciclo per il mio lavoro, io penso sempre che una partita può costare una carriera. Io voglio partire sempre con il piede giusto, partire forte perchè so che in Italia l’ambiente spesso ti costringe ad avere risultati. Non so quanto possa durare un ciclo o un progetto, l’importante è dare subito un’impronta ai giocatori, alla squadra.
Obiettivi? No, non ce ne sono né abbiamo parlato di questo. Io sono fiducioso, conosco i miei metodi di lavoro e sono sicuro di poter fare bene.
Allenare all’Inter è diverso? Io penso che chi allena quattro anni a Napoli acquisisce una patente superiore e crede di poter allenare ovunque.
Conferenze contro le big? È da un po’ di tempo che non parlo più di arbitri o faccio polemiche, l’ultima volta è capitato dopo la Supercoppa di Pechino, perchè quella è stata una situazione particolare.”

 
OBIETTIVI NERAZZURRI – “Io credo che l’Inter ha il dovere, per il blasone che ha, di tornare ad essere competitiva. Competitiva anche perchè i tifosi dovranno essere fieri di vedere una squadra che lotta sempre e non s’arrende mai. Credo che con il gioco poi i risultati arrivano sempre: i tifosi vogliono vedere una squadra vera oggi, una squadra che, contrariamente allo scorso anno, abbia nel proprio stadio di casa un fortino inespugnabile.
Io sono d’accordo ad allenare i giovani, a me piace allenarli, però sono anche convinto che se una squadra deve vincere è difficile farlo con i giovani.

Eventuali soci stranieri? Sarà la società a dare tutte le risposte. Penso che si deciderà solamente per il bene dell’Inter.
Paragone con Mou? Non ho mai pensato ai paragoni, ognuno è diverso e ognuno è se stesso. Io spero sempre che il meglio debba ancora venire, vado in un posto per cercare di lasciare un segno, cosi voglio fare anche qui. Io stimo Mourinho come allenatore, ovvio che qualche scaramuccia c’è stata in passato in occasione di scontri diretti ma la stima ritorna subito dopo.”

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