Juventus, Buffon a JTV: “Juve come il maggiordomo, siamo tornati e facciamo paura”

Parla lui, uno dei simboli del passato, del presente e del futuro della società più vincente d’Italia: Gianluigi Buffon, portiere unico, capitano della Juventus e della Nazionale italiana. Risponde così a domande interessanti, senza peli sulla lingua, senza scendere nell’ovvietà: un campione, dentro e fuori dal campo.

Fonte: geonacfc.it
Fonte: geonacfc.it

Buffon ci tiene prima di tutto a parlare di se stesso, delle critiche ricevute quando le sue prestazioni hanno subito un calo, che però può capitare a chi come lui di solito non sbaglia mai.

“Forse si è un po’ esagerato, ma sono state uno stimolo a fare meglio, con nuove motivazioni; alla Juve  puoi essere un giocatore importante, ma davanti avrai sempre un simbolo come Del Piero. Io ho fatto scelte che probabilmente non avrebbe fatto quasi nessuno.  Non avrei mai creduto di poter diventare capitano della Juve, ma per me è un vero onore”.

Sul rendimento della Juventus.

“Io sto bene come tutta la nostra squadra, abbiamo intrapreso un cammino importante; dobbiamo stare all’erta senza abbassare la tensione e l’impegno, l’anno scorso a gennaio avevamo circa 10 punti sulla seconda, ma facemmo pochi punti e il Napoli praticamente ci riagguantò. Dobbiamo continuare così, e provare magari a vincere anche l’Europa League, non sarebbe male: le vittorie europee portano convinzioni e sicurezze, di cui anche noi abbiamo bisogno. Eppoi sarebbe unico giocare la Supercoppa Europea, non capita a tutti”.

E’ difficile rimanere al top del mondo?

“E’ molto difficile essere sempre il migliore, avere la continuità nei mesi, ma le somme vanno tirate a fine carriera. Io dal mio punto di vista non sono appagato, mi sento ancora giovane e voglio giocare”.

Riguardo Calciopoli.

“Sai la Juventus è come il maggiordomo: le colpe sono sempre tutte le sue, un alibi perfetto nel calcio per chi non riesce a vincere. Calciopoli è stata una pagina dolorosa per noi giocatori, i tifosi e la società, ma adesso siamo tornati e facciamo paura: per questo gli altri parlano di arbitri, di aiutini. Siamo i più forti e incutiamo paura ai nostri avversari”

La partita più difficile del girone di andata?

“Beh l’Udinese ci ha messo in grande difficoltà, è vero; anche la Roma per 50-60 minuti; merito va anche alla Fiorentina, l’unica a batterci, anche se li ci abbiamo messo un po’ del nostro; anche il Napoli è forte, si vede che ha una mentalità europea”.

Chi è il tuo erede?

“Ci sarà un mio erede e magari sarà anche più forte: noi lo abbiamo in casa secondo me, è Leali. Anche Bardi e Perin però sono molto bravi, la Juve ha due-tre ragazzi della Primavera che possono essere il futuro riguardo il ruolo del portiere”.

Sul 2014, quali aspettative hai?

“Di rimanere integro fisicamente ed essere un punto di riferimento per la Juventus. Ovviamente la mia testa è anche al Mondiale”.

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