Inter e Napoli, il crocevia di campionato che influenza l’Europa

Cosi uguali e cosi diverse.
Uguali per le critiche, diverse nei risultati; almeno per ora.
Dopo il passaggio del turno, con relative paure e fantasmi al seguito, del Milan, Inter e Napoli sono le due italiane che si giocano l’accesso ai quarti di Finale di Champions.

Il Napoli, forte del 3-1 a favore dell’andata, si presenterà allo Stamford Bridge con l’aria delle Cenerentola che alla Mezzanotte non ci vuole proprio arrivare; gli azzurri, anche senza Mazzarri, hanno dimostrato tutte le potenzialità europee del caso, e, nonostante il cambio in panchina per i Blues, non ci staranno sicuramente a fare da vittima sacrificale. Vada come vada.
L’inter, sconfitta a Marsiglia, non ha solo un gol da recuperare, ma anche autostima, blasone e convincimento d’essere una grande, tra le grandi.
Ranieri, in versione Mago di Oz, le sta provando tutte, e, da vecchio lupo di mare qual è, siamo certi che non le ha ancora finite. Per lui questa squadra ha ancora qualcosa da dare, e ai tifosi interisti non resta che credergli. Col Marsiglia ci si gioca tutto, e tutto a carte scoperte; la differenza di valori c’è, inutile negarlo, nonostante la crisi evidente che dilaga tra i nerazzurri, ma sta a loro dimostrarla.

Due appuntamenti cruciali, fondamentali, che potranno essere ponte, in negativo o in positivo, per il futuro prossimo di entrambe le compagini, eppure, messi da parte per un Campionato che non ne vuol sapere di non dare ‘fastidio’.
Nella serata degli anticipi del venerdi, l’Inter va a Verona, contro un Chievo reduce dalla bella prestazione contro la Juve; la vittoria è l’unico risultato che aspetta Ranieri e i suoi, consapevoli che, se cosi non dovesse essere, le critiche che ne possono derivare sarebbero determinanti sia per un campionato in cui non avrai più nulla da dire, che per il percorso europeo.
Il Napoli, che arriva da un pareggio e quattro vinte nelle ultime cinque, aspetta il Cagliari per allungare momentaneamente sulla Roma e proprio sull’Inter, e sempre momentaneamente mettere pressione a Lazio e Udinese; la rincorsa al terzo posto, chimera fino a un mese fa, non vedrà pause sino alla fine del torneo. Vincerà chi sbaglia di meno.
E sarebbe quantomeno un peccato non giocarsela tutti fino alla fine.