Napoli: il bilancio a metà percorso della stagione

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti
Il 4 a 1 di domenica contro la Roma di Zeman al San Paolo ha sancito la fine del girone d’andata di questo campionato di Serie A. Il Napoli, senza la penalizzazione di 2 punti inflitta ingiustamente dalla Disciplinare, si troverebbe al secondo posto con la Lazio di Petkovic a 5 punti dalla Juventus, che sembra irraggiungibile. E’ tempo quindi di stilare un primo bilancio della stagione.

 

COSA VA

 

Difesa. L’arrivo di Gamberini ha permesso alla difesa a 3 di Mazzarri di acquisire una buona mole d’esperienza. Il trio difensivo Campagnaro, Cannavaro e Gamberini ha offerto prestazioni di altissimo livello, macchiate solamente da pochi errori individuali. Lo stesso Britos, rientrato dall’infortunio e adesso titolare al centro per la squalifica del capitano, si sta distinguendo per le ottime prestazioni. Tra i pali, Morgan De Sanctis sta vivendo una stagione senza sbavature, condita da parate di gran livello. Dopo Buffon è senza dubbio il miglior portiere italiano.

 

Solidità di squadra. Ormai è diventato difficile per tutti affrontare questo Napoli. Le sconfitte contro Juventus, Atalanta, Inter e Bologna sono arrivate dopo partite condotte con autorità e dominate per lunghissimi tratti di gioco. Anche quando la squadra non sembra in forma, si riescono a creare un certo numero di palle gol e a contenere gli avversari. Questo è dovuto soprattutto, oltre alla difesa già citata, al grandissimo lavoro del centrocampo, con un Behrami che ha saputo conquistare in tempi record il cuore della tifoseria partenopea, a suon di match fatti di tanta corsa e palle recuperate. La presenza dello svizzero ha rivitalizzato il connazionale Inler che, a dispetto della scorsa stagione, finalmente riesce a fare con scioltezza tutte le cose che lo hanno reso celebre a Udine.

 

Attacco. Hamsik e Cavani sono riusciti a completare il loro miglior girone d’andata. Lo slovacco in questa stagione ha mostrato di aver concluso quel processo di maturazione che lo ha portato a diventare un vero e proprio top player. Senso del gol, inserimento, capacità di contenimento, tecnica sopraffina e visione di gioco fanno di lui il miglior centrocampista offensivo del campionato. Di Cavani inutile parlare, senza di lui certi discorsi probabilmente non sarebbero stati nemmeno affrontati. Adesso è a quota 91 con la maglia del Napoli in 2 stagioni e mezzo ed è sempre più il punto di riferimento della squadra e della tifoseria. Pandev e Insigne sono state delle buone spalle per lo slovacco e l’uruguaiano. I periodi di calo dell’uno sono spesso coincisi con quelli di forma dell’altro. Il talento di Frattamaggiore si è conquistato con numerose prestazioni positive, condite da 3 gol e una buona  serie di assist, la fiducia del mister e dei compagni.

 

Dimenticato Lavezzi. Il 31 agosto, quando il calciomercato estivo si concluse, la maggior parte della tifoseria era scontenta per il mancato inserimento nell’ organico di un giocatore con le caratteristiche simili a quelle di Lavezzi, partito dopo 5 anni di militanza per 30 milioni di euro. Una grande squadra non deve mai dipendere da un solo elemento, per quanto di qualità sia ed in passato il Napoli si è fin troppo appoggiato su questo giocatore. Dopo la sua partenza, la squadra ha acquisito una propria identità, un gioco condiviso da tutti gli elementi con meccanismi ormai consolidati. Il suo addio, che in un primo momento apparve come qualcosa di tragico nell’economia di squadra, si è rivelato indolore; anzi, il Napoli dell’era De Laurentiis non aveva mai concluso così brillantemente il girone d’ andata.

 

Mazzarri. Tutte le cose precedentemente elencate non avrebbero mai avuto forma senza la mano di un grande stratega quale Walter Mazzarri. Il Mister ha preso sempre più per mano questa squadra, disegnandola secondo il proprio credo. I giocatori sentono la fiducia dell’ allenatore e in campo vanno oltre i propri limiti. Ha sempre letto bene le partite anche se, come a Torino, Milano e Bergamo, degli episodi negativi hanno macchiato il suo lavoro. Quest’anno, inoltre, è spesso ricorso a cambi di modulo in corso che, come ad esempio a Genova contro i rossoblù, hanno permesso di dare una svolta alla partita.

 

 

COSA NON VA

 

Panchina. In estate il presidente De Laurentiis promise due squadre di egual livello per affrontare l’Europa League e il campionato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la seconda squadra, che l’allenatore ha schierato come da accordi nelle prime tre partite europee, ha fallito, mettendo in mostra elementi che non hanno la qualità necessaria a giocare per un team di vertice. Emblematico il caso di Vargas, giocatore che un anno fa è stato pagato 10 – 12 milioni di euro e che ha offerto prestazioni scadenti, fatta eccezione per la tripletta casalinga all’esordio europeo contro l’ Aik Solna. Il cileno è in procinto di andar via in prestito per 18 mesi.

Rosati, Fernandez, Uvini, Aronica, Dossena e Donadel sono gli altri imputati in un processo che ha come maggior colpevole la società e chi, in estate, ha avuto il compito di costruire un organico di 22 elementi dello stesso livello. Tra questi giocatori si salvano solo il buon Mesto ed El Kaddouri che non ha avuto molto spazio per mostrare le sue qualità.

 

Fasce. Il maggior punto di forza nelle scorse stagioni si è tramutato nel peggior punto di debolezza in questa prima metà di stagione. Zuniga, il migliore dei 4 in rosa, è stato assente quasi un mese e ci ha messo un po’ dopo il rientro a carburare nuovamente. Maggio, che ha aperto la stagione contro il Palermo e ha concluso il girone con il Siena e la Roma con 3 gol, si è distinto per una serie lunga e costante di prove negative, fatte di solo e sterile contenimento, poca proposizione e zero cross. Le ultimi due partite, però, danno fiducia per il prosieguo.

Dossena, vicino al passaggio al Palermo, ha seguìto il trend della scorsa stagione negativa e Mesto, invece, ha giocato poco ma si è distinto positivamente.

 

Società. Le scelte estive sono passate dall’ essere discutibili a fallimentari, tanto che a Gennaio ci si sta facendo in quattro per tappare quei buchi lasciati da un organico incompiuto. Pensare di poter sostenere una stagione da 50 partite con una panchina del genere spremendo al limite i titolari è stata una scelta azzardata. Le scommesse di Bigon e del talent scout Micheli si stanno rivelando sempre più sbagliate. Inoltre, il silenzio della presidenza negli ultimi mesi è stato davvero nocivo. De Laurentiis ha sempre abituato i tifosi a essere in prima linea ma nel periodo più buio della stagione, quando sia Mazzarri che i giocatori avevano bisogno di uno scudo, si è rintanato in America facendo perdere le sue tracce.

 

Ambiente. Tifoseria e giornalisti locali spesso e volentieri hanno destabilizzato l’umore di chi avrebbe bisogno di lavorare con tranquillità per poi scendere in campo la domenica e conquistare i tre punti. I giornalisti o i famosi esperti locali hanno spesso calcato la mano su voci di mercato inesistenti o su malumori societari e nello spogliatoio.

La tifoseria sembra aver perso l’umiltà di qualche tempo fa e si crede legittimata dalla vittoria della Coppa Italia a pretendere che la squadra vinca subito lo scudetto, dimenticando che sul campo è seconda sola alla Juventus di Conte e che in questo campionato così equilibrato è molto semplice incappare in una sconfitta. Intanto lo stadio San Paolo è sempre meno pieno, i fischi sono sempre di più così come le critiche, spesso e volentieri ingiuste.
 
A cura di Luca Accarino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy