Altro giro, altra corsa. Ma sarà davvero l’ultima per Antonio Cassano?
Come una giostra, la carriera calcistica di Antonio Cassano è sempre stata contornata da una tendenza, neanche troppo strana, che lo ha portato a cambiar casacca di continuo. Bari, Roma, Real Madrid, Sampdoria, Milan, Inter ed ora Parma. Ultima squadra, in ordine di tempo, che ha deciso di scommettere sul talento di Bari Vecchia. Un talento esploso presto (a soli 17), ma che ha perso troppo tempo a decidere cosa volerne fare del proprio genio.
Una carriera movimentata quella di Fantantonio, tra frasi non dette ed altre – purtroppo – pronunciate e puntualmente smentite. Contraddistinta da lacrime e rimpianti, sintesi perfette del paradosso che da sempre ha caratterizzato il suo essere calciatore. Il Cassano maturo del 2004, chinato a terra disperato durante gli Europei, è lo stesso Cassano capriccioso che due anni dopo, al Real Madrid, decise di gettare al vento l’occasione più importante della propria carriera. Fatta di guai e di errori di gioventù, dicevamo. Di sguardi, di smorfie, di imitazioni, di gesti. Fatta di Cassanate. Ma impreziosita pure da assist, tanti, e da reti. Poche ma sempre d’autore. Come la prima, nel lontano 1999, contro un avversario a caso, l’Inter. Difensori superati come birilli e quella classe, inconfondibile, da sempre croce e delizia per tifosi e dirigenti. Ed ora che il numero 99 è pronto per ricominciare a ‘correre’, la domanda sorge spontanea. Altro giro altra corsa, ma sarà davvero l’ultima per Antonio Cassano?
