De Laurentiis: “Siamo l’anti-tutti. Con Mazzarri siamo in sintonia, ecco come ho rinnovato il contratto a Cavani”

Vulcanico. Questo è l’aggettivo che meglio identifica il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis che oggi ha rilasciato un’intervista al quotidiano campano “Il Mattino”. Ecco quanto evidenziato da SoccerMagazine.it:

Fonte immagine: Danilo Rossetti

Presidente, iniziamo da Vargas? E poi ci sono gli altri giovani: Fernandez, Uvini…

Edu si è finalmente liberato. Sapevo che sarebbe successo perché conosco il suo valore. Vargas e Insigne: puntiamo tantissimo su di loro e sono certo che ne vedremo delle belle. Mi dispiace per chi ha storto il naso per Vargas: dovranno ricredersi. Queste scelte non sono casuali, sono frutto di selezioni condotte con precisione quasi maniacale. È finito il tempo di chi ci evitava e non c’è più chi ci strappa i talenti dalle mani. Prima sembrava che tutti ci fregassero tutto. Quest’anno sul mercato volevano farmi fare cose che non mi convincevano e quindi ho opposto la mia ragione ai tentativi velleitari. Trascorro ore ed ore della mia giornata per il Napoli, nonostante i miei impegni col cinema. Ho commesso errori sul mercato, però sono contento di quanto fatto finora”.

 

Insigne è il primo giocatore del vivaio tra i titolari:il Napoli cerca di produrre in casa i top player?

“Stiamo lavorando con la Lega su un progetto che proietterà il settore giovanile in una dimensione nuova: una serie B con due gironi. Il primo competitivo con promozioni e retrocessioni, l’altro riservato alle squadre B del massimo campionato. Qui giocheranno i ragazzi della Primavera senza velleità di traguardi di passaggio di serie o l’angoscia di scendere di categoria. Già tredici club sono d’accordo sulla formula”.

 

Scudetto: quando sarà possibile? Il Napoli è l’anti Juve?

Siamo l’anti tutti: Juve, Milan, Inter. Ogni anno puntiamo al massimo. Abbiamo compiuto il ciclo Champions con buoni risultati. Stavolta abbiamo due team competitivi, possiamo fare bene su due fronti: sia in campionato che in Europa League. Siamo un gruppo straordinario, un network virtuoso che ha il gusto, Mazzarri in testa, di vincere sempre. Per quanto riguarda lo scudetto, beh, diciamo che potrebbe essere l’anno propizio. E sottolineo quel potrebbe, è un condizionale».

 

Quando e come ha deciso di fare quell’accordo con Cavani?

“Sono volato a Cardiff durante le Olimpiadi con Chiavelli, il nostro ad, e il procuratore di Cavani. Lui era impegnatissimo negli allenamenti e nel suo albergo non c’era nemmeno una camera libera per ospitarci, abbiamo condotto una trattativa a spizzichi e bocconi: Cavani discuteva con noi, poi tornava ad allenarsi, tornava da noi per definire e poi andava a completare la preparazione. Abbiamo diviso anche i panini, quando Edinson non riusciva a pranzare con la Nazionale. Infine abbiamo messo nero su bianco nei miei uffici di Roma e poi firmato il contratto a Castel Volturno. Se Cavani mi è simpatico? È più scugnizzo di Lavezzi”.

 

Mazzarri ha detto: io e il presidente siamo due treni paralleli. Il suo contratto nel 2013 scadrà..

Con il mister ci rispettiamo molto perché io non metto becco nel suo lavoro e lui non lo fa nel mio. Il nostro rapporto è molto migliorato perché credo che Mazzarri abbia capito che non c’è un padre padrone, ma una famiglia che tende sempre a migliorarsi per seguire un fine. Per quanto concerne il contratto non c’è nesusn problema. Non abbiamo avuto l’opportunità di riparlarne, ma Mazzarri è così: immaginate che oggi non pensa nemmeno alla partita con la Lazio, l’obiettivo principale è la prossima gara. Catania e basta, insomma. Non voglio disturbare il suo metodo di lavoro. Quando entrambi lo riterremo opportuno parleremo del rinnovo. Ma mi sento di dire che tra me e lui non ci sarà alcun problema”.

 

Quando ricorda il 2004, cosa pensa? Era l’anno della rifondazione.

“I miei amici mi diedero del pazzo. Mi dissero tutti: “Perchè abbandoni i progetti del cinema per un mondo che non conosci?”. Mi accorsi che avevo visto giusto quando giocammo col Cittadella: 60mila, forse 80mila con gli ”imbucati”. La passione guidava me e il grande popolo del Napoli. Ma dovevo fare di più. Un giorno percorrendo via Marina vidi dei bambini giocare con le maglie dell’Inter, del Milan. Gli chiesi: “e quella del Napoli?” loro mi risposero: “ma la squadra ormai gioca in serie C”. Capii che bisognava risollevare l’orgoglio dei napoletani. Così ho fatto, così è stato”.

 

San Paolo, ristrutturazione o stadio nuovo?

“Impianti di 100mila posti non hanno futuro, così come gli stadi inglesi, tedeschi o spagnoli. Il futuro è legato alle nuove tecnologie e a quello che le recenti generazioni di tifosi chiedono. Aspettiamo la nuova legge sugli stadi e le normative Uefa, che cambiano di continuo. In qualunque caso sceglierò il San Paolo, è la casa degli azzurri ed è stata la casa di Maradona, di Ferlaino, un presidente straordinario che ha vinto due scudetti con la sua squadra del cuore. Ora l’impianto ha bisogno di lavori voluti dall’Uefa, il contenzioso col Comune è praticamente risolto e con i nostri soldi saranno eseguiti i lavori necessari, chiesti dall’organismo europeo”.

 

Purtroppo la violenza torna ad oscurare quanto di buono fatto dal Napoli: sono stati accoltellati molti tifosi svedesi.

Ferma condanna, voglio però capire bene la dinamica dell’accaduto. Pur se tutto ciò è assurdo”.

 

A qualche chilometro da Napoli domani gioca il Quarto, la piccola squadra che ha già vinto il titolo della legalità e dell’anticamorra. La Nazionale con Prandelli si allenerà con questi giocatori di qui a poco.

Questi sono gesti che hanno un altissimo valore ed un profilo importante. Sono orgoglioso come imprenditore di calcio. Vorrei ospitare il Quarto per un allenamento insieme col Napoli a Castel Volturno. Se ci saranno le condizioni apriremo le nostre porte a questi ragazzi”.

FONTE: Il Mattino

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