Hellas-Parma 3-2: ora Verona può sognare

Inizia con un minuto di silenzio in memoria dell’ex Presidente Giovanni Martinelli una partita che a Verona ricorderanno per molto tempo, una delle più belle di questo turno di serie A. Si affrontano a viso aperto Hellas Verona e Parma, due squadre in salute e desiderose di far bene.

(fonte www.hellasverona.it)
(fonte www.hellasverona.it)
Emozioni già dal 2′ minuto, quando una punizione per il Verona, calciata da Iturbe, finisce alta sopra la traversa. Il terreno del Bentegodi è umido, insidioso, tanto che Cassano preferisce cambiare gli scarpini a bordo campo. Al 8′ minuto ancora una punizione a favore del Verona respinta in angolo dalla difesa parmense; Iturbe batte dalla bandierina e riesce a far arrivare il pallone sul piede di Cacciatore che gira in porta: il Verona è in vantaggio grazie ad uno splendido schema su calcio d’angolo. Il Parma però non ci sta e si lancia alla ricerca del pareggio: prima con Acquah, che colpisce l’esterno della rete dando solo l’illusione del gol, e poi con Parolo che colpisce il palo alla destra di Rafael. Non c’è tempo però per i rimpianti per i parmensi, passano trenta secondi e Parolo ci riprova: questa volta il suo tiro, potentissimo, batte Rafael. Al Bentegodi è uno a uno. Siamo nel momento migliore del Parma, gli uomini di Donadoni spingono e arrivano al vantaggio con Cassano al 25′: pregevole la sua girata in diagonale per il 2-1. Le emozioni ancora non sono finite; è il 29′ minuto quando Amauri sale in cielo e colpisce violentemente di testa: la palla si stampa sulla traversa e ritorna in campo: stavolta la colpisce Felipe ma Rafael con un riflesso felino riesce a respingere. Si va al riposo con gli emiliani in vantaggio per 2 a 1.

Nel secondo tempo tocca al Verona fare la partita: Toni si dà da fare, sbraccia, sgomita e trova la rete, che però viene annullata per sospetto fuorigioco. Il Parma si chiude molto bene nella speranza di tenere in vantaggio, così agli uomini di Mandorlini non rimane che provare a pescare Toni in area di rigore; per anticiparlo deve sacrificarsi Bajza che avrà bisogno dell’intervento medico. Luca Toni però non si da per vinto e il terzo tentativo è quello buono; Cassani lo tocca in area e per l’arbitro è rigore: dagli undici metri lo specialista Jorginho trasforma, nonostante Bajza avesse intuito.

Sul 2-2 le squadre si allungano e c’è l’impressione che entrambe potrebbero segnare da un momento all’altro e che un solo episodio basterebbe a risolvere la partita. Questa volta l’episodio in questione capita a Jorginho, bravissimo a girarsi in fazzoletto di campo e a procurarsi il rigore che lui stesso trasformerà per il 3-2. Siamo al 42′ di una partita incredibile, che il Parma non intende perdere dopo essere stata lungamente in vantaggio; non bastano però i quattro minuti di recupero concessi per rimettere in equilibrio una sfida così fortemente segnata dagli episodi. Finisce 3-2 per il Verona, che si ritrova con un quarto posto in classifica quantomai inaspettato a inizio stagione, e una vittoria da dedicare a chi ha reso possibile il ritorno di questa società tra le grandi del calcio italiano: addio Presidente.

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