Il Milan secondo Seedorf: “Che noia i moduli”

I moduli, nel calcio, non sono tutto.  L’importante è vincere giocando un calcio spregiucato divertendosi con serenità per poter deliziare i propri tifosi.

Fonte: mi chiel - flickr.com
Seedorf Fonte: mi chiel – flickr.com

E’ questa la corrente di pensiero calcistica di Clarence Seedorf, che alla ‘Gazzetta dello Sport‘ parla della sua filosofia tattica. ” l sistema di gioco, i numeri… Appassionano enormemente voi giornalisti, ne discutereste per ore. Ma sa qual è la verità? Che nel calcio moderno il sistema esiste solo nella fase difensiva. In quella offensiva c’è fluidità totale, sei giocatori che si muovono continuamente in sincronia senza dare punti di riferimento. Per questo le domande sul modulo di gioco mi annoiano… Per ora a ritrovarsi, anche fisicamente. Poi si costruirà partendo dalle basi, dai giovani. Bisogna avere ambizione: solo in Italia ambizione è una parola sporca… “.   Seedorf veste anche i panni dello psicologo, illustrando ciò che per il suo Milan è importante a livello mentale, per ritrovare ambizioni e risultati:” Il Milan deve ritrovare la convinzione in se stesso. Per questo, ho cambiato ritmi e consuetudini di allenamento. Voglio che giochino, ridano, si divertano – dichiara l’olandese – Nelle sedute tecniche non mi soffermo mai troppo sugli errori. Mostro loro soprattutto ciò che hanno fatto bene. Erano appena dieci minuti? Fantastico, possono diventare venti, poi trenta, e infine una partita intera. Bisogna partire sempre da ciò che funziona”.  Il tecnico rossonero infine spende qualche parola, immancabile , su BalotelliMario in realtà è una persona squisita, dolce, sensibilissima. Si sente gravato di responsabilità enormi e, in fondo, non sue. Occorre sollevarlo, anzi liberarlo, dall’obbligo di rappresentare un simbolo. Restituire all’individuo il suo valore centrale significa sviluppare il potenziale umano con serenità. Errori compresi. Solo così diventerà un campione completo: quel giorno sarà una vittoria per me e tutti”.

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Olivio Daniele Maggio

Originario di Francavilla Fontana, città dell'entroterra brindisino. Laureato in Scienze della Comunicazione e cresciuto praticamente a pane e calcio, coltiva molte aspirazioni tra cui quella di diventare giornalista professionista, ruolo che oscilla su un filo che divide il lavoro e la passione.

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