Il Napoli non conosce più tabù…è l’anno giusto?
Abbattuti uno dopo l’altro in quattro giornate.
Un inizio di campionato a punteggio pieno regala al Napoli la soddisfazione di aver sfatato tanti tabù che lo hanno ostacolato durante gli ultimi anni di A. La soddisfazione è accompagnata, però, da qualcosa di ben più importante ovvero dalla consapevolezza di essere all’altezza di ogni impresa e di potersela giocare con chiunque ad armi pari. Il Napoli sembra aver seguito questa strada fin dalla prima di campionato quando il Bologna di Pioli era arrivato al San Paolo memore delle due vittorie in tre giorni ottenute l’anno scorso in terra partenopea. Si trattava della 17° giornata di campionato e della partita che eliminò il Napoli, campione uscente, dalla Coppa Italia. Ma il nuovo Napoli non poteva fermarsi davanti al Bologna, non quest’anno: 3 a 0 e pratica chiusa. Ugual sorte spetta al Chievo dopo una settimana al Bentegodi. I gialloblù provano a tener testa ad un Napoli d’assalto pareggiando per ben due volte il vantaggio azzurro con Paloschi. Ma poi ci pensano Hamsik ed Higuain ed il 4 a 2 è servito. Solo un’altra vittoria sull’Atalanta ha diviso il Napoli dalla storica partita di ieri al Maezza contro il temibilissimo Milan di Allegri. Il Napoli non vinceva in casa del diavolo dal 1986; c’era Diego Armando Maradona. Al fischio finale, dopo ventisette anni, il tabellino lampeggiava ancora una volta in favore degli azzurri. Il Napoli vince 2 a 1 e mantiene la vetta della classifica insieme alla Roma di Garcia, altro record non da niente dopo quattro giornate. L’ultimo tabù è quello dell’imbattibilità di Mario Balotelli nella lotteria dei rigori. Nessun penalty sbagliato in carriera per il centravanti del Milan e della nazionale…fino a ieri. Reina rimane in piedi sulla rincorsa interrotta di superMario e respinge il tiro tuffandosi sulla sua destra. Non è serata per i rossoneri. E’ una serata magica per il Napoli, invece, che sembra proprio non volersi fermare più. Potrebbe essere l’anno giusto per….? Napoli è scaramantica, meglio tacere.