Juventus, Barzagli: “Il Chievo non è solo Pellissier”

La gara del Bentegodi sarà speciale per quello che, ad oggi, è il leader della difesa bianconera: Andrea Barzagli, che, a suon di grandi prestazioni, è tornato in Nazionale dopo la vittoria del Mondiale nel 2006.

Fonte immagine: flickr.com - (C) FedeSK8 (Federico Scotto)

Il centrale della Juventus è stato lanciato proprio dai gialloblu e, amarcord a parte, mette in guardia i compagni dai clivensi ai microfoni di Sky e Mediaset: Il Chievo mi ha lanciato. Il mio primo anno a Verona è stato uno dei più belli e sono molto legato all’ambiente. Il Bentegodi è un campo difficile e domenica ci aspetta una gara insidiosa. Pellissier? Lui è un pericolo ma non c’è solo lui. Stiamo studiando tutto, anche i piccoli dettagli, sapendo che per vincere ci vorranno attenzione, concentrazione, cattiveria e voglia di correre più di loro”.

Prudenza anche alla domanda se la Juventus sia da scudetto: “Siamo ancora all’inizio, serve tranquillità. I risultati li vedremo più avanti”. Il difensore, del resto, non si fida delle due milanese e, soprattutto, del Napoli di Mazzarri: Gli azzurri possono lottare fino alla fine, ma ma anche le altre sono ancora in corsa nonostante un piccolo periodo non al top. Noi possiamo migliorare”.

Come tutta la Juventus, anche Barzagli si lascia alle spalle la vittoria sul Milan, per quanto entusiasmo l’abbia comunque portato, pensando solamente al prossimo match: “Ci ha dato la consapevolezza dei nostri mezzi, ma adesso siamo all’inizio, dobbiamo continuare a lavorare con tranquillità, guardando solo in casa nostra senza pensare alle nostre avversarie. In Italia si fa in fretta a cambiare i giudizi, ma sicuramente le prossime partite ci diranno a che punto siamo”.

Dai Mondiali del 2006 sono passati cinque anni ed una parentesi proprio in Germania col Wolfsburg. Il centrale era arrivato ai margini per quel che concerne la Nazionale, per poi ritornare in auge, come dicevamo, grazie alle grandiose prestazioni da quando ha vestito la maglia bianconera: “In pochi mesi è cambiato tutto, ma questa per me non è una rivincita. In Germania stavo bene, ma poi è arrivata quest’opportunità di tornare a giocare in una grande squadra come la Juventus. In questi mesi ho lavorato bene e questo mi dà la forza per continuare a fare ancora di più”.

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