Lazarevic nel recupero regala il derby al Chievo

Dopo più di un decennio al Bentegodi torna il “derby della Scala” tra Hellas e Chievo che si gioca per la terza volta nella storia.

Autore: El Pass Fonte: Wikipedia.org
Autore: El Pass
Fonte: Wikipedia.org

L’Hellas Verona padrone di casa arriva nettamente favorito alla vigilia con 6 vittorie su 6 nelle precedenti uscite casalinghe ma reduce da una brutta sconfitta sul campo del Genoa due settimane fa. Per gli scaligeri una vittoria significherebbe riportarsi momentaneamente avanti alla Fiorentina in classifica e confermare il grande avvio di stagione. Mandorlini sceglie il classico 4-3-3 con Albertazzi e Juanito preferiti a Cacciatore e Martinho.

Il nuovo Chievo di Corini arriva al derby in ultimissima posizione con il disperato bisogno di punti salvezza. Un solo successo nelle prime 12 giornate condanna i clivensi ad un lungo inseguimento al quartultimo posto. Corini sceglie un 4-3-3 prudente (che si può vedere anche come un 4-5-1) con Estigarribia e Sestu che affiancano Thereau davanti e Radovanovic  che prende il posto di Bentigvoglio in mezzo al campo.

La partita è tutt’altro che coinvolgente e le squadre sembrano essere frenate dall’atmosfera di questo insolito derby che incide parecchio sul rendimento di entrambe le formazioni. Il primo squillo è del Chievo dopo 5’ con Cesar che mette il pallone in gol su assist di Dramè ma viene fermato dall’assistente dell’arbitro che segnala un fuorigioco più che dubbio. L’Hellas stenta a decollare ed appare impaurito dal sorprendente buon avvio del Chievo. Tra gli uomini di Corini spicca la prestazione di Estigarribia, esplosivo e convincente come non lo si era mai visto nelle precedenti annate italiane.

Col passare dei minuti il Verona prende campo e coraggio ma stenta a creare alle gol dalle parti di Puggioni. Ben più pericoloso è il Chievo che giunge per ben tre volte al tiro ma manca il bersaglio grosso prima con Radovanovic, poi con Estigarribia ed infine con Sestu. Il Verona scoppiettante di inizio stagione sembra non essere sceso in campo e soprattutto gli esterni argentini Iturbe e Juanito sono totalmente nulli. L’unico brivido per il Chievo è un fallo di mano di Cesar in area di rigore, tanto evidente quanto poco dannoso che scatena le proteste di Romulo e compagni che reclamavano il penalty. Il primo tempo si chiude con il Chievo chiuso in difesa ma ben organizzato e con il Verona votato all’attacco ma impreciso e poco concreto.

La ripresa comincia così come era finito il primo tempo ed i tecnici ricorrono ai cambi per cambiare l’andazzo della gara: Corini inserisce Lazarevic per Sestu mentre Mandorlini butta nella mischia Cacciatore e Martinho per Juanito e Donati. Il cambio di Corini si rivela azzeccato e l’ingresso di Lazarevic spacca la partita. Lo sloveno si rende protagonista di dribblign veloci e vincenti che mandano in tilt la difesa scaligera favorendo la crescita della prestazione di Thereau che fin lì appariva abbastanza spento. È proprio per il francese l’occasione più ghiotta della prima parte della ripresa: con una percussione verticale fa fuori due difensori ma davanti a Rafael colpisce malissimo e calcia fuori.

Il Verona è sì più attivo e presente nella metà campo avversaria ma allo stesso tempo i suoi attacchi sono sterili e sconclusionati con Toni che tocca pochissimi palloni e Jorginho che stenta ad esprimersi al meglio. È sempre il Chievo a creare le migliori occasioni ma Radovanovic spreca per ben due volte la palla del vantaggio. I dieci minuti conclusivi vedono il Verona provare disperatamente gli affondi decisivi senza però mai riuscire ad affondare con convinzione. Iturbe ci prova in due occasioni: alla prima viene murato, alla seconda segna ma l’arbitro Guida si accorge del fallo di mano nel controllo del pallone e ferma con tempismo il gioco.

Al secondo minuto di recupero arriva la doccia fredda per il Verona, il colpo di scena inaspettato: Hetemaj arriva sul fondo e mette un pallone rasoterra all’indietro sul quale ci si fionda Lazarevic che con un destro preciso insacca la porta di Rafael e regala il vantaggio al Chievo. Corini esplode e la panchina con lui. Non c’è più tempo per rimontare, il Chievo vince il derby e lo vince con una grande prestazione di sacrificio. Con questi 3 punti i clivensi agganciano il Catania al penultimo posto; il Verona invece rimane sesto a quota 22.

Queste le formazioni e le pagelle della partita.

HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael 6; Albertazzi 6 (dall’86’ Agostni s.v.); Maietta 6; Moras 5,5; Romulo 6; Halfredsson 5; Donati 5,5 (dal 60’ Cacciatore 5,5); Jorginho 6; Juanito 6 (dal 59’ Martinho 6); Toni 5,5; Iturbe 6.

CHIEVO VERONA (4-3-3) Puggioni 6; Frey 6,5; Dainelli 6,5; Cesar 6; Dramè 6; Radovanovic  5,5; Rigoni 6; Hetemaj 6,5; Estigarribia 6,5 (dal 78’ Paloschi 6); Thereau 5,5 (dal 91’ Acosty s.v.); Sestu 6 (dal 60’ Lazarevic 7).

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