Le “ali” dell’entusiasmo: Napoli Juventus 2-0

C’è una partita durante la stagione dove il S.Paolo respira più forte.

Fonte: www.foto-calcio-napoli.it - Danilo Rossetti
Fonte: www.foto-calcio-napoli.it – Danilo Rossetti

La città partenopea percepisce il clima di questa sfida settimane prima e la aspetta ansiosa, come un rito, come una festa. La storia del calcio italiano ce la presenta come una delle sfide più sentite nella penisola calcistica, una sfida che richiama corsi e ricorsi storici, che narra di conquistatori e di conquistati, di annessioni e rivoluzioni. E’ la notte di Napoli-Juventus e non c’è bisogno di aggiungere altro. La Juventus ha divorato il campionato ed è a venti punti in classifica sul Napoli terzo. Ma in questa sfida non contano i dati e le statistiche; non conta nulla se non la partita stessa. Gli azzurri rilevano l’assenza di Bherami, infortunatosi ad un’unghia nella fase di riscaldamento, oltre a quella di Maggio e Zuniga ancora ai box. Henrique viene preferito ancora a Reveilleire per il ruolo di terzino destro. La Juventus, che non può contare sul suo bomber squlificato Carlitos Tevez, schiera dal primo minuto Daniel Pablo Osvaldo accanto a Llorente. Al fischio di Orsato, il Napoli è già arrembante e mette subito sotto pressione i campioni d’Italia. Buffon si risveglia un ragazzino al 6° ed al 9° minuto, quando il Napoli è  pericolosissimo prima con un tiro in area di Callejon e poi su un piattone sotto misura al volo di Hamsik che trova il portierone della nazionale pronto come un gatto a deviare il pallone in angolo. I padroni di casa fanno girare la palla con precisione e continuità ma la Juventus non concede nemmeno uno spiffero. Sembra stia facendo giocare il Napoli aspettando, paziente, il momento giusto per colpire. Ma Benitez dispone bene la difesa azzurra sulle prime sortite offensive della vecchia signora che non hanno, dunque, alcun esito. Due difese reattive ed ermetiche, come quelle in campo stasera, possono essere perforate solo con un episodio. Al Napoli la sorte di tale beneficio al 37° quando Chiellini esce momentanemente dal rettangolo di gioco per cambiare la maglia insanguinata dopo uno scontro. Insigne dalla metà campo serve un preciso pallone per la splendida diagonale di Callejon, che al volo di piatto destro batte Buffon, innesca il S. Paolo e fa tredici centri in stagione. Il Napoli è in vantaggio. I padroni di casa controllano il risultato fino alla pausa, concedendo soltanto una sforbiciata ad Osvaldo che però non centra lo specchio della porta. Il secondo tempo inizia a ruoli invertiti con una Juventus più propositiva ed un Napoli d’attesa e controllo. Ma forse il Napoli di questa sera è più in forma della Juventus e sul taccuino non c’è molto da annotare se non il valzer delle sostituzioni. Conte manda in campo Isla per Asamoah, Marchisio per Pogba e Vucinic per Osvaldo. Dopo la Juventus comincia il Napoli ma Benitez, rispetto a Conte, dimostra di avere l’occhio lungo e l’asso nella manica. Al 73°Pandev rileva Higuain tra lo stupore generale. Dopo appena 5 minuti è il turno di Dries Mertens che subentra ad Hamsik. E’ proprio sull’asse dei due nuovi entrati che il Napoli trova la via del raddoppio. All’80° Pandev inizia un contropiede raccogliendo un pallone a metà campo dalla sinistra; il lancio per Mertens è millimetrico ed al belga bastano due minuti ed il primo pallone utile per mettere a terra, superare il suo diretto avversario ed incrociare un pallone letale che Buffon, immobile, può solo guardare rotolare in rete. Il S. Paolo esplode per la seconda volta ed il Napoli raddoppia condannando la Juventus alla seconda sconfitta della stagione. Note dolenti da segnalare, i cori di discriminazione razziale del settore juventino nei confronti dei partenopei e il lancio incivile di bottigliette in direzione di Pirlo sulla battuta di un calcio d’angolo. Fino al fischio finale la Juventus non spinge più, si è rassegnata alla sconfitta e nemmeno il massiccio recupero di 6 minuti concesso da Orsato produce occasioni degne di nota. Al fischio finale Napoli festeggia; anche quest’anno, dal S. Paolo, la vecchia signora torna a casa a mani vuote. La Juventus di questa sera è apparsa quasi mai in partita e profondamente segnata dall’assenza del suo uomo simbolo, Carlitos Tevez. La brutta prestazione di Pirlo in mediana e la poca incisività di Osvaldo hanno fatto il resto mentre la testa è già all’impegno di giovedì con il Lione. Dall’altro lato Napoli è in estasi. Non conta essere 17 punti lontano, non importa non poter competere con il campionato da padroni disputato dalla Juventus. Napoli è da sempre capace di esaltarsi per questa partita, quasi quanto la vittoria di un trofeo. Ma nessuno può criticarla per questo. E’ da sempre così e, forse, è il suo lato più bello ed affascinante. Resta il lucido rimpianto di aver dimostrato, solo stasera ed in altre rare occasioni, di sapersela giocare alla pari con tutti, anche con la Juventus. La consapevolezza, però, è solo il presupposto per costruire la concretezza della prossima stagione.

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