Luis Enrique: “Domani sarà dura, voglio intensità e concentrazione. L’orario non mi sta bene”

Questa mattina il tecnico giallorosso, Luis Enrique, ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa in vista dell’incontro di Serie A di domenica alle ore 12.30 con il Novara di Tesser.

fonte: Danilo Rossetti


Battendo il Novara la Roma può ancora sperare nel terzo posto oppure avete già rinunciato a questo obiettivo?

Prima dobbiamo vincere la partita e cercare di fare il nostro compito. Siccome ci sono squadre davanti a noi è difficile saperlo. Dobbiamo prima pensare a noi e a questa partita che non è semplice: per prima cosa per l’avversario e poi a causa dell’orario. Dobbiamo essere pronti.

Lei dice spesso che il sistema di gioco comporta dei rischi in difesa, ma nelle ultime sette partite la Roma ha segnato 6 gol: come mai la sua idea di calcio non riesce a essere produttiva?
Allora, quello che interessa a me sono le palle gol chiare che creiamo. Puoi darmi questo dato? L’allenatore può essere preoccupato quando non si creano occasioni, ma non ricordo partite in cui non ne abbiamo creato. Quando una squadra crea delle palle gol ma poi non concretizza è un’altro discorso ma non sono preoccupato per questo. Il sistema di gioco diventa rischioso quando si commettono errori che in genere non si dovrebbero essere fatti, ma se avere il pallone nel campo avversario diventa rischioso allora dico: benvenuto al rischio, perchè è quello che cerco.

Capitolo infortuni muscolari, sono tanti: perchè tutti questi infortuni muscolari rispetto a quelli da trauma?
E’ uno sport che comporta rischi; vedo in tutte le squadre questi problemi. E’ uno sport che richiede uno sforzo grandissimo, ma non penso che sia colpa della preparazione. Sono problemi normalissimi.

Dopo Milano Francesco Totti è stato messo sul banco degli imputati, la sua idea qual è ora dopo tanti mesi? E’ importante ora e per il futuro?
Si devono giudicare tutti i giocatori; il fatto è che bisogna giudicare a fine stagione, e non da una partita. Lui è un calciatore di riferimento e capisco anche che Milano era un’ottima occasione per noi ma giocavamo contro il Milan che mercoledì ha fermato la squadra più forte del mondo. Abbiamo fatto una buona partita a Milano e alla fine tireremo le somme. Non mi piace l’orario di domenica, non siamo abituati e spero che i miei giocatori non si rilassino perchè non è una partita facile bensì difficilissima.

A Milano lei ci è parso nervoso soprattutto nel primo tempo: come mai dopo tanti mesi la squadra sembra non capire cosa lei vuole dai giocatori?
Perchè sono un allenatore cattivo (ride) è quello che voleva sentire?(riferendosi al giornalista). Non ero nervoso nel primo tempo, io vivo la partita con intensità e mi arrabbio se vedo qualcosa che non è stato fatto bene. Io sono esigente con i calciatori ma capisco che è difficile per i calciatori e sò anche che da fuori dal campo si veda tutto. Forse non rimarrò qui 5 anni ma rimarrò 10 anni e forse tra 10 anni mi domanderai ancora perchè non capiscano la mia idea di calcio. E’ uno sport , non è matematica, è uno sport difficilissimo e non si possono controllare tutte le situazioni; succede anche al Sig. Ferguson, sarà sempre così perchè il calcio non è una scienza. Altrimenti ti accontenti della mia prima risposta.

I dati di Bojan Krkic parlano chiaro: 8 volte titolare e 17 volte è subentrato. Cosa manca al giocatore per essere determinante nel suo progetto?
Non mi piace parlare dei singoli, ne parlo solamente quando fanno una grande gara o una grande partita. Penso che lui possa essere importante perchè ha qualità. Tante volte vedo però non aspettiamo i giovani: sai quanti anni ha? Esatto(22 anni), piano piano con tranquillità. Lui sta lavorando ogni giorno e diventerà un giocatore di livello e sono contento di lui e delle sue prestazioni. Non gioca quanto lui vorrebbe ma sono soddisfatto di lui anche se, siccome sono esigente, mi aspetto qualcosa di più.

Prima del Milan ha parlato di errori infantili da parte della difesa. Ha provveduto a rimediare?
Io non ho parlato della difesa, al massimo avrò parlato di tutti. Quando sbagliamo lo facciamo tutti. Degli errori della squadra, se ho parlato della difesa mi correggo: io parlo della squadra, e per primo me stesso. Ogni giorno lavoriamo per far si che le cose non si ripetano ma succederanno sempre questi errori perchè questo è il calcio.

Ci racconta l’incontro con Roberto Baggio?
Non sapevo che fosse arrivato a Trigoria perchè ero all’allenamento. Del calciatore è inutile parlare perchè era di un livello incredibile. Lui potrebbe diventare un grande allenatore perchè ha una voglia incredibile dentro.

Lui ha ricevuto tanti attestati di stima, ad oggi qual è il suo rapporto con il calcio italiano? Si sente un allenatore che può riuscire a rimanere tanti anni qui?
Io ho fatto sempre dei complimenti agli allenatori perchè sono stati tutti gentilissimi con me. Mi sento come loro, non mi sento uno straniero. Mi trovo bene con i tifosi, giornalisti… questo era uno scherzo (ride). Forse rimarrò tanto qui perchè quando conosci Grazie Roma e Roma Roma Roma e sei contento così perchè cambiare?

Totti e Pjanic come stanno? De Rossi l’ha provato come centrale accanto a Kjaer?
Si abbiamo provato Daniele in difesa e sicuramente farà il centrale di difesa domenica. Lui può farlo e mi offre garanzie. Francesco e Pjanic qualche problemino lo avevano ma spero che oggi possano concludere l’allenamento con noi.

Guardando Milan Barcellona ho avuto la sensazione che la Roma voglia avvicinarsi a quella cultura: è possibile arrivare a quei livelli nei prossimi anni?
Io l’ho detto fin dal primo giorno che qui nessuno imita Guardiola nè il Barcellona. Noi cerchiamo di giocare in maniera associativa perchè è la mia idea. Nessuno vuole ripetere quel gioco con questi giocatori, con questa cultura con questa mentalità per me è impossibile ripeterlo. Noi cerchiamo di giocare un calcio che può diventare di riferimento per il resto e che tutti sappiamo che che la Roma gioca in questa maniera. E’ un modello di gioco che deve far piacere ai tifosi e che secondo me ti avvicina di più alla vittoria. Quando si fa bene è attrattivo, è bello. Io non cerco di fare ciò che fa il Barcellona: è impossibile. Noi giochiamo col nostro modello, noi ci adattiamo ai giocatori che abbiamo. Può sembrare vicino o simile perchè non vogliamo buttare il pallone.

Cosa le preoccupa di più del Novara?
La mia squadra. Se non arriviamo alla partita al 100% con la mentalità giusta avremo difficoltà. Voglio intensità, ambizione e circolazione di palla.

L’Inter ha scelto Stramaccioni, ex allenatore degli allievi qui a Trigoria: c’è uno spirito di rinnovamento con gli allenatori giovani?
Non lo conosco, non posso parlare come lavora ma sicuramente sarà una persona prontissima che potrà fare bene per la società. I dirigenti potranno dirti cosa pensano. Non cambia essere giovani o anziani, per me quello che dovrebbe essere importante è la qualità; a prescindere da 30 o 60 anni.

 

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