Mazzarri: ”Stiamo lavorando sul gioco. In dieci tutto più difficile”

Nonostante la sconfitta contro il Chelsea, Mazzarri non fa drammi.

Fonte inter.it
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L’allenatore di San Vincenzo afferma: “Sto cercando di dare un’impronta di gioco, rispetto ad Amburgo questa sera abbiamo fatto noi la gara ma non siamo stati molto fortunati e dovevamo essere più decisi nel concedere loro meno spazi in contropiede. Considerando però la forza dell’avversario sono comunque contento, e i risultati in questa fase della stagione non contano nulla. Perdere come principio personale non va mai bene, ma in questo momento è ancora accettabile”. Il tecnico nerazzurro dice di essere
“molto soddisfatto della prova della mia squadra. Siamo partiti molto bene, non siamo riusciti a sbloccare la partita con quella giocata di Guarin e al primo contropiede siamo stati puniti. La squadra ha tenuto bene il campo e nonostante il risultato sono soddisfatto della prova. Anche nel secondo tempo fino a che siamo stati 11 contro 11 abbiamo tenuto bene e anche con i cambi siamo riusciti a non prendere goal. Che cosa penso delle condizioni del campo? Lo stadio è bellissimo, il campo un po’ meno”. Sulle decisioni arbitrali dice: “Non voglio commentare, lasciamo perdere in questa fase della stagione soprattutto perchè il risultato è l’ultima cosa che adesso mi può interessare”. I giornalisti gli chiedono della cordialità e della stretta di mano con Mourinho: “Lo sapevamo già, siamo due allenatori che quando le partite contano e siamo avversari fanno il proprio interesse perchè ognuno deve tutelare la propria squadra. Oggi è stato bello rivederci, su questo argomento ci siamo rimasti un minuto e mezzo e poi è stato un bel dialogo tra due persone che si stimano, almeno da parte mia. E’ stato davvero piacevole. Dopo il 10 contro 11 che cosa è cambiato? Per coprire tutto il campo ci siamo messi in 4-4-1, abbiamo coperto il campo in modo da non concedere spazi. Credo sia andata molto bene anche se con un uomo in meno è difficile avere la forza di andare a fare goal. Oltretutto era previsto che 5-6 giocatori uscissero per dare spazio ad altri. Ho tratto note positive anche in inferiorità numerica. Olsen, per esempio, mi è piaciuto molto”.

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