Milan – La presentazione di Kakà: “Voglio ritrovare la voglia di giocare. Sono abituato ad un Milan vincente”

Dieci anni dopo il Milan riabbraccia Ricardo Kakà, il brasiliano arrivato in rossonero nel 2003 ed oggi tornato dopo un’avventura altalenante con la maglia del Real Madrid, vestita per quattro anni.
Presente a Milanello, Kakà ha salutato per la seconda volta il popolo rossonero e la stampa, prima di rivestire nuovamente i panni da calciatore del Milan.

 

Autore Roberto Vicario (wikipedia)
Autore Roberto Vicario (wikipedia)

RITORNO A CASA – “È stato bellissimo il ritorno a Milano. Dieci anni fa arrivavo qui, in un’altra situazione ma è sicuramente bello anche ora. Ho rivisto stamattina la squadra, salutato tutti; certo, molte cose sono cambiate ma, come ha detto anche Galliani, sembra non essere mai andati via.
Voglio aiutare la squadra, questi ragazzi, e imparare anche da loro, perché di imparare non si smette mai.
Ho parlato col presidente Berlusconi, ma niente di speciale, ci siamo solo salutati, felici di ritrovarci.”

 

LA TRATTATIVA – “Mio padre, come tutti i papà, guarda agli interessi sempre del figlio. E quindi anche con questa trattativa ha cercato il meglio per me. Quando mi ha detto della possibilità di tornare ho parlato con mia moglie e abbiamo deciso che poteva essere meglio per me un ritorno a Milano.
Ho chiesto un parere anche a mio padre e anche lui pensava che il ritorno al Milan fosse la cosa giusta. Alla fine ho accettato la proposta di Galliani: alle 2.35 l’ho chiamato per dire si.
Se ho parlato con Scolari? Ho un ottimo rapporto con lo staff della nazionale, ma non ho assolutamente parlato con loro prima della mia decisione. L’ultima volta che ci siamo parlati è stato durante le amichevoli del Brasile con Italia e Russia.”

 

GLI ANNI IN BLANCOS E CON MOU – “A livello professionale a Madrid non è andata bene come ci si aspettava, ma a livello personale mi è servita tanto come esperienza: in questi anni ho imparato molto, ho giocato con grandi campioni e sono contento di essere nella storia del Real. Mi sarebbe dispiaciuto non vestire quella maglia, perché un gran calciatore deve giocare al Madrid, ma per la mia situazione personale avevo perso un po’ la voglia di giocare.
Non credo di essere stato utilizzato fuori ruolo: anche se il modulo non era proprio quello del Milan alla fine non mi dispiaceva stare nel terzetto dietro la punta.
Purtroppo, dopo il primo anno di problemi fisici, gli spazi sono stati sempre meno per il numero di calciatori importanti che c’erano; quando sono stato impegnato, però,  non credo di aver giocato male.
In questi quattro anni, tra infortuni e problemi vari, non ho mai avuto mai continuità.
Ora però sto bene, non ho alcun problema fisico e voglio sicuramente mettermi alla prova di nuovo.
Non direi che le mie difficoltà sono state colpa di Mourinho. La colpa penso sia stata innanzitutto mia.
Negli anni con Mou ho cercato di lavorare sempre bene, farmi trovare al massimo, poi lui aveva altre idee, ma nessun rammarico.”

 

ASPETTATIVE – “Non sento alcun peso per il mio ritorno. L’unica cosa che posso dire ai tifosi è che farò tutto il possibile per essere felici e darò il massimo, mi impegnerò affinché tutto vada al meglio. Sono tornato qui per ritrovare la voglia di giocare.
Io sono abituato ad un Milan vincente; so che le condizioni sono cambiate rispetto agli anni scorsi, però qui ci sono giocatori bravi e penso che la squadra possa far molto bene.
Credo che il Milan possa vincere in Italia e fare molto bene in Europa; qui ci sono giocatori vincenti, abituati a giocare ad alti livelli e a sopportare le  pressioni.
Scudetto? Ripeto, il Milan deve provare sempre a vincere. Poi alla fine del campionato solo una squadra vince e diciannove no, ma noi ci proveremo sempre, fino all’ultima gara.
Non so quale ruolo potrò occupare in campo. Prima dovrò parlare con il mister e decidere insieme di cosa ha bisogno la squadra. Io ho sempre fatto il trequartista, sicuramente troveremo lo spazio giusto in cui giocare.
La mia coesistenza con Balotelli? Mario è un grandissimo attaccante, ha sempre fatto molto bene e credo che potremo fare bene anche assieme. Ma ci sono anche altri giocatori bravi, come Matri, Robinho ed El Shaarawy: sicuramente possiamo fare bene tutti.
Sono già pronto per giocare: giovedi scorso ho disputato l’ultima partita e mi sento bene. Certo fisicamente posso e devo ancora lavorare.”

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