Roma-Cagliari, parla Garcia: “Faremo di tutto per vincere e per mettere in campo gli stessi ingredienti della Champions”

Domani all’Olimpico (ore 15.00) arriva il Cagliari Zeman. Garcia ha parlato in conferenza stampa della sfida contro i sardi valida per la terza giornata di campionato:

Rudi Garcia. Fonte: Riccardo Cotumaccio
Rudi Garcia. Fonte: Riccardo Cotumaccio

Dopo un mercoledì di Champions quasi perfetto, l’aspetto mentale è decisivo?
“Sì, abbiamo chiuso il libro della Champions League e subito da giovedì mattina abbiamo aperto di nuovo il libro del campionato. Fare uno switch da una competizione all’altra deve essere una qualità di questa squadra, lo ha già dimostrato e lo deve dimostrare domani”.

 Come vuole gestire il turnover?
“Io non faccio nessun calcolo sulle partite seguenti, so bene che anche il destino ci pensa da solo, prevedere qualcosa sul Cagliari prima della Champions non aveva senso, abbiamo perso due giocatori, io faccio in modo di vedere i giocatori che saranno efficaci contro una certa squadra, cerco sempre di vincere la partita senza fare calcoli su quella dopo, farò così anche dopo”.

Cosa pensa del calcio di Zeman?
“Io ho studiato come sempre l’avversario, lo fa Bompard con Beccaccioli, sono tutti e due molto bravi a mostrare le qualità e le debolezze di una squadra e lo abbiamo fatto anche per il Cagliari. Loro sono forti soprattutto in attacco, ma io sono molto concentrato sulla mia squadra, dare informazione sull’avversaria è fondamentale, ma darne troppe fa sì che ce ne dimentichiamo. La fiducia in una squadra è fondamentale, così come il rispetto dell’avversaria, così prepariamo le partite. Dobbiamo colpire dove lo possiamo fare ed essere solidi”.

Tutti questi infortuni la preoccupano?
“No, per niente, è vero che l’infermeria era vuota tempo fa e ora ci sono troppi giocatori, è un peccato per loro, sono delle scelte in meno per me. Per Astori e Iturbe non è tanto grave, torneranno e porteranno la loro freschezza quando saranno pronti. Ho chiesto una rosa ampia per ovviare ai contattempi alla sovrapposizione di impegni”.

Perché ha scelto Yanga-Mbiwa? Manolas?
“Non voglio dire troppo sulla nostra difesa, non voglio dare informazione ai nostri avversari, è ragionevole. Con Sabatini abbiamo fatto una ricerca di difensori centrali, in questa lista c’era Manolas, c’era Yanga-Mbiwa, c’era Basa, c’erano tanti giocatori di buon livello, poi è il mercato a fare le cose. Non solo sul piano economico, ma sul fatto che questi giocatori sono di un’altra squadra e non sempre è posssibile avere i giocatori delle altre. Sono veramente contento di Mapou, lui ha vinto il campionato con il Montpellier, una cosa per niente semplice, lui era il capitano ma anche il giocatore difensivo più importante della squadra, forte fisicamente, domani gioca con Manolas in difesa, voglio che prenda piacere quando è in campo, che sia tranquillo e che giochi a modo suo, come lo ha fatto col Cska quando è entrato. Sfortunatamente le cose ci danno ragione sul fatto di avere quattro difensori centrali di buon livello, senza Castan e Astori siamo costretti a giocare con gli altri due, ma non cambia nulla sulla forza della squadra”.

 Keita e De Rossi possono coesistere?
“Penso che ho la fortuna di avere un centrocampo forte, anche questo con giocatori complementari, tornerà Strootman, poi abbiamo due giovani come Paredes e Uçan che avranno un futuro grande nella Roma, il cuore del mio gioco è là, abbiamo giocatori di qualità ed è una forza in più. Keita può giocare regista o anche più alto, può fare tanti gol e ne ha fatti al Barça e al Lens. Quando abbiamo Pjanic e Nainggolan al top sono tranquillo su questo fatto. De Rossi pure può giocare più alto, lo ha fatto nel passato, sa fare tutto, è anche una possibilità metterlo un po’ più in alto, non c’è un posto fisso per loro, io voglio sempre un equilibrio di squadra, ma non è detto che De Rossi possa giocare più alto”.

Perché ha fatto giocare Torosidis invece degli altri tre?
“La scelta di metterlo a sinistra è semplice, loro avevano un esterno d’attacco mancino come Tosic, che gioca al centro e cerca di entrare al centro del gioco, ho scelto di far giocare Torosidis. Ho la fortuna di avere diverse scelte, Cole ha fatto bene con la Fiorentina e poteva riposare, per Holebas bisogna avere tempo per inserirlo, con la Grecia ha fatto benissimo e pensiamo tutti di aver scelto un ottimo giocatore per la fascia. Giocando ogni tre giorni non possiamo scendere in campo con sempre gli stessi”.

 Questa Roma  ora può puntare sia al campionato che alla Champions?
“Il fatto di aver fatto una bella vittoria con il Cska non vuol dire che non siamo più un’outsider di questo gruppo. Il City e il Bayer sono favoriti, ma non è il momento di parlare di Champions, sennò i miei giocatori mi tirano le orecchie. L’obiettivo della Roma è il campionato per arrivare in Champions, è necessario arrivare primi o secondi per giocarla”.

Nella sua formazione ideale Totti e Pjanic convivono?
“Sono particolari, ma non vuol dire che Nainggolan e Keita possano rispondere a questo fatto, il peggiore di loro a centrocampo ha fatto il 93% di passaggi riusciti in Champions. Il capitano ci porta un gioco particolare e un possesso più forte, illumina il gioco venendo più basso, abbiamo anche Ljajic e Destro, buone scelte per vincere le partite. Per giocare bene bisogna stare bene sul piano fisico”.

La squadra sta affrontando la sfida con Zeman con un senso di rivalsa?
“Non so, io sono concentrato sul presente e sul mio passato, non conosco tutto il passato nel dettaglio, io voglio i miei giocatori concentrati con la Roma attuale, domani non sarà una gara semplice, bisogna sapere le forze e le debolezze degli avversari, non chi è l’allenatore, faremo di tutto per vincere, il nostro obiettivo è dimostrare che dopo la Champions possiamo mettere in campo gli stessi ingredienti visti mercoledì”.

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