Roma, parla Adem Ljajic: “Siamo i più forti, ma dopo domenica…”

 

 

 

Ospite ai microfoni di Roma Radio Adem Ljajic ha parlato della stagione della Roma. Riportiamo le dichiarazioni dell’attaccante serbo:

Roma Fonte: flickr.com - mattia s.
Roma Fonte: flickr.com – mattia s.

Gran gol quello di Parma. Te li risenti i gol il giorno dopo?
“Mi piace sentirli, quello che avete mandato non l’avevo sentito”

La partita di Parma iniziò con il mister che disse “Questa è la partita di Adem”…
“Ma quando Francesco ti dà una palla così, è facile, devi fare solo gol”

Giudichiamo un attaccante solo dai gol, ma c’è anche altro…
“Io non la vedo così, infatti. Per un attaccante è importante fare gol, ma per me è fondamentale entrare in campo e aiutare la squadra, il terzino, il centrocampista. Poi alla fine facciamo anche gol, perché siamo forti”

Moviola in campo, come la vedi?
“Meglio non parlare di quanto successo domenica, meglio che sto zitto. Con la moviola in campo non cambierebbe nulla, sarebbe meglio che ci fosse in partite come quella di domenica. Il calcio migliorerebbe”

Cosa è successo allo Juventus Stadium?
“La gente non è ancora abituata alle panchine vicine al pubblico. Devono abituarsi, avere un po’ più di rispetto per noi che stiamo in panchina. Io ho risposto a modo mio, ma non dobbiamo fare altro e restare tranquilli e concentrati. Spero che nel nuovo stadio della Roma i tifosi nostri non si comportino così”

Gap colmato con la Juventus?
“Abbiamo giocato bene, siamo entrati in campo concentrati. Abbiamo segnato due gol, ne abbiamo presi tre irregolari e non possiamo fare niente di meglio. Andiamo avanti, per la nostra strada, può succedere di tutto e alla fine vedremo come andrà. Siamo secondi e ora non dipende solo da noi”

Cosa ha la Roma in più rispetto alla scorsa stagione?
“Adesso è passato un anno, sono arrivati tanti calciatori la scorsa stagione. Ci siamo conosciuti, abbiamo conosciuto il mister e siamo più forti anche mentalmente rispetto allo scorso anno. Per me, ora, siamo i più forti e giochiamo meglio di tutti. Ora dobbiamo vincere e daremo tutto quello che potremo dare”

Chi ti fa il primo complimento dopo un gol?
“Ho sempre tante chiamate e tanti messaggi, tra amici, ragazza e famiglia. Chiamo sempre mio padre, il mio primo tifoso: gli chiedo dove posso migliorare, mi dice ogni volta cosa pensa”

Sulla mancata convocazione in Nazionale
“Non ho molto da dire. Lui ha scelto di non chiamarmi per motivi suoi, se mi chiama sono pronto a giocare per la Serbia. Amo la Serbia, gioco con la maglia della nazionale da quando ero piccolo. In questo momento non mi ha chiamato, è un problema suo e io sono rimasto qua per allenarmi e dare il massimo sul campo”

Cosa ti manca della Serbia? Cosa ti piace di più di Roma?
“Mi manca la mentalità nostra, dura. Mi mancano i miei amici, la mia ragazza, ma mi trovo molto bene qui. Sono a un’ora e un quarto di volo da casa, quando ho qualche giorno libero torno da loro. Di Roma mi piace l’entusiasmo della città, l’amore dei tifosi”

Cosa diresti a un compagno serbo per convincerlo a venire qui a Roma?
“Ho provato a convincere Kolarov! Spero che arrivi qualche mio compagno serbo, siamo forti e abbiamo tanti giocatori buoni. Lui è il calciatore serbo più forte in circolazione…”

Quale compagno si fa sentire di più?
“De Rossi, sicuramente. Si fa sentire molto, chiede di tornare ai centrocampisti e parlare aiuta davvero tanto”

Voi attaccanti esterni vi scambiate spesso la posizione
“E’ un vantaggio: il mister ce lo chiede, mi piace questo e credo anche agli altri attaccanti e ci siamo abituati a questo tipo di movimento”

Florenzi sostiene che sei il più “rompiscatole” del gruppo. Cosa ne pensi?
“Ma scherza, anche a me piace scherzare ma sul campo sono serio”

A fine anno saresti contento se…
“Se vincessimo lo scudetto. Facciamo la nostra strada, ci proviamo e ce la mettiamo tutta, concentrati partita per partita”

Sei goloso di cioccolata, ma c’è un altro piatto che ti piace?
“La pasta, ma a volte non posso mangiare, così come la Nutella”

Quale piatto consiglieresti a chi va a Berlgrado?
“Lì non si mangia come qua, si mangia tutto insieme ed è un po’ più pesante, è più difficile da digerire la cucina serba”

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