Roma, torna a parlare Pallotta: “Sono insoddisfatto, ma stiamo facendo grande il marchio Roma”

Dopo un anno di alti e bassi, chiuso con la sconfitta in coppa Italia contro la Lazio, torna a parlare della situazione societaria il presidente Pallotta.

fonte: Redazione Soccermagazine.it - autore: Flavio Rollo
fonte: Redazione Soccermagazine.it – autore: Flavio Rollo

L’americano si dice molto soddisfatto di come il brand Roma sia cresciuto nel mondo, ma non è per nulla contento del rendimento della squadra. Annuncia un’ennesima rivoluzione cercando giocatori giusti per la prossima stagione. Un cambiamento c’è stato: per la prima volta è stato proprio il numero 1 a scegliere il nuovo allenatore. Ecco le parole del presidente: “Abbiamo sconfitto tutti i migliori team: la Juventus, abbiamo distrutto il Milan, la Fiorentina e battuto tre volte l’InterMa è assurdo il modo in cui abbiamo giocato contro le squadre di medio-bassa classifica. Abbiamo molti nuovi giocatori. Ci vorrà tempo. Le squadre di calcio dovrebbero essere gestite come un business, non come un hobby. I Boston Celtics oggi producono denaro. Stiamo cercando di portare molta professionalità alla Roma usando le migliori esperienze dei team sportivi americani, che su questo fronte non hanno rivali. Prima del nostro arrivo non c’erano social media. Zero. La precedente proprietà non ha fatto nulla, dimenticandosi di Facebook o Twitter. Non c’era alcuna gestione dei tifosi”. Quindi si continuerà ancora su questa linea. La richiesta è sempre la stessa: il tempo. La tifoseria è stanca e non si tollererà un altro anno altalenante con tante insoddisfazioni.

 

Poi Pallotta prosegue parlando del marchio Roma: “Noi vogliamo fare della Roma un brand. Le squadre di calcio in Italia sono comprate e vendute sulla base di ricavi e anche su una certa quantità di ego. Noi non abbiamo preso la Roma per l’ego. Se il Manchester United vale circa 3,9 miliardi di dollari e la Roma è valutata meno di 200 milioni di dollari, allora ci sono tante possibilità per colmare quell’abisso”. 

 

Oltre le prestazioni anche il guadagno. Un punto in comune con la piazza comunque c’è: evitare un altro anno fallimentare. Le premesse come sempre ci sono tutte. Speriamo vengano rispettate.

 

Intervista rilasciata a Financial Times.

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