Sassuolo, Soncin consacra Zaza: “Ha davanti a sé una grande carriera”

Due stagioni fa nella nostra Serie B esplodeva un giovane 21enne di proprietà della Sampdoria. 35 partite, 18 gol. Parliamo di Simone Zaza, ormai sulla bocca di tutti per le recenti prestazioni con la maglia del Sassuolo e della Nazionale. Ma chi si ricorda bene di quel Zaza in quell’Ascoli, si ricorderà la sua inconfondibile cresta. Il suo barbiere? Andrea Soncin, compagno di reparto in attacco. 25 gol in due, che non sono bastati però a salvarsi.

Simone Zaza. Fonte: sassuolocalcio.it
Simone Zaza. Fonte: sassuolocalcio.it
Così Soncin, in esclusiva a gianlucadimarzio.com, ha parlato del suo rapporto con Zaza, di questo particolare rito e del sue aspettative: E’ vero, mi occupavo io della sua cresta. Era il nostro rito, il nostro momento: la sera prima della gara, in ritiro, gli facevo la cresta, la sistemavo”.
Tante partite, fianco a fianco a guidare l’attacco dell’Ascoli: “Abbiamo disputato diverse gare insieme, ci siamo trovati bene. Del resto con un giocatore delle sue qualità è facile giocare, in Serie B era fuori categoria. Adesso, la Nazionale. Soncin se lo immaginava:Si notava fin da subito che aveva doti sopra la media, con noi fece molto bene. Magari è stata una sorpresa che abbia fatto la scalata così velocemente, vedendolo dal vivo si vedeva comunque che aveva le qualità necessarie. In A è riuscito a fare bene subito il primo anno, adesso in Nazionale è arrivato un allenatore come Conte che lo stima e che lo farà crescere ancora. Ha davanti a sé una grande carriera.
Una stagione insieme, da fratello maggiore. Che consigli poteva dare a Zaza? “Ho sempre cercato di aiutarlo, a livello calcistico avevo poco da dirgli. Adesso è riuscito a dare continuità anche in allenamento ed a capire che la domenica si raccoglie quello che si semina in settimana”. E fuori dal campo, nello spogliatoio, com’era?Un ragazzo molto tranquillo, sempre sorridente. Anche se all’esterno poteva sembrare un tipo particolare. Abbiamo vissuto una stagione delicata, lui ha sofferto molto per come finì. Nello spogliatoio si è sempre comportato in maniera perfetta”.

 

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