Serie A, Tavecchio duro: “I nuovi stadi non si faranno mai, inutile alimentare la bufala”

Carlo Tavecchio, presidente della Figc, ha parlato durante un incontro con gli studenti del Master in Strategie per lo Sport Business alla Ghirada di Treviso.

Tavecchio
Fonte: Emanuele.corrtavecchio

Il presidente ha toccato temi caldi di questo momento calcistico, soprattutto in tema economico, senza risparmiarsi, queste le sue parole riportate da FcInterNews.

Ci sono giocatori e allenatori che cambiano Mercedes ogni volta che cambiano vestito, stranieri che a Milano hanno acquistato mezza via della Spiga. Leggere di alcuni ingaggi è uno schiaffo alla società e al buon senso“.

Altro tema importante su cui il presidente Tavecchio ha voluto soffermarsi riguarda il numero degli extracomunitari: Gli extracomunitari? Il problema esiste davvero e con le nuove direttive Figc stiamo cercando di porvi rimedio. Prima gli extracomunitari venivano importati a stock, adesso con la riduzione delle rose, il fair play finanziario e il requisito dei quattro anni di esperienza in Italia abbiamo ridotto il mercimonio”.

Infine Tavecchio ha duramente commentato anche il progetto dei nuovi stadi che vede la Roma, ma anche il Milan, intenzionate a costruire un nuovo stadio:  L’impiantistica può essere rinnovata solo attraverso la sistemazione dell’esistente, seguendo l’esempio di Udine. I nuovi stadi non si faranno mai, inutile continuare ad alimentare la bufala. Per realizzarli servono soldi e soprattutto un sistema Paese che aiuti le società. Ne abbiamo già una decina (di stadi) di livello europeo, basterebbe solo rimodernarli: San Siro e l’Olimpico, ma anche Napoli, Genova, Bologna e Firenze. Invece realizzarne di nuovi a Milano o a Roma vorrebbe dire creare delle cattedrali nel deserto. Saremmo costretti a farli fuori dalle città e dovremmo affiancarli a cinema o supermercati. Tutte attività che già falliscono da sole. Uno stadio nuovo comporta investimenti pazzeschi. Lo stesso Juventus Stadium è stato costruito sui ruderi di un altro impianto. Bisogna guardare alla ristrutturazione del Friuli, nata dall’alleanza Comune-società. La stessa Firenze può sposare un progetto analogo”. 

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