Tommaso Rocchi: 100 motivi per definirsi una bandiera

Quando si parla di “bandiere”, il pensiero viaggia inevitabilmente verso giocatori come Del Piero, Zanetti o Totti.

Fonte immagine: Wikipedia - Autore: Presidenza della Repubblica

Loro hanno fatto della maglia della propria squadra una seconda pelle, loro hanno scritto la storia delle loro società. Ci sono però giocatori, che pur avendo vestito altre maglie nel corso della loro carriera, oggi possono definirsi a tutti gli effetti “bandiere”. Tommaso Rocchi, ad esempio, è la bandiera della Lazio. Ha saputo meritarsi questo appellativo, segnando valanghe di gol prima, diventando uomo spogliatoio poi, quando l’età ha inziato a farsi sentire. Dall’88’ minuto di Cagliari-Lazio, Tommaso Rocchi ha un motivo in più per sentirsi una bandiera, anzi…ben 100 motivi. I gol segnati con quella maglia sono infatti 100, un traguardo non da tutti. E non è da tutti infatti, rinunciare ad altre offerte per rimanere sempre nella squadra che si ama, pur essendo consapevoli che la maggior parte del tempo lo passerai in panchina. E’ questa la scelta che Rocchi ha fatto, amare la Lazio, nella buona e nella cattiva sorte, in campo o in panchina. Appena arrivato, con qualche capello in più e qualche anno in meno, ha iniziato subito a segnare: il primo gol arrivò in un lontano e alquanto anonimo Brescia Lazio, datato 22 settembre 2004. Da allora il suo score si è arricchito di moltissime reti, alcune di pregevole fattura, alcune davvero importanti. Come i gol nei derby, come quelli in Champions, oppure come il gol in Supercoppa Italiana contro l’Inter, gol tanto bello quanto importante. Con il passare del tempo, la storia però è cambiata: qualche capello in meno e qualche anno in più ed improvvisamente il progredire del suo score in biancoceleste è notevolmente rallentato. Da circa un paio di anni infatti, sono poche le partite che lo hanno visto titolare, ma lui, da grande calciatore e uomo, ha continuato a sostenere la causa biancoceleste, facendosi trovare sempre pronto quando veniva chiamato in causa. Oggi la Lazio è Klose, Cissè, Hernanes, ma è soprattutto Tommaso Rocchi, perchè nessuno ama la Lazio più di lui. La ama così tanto, che ad ogni gol segnato, indica con le dita ai suoi tifosi la lettera “L”. La ama e la difende, anche dalle frecciatine del nemico Totti che, in quanto a battute, ha sempre trovato in Tommasino pane per i suoi denti. Proprio nell’ultimo derby vinto, una delle scene più belle, da spot del calcio. A fine partita, Tommaso esulta come se quel gol al 93′ minuto l’avesse segnato lui, che in campo non ci aveva messo nemmeno piede. E invece lo ritrovi lì, aggrappato ai cancelli della Curva Nord ad esultare con i suoi tifosi e con i suoi compagni, perchè essere uomo spogliatoio e simbolo di una squadra, può valere molto di più che essere titolare. Anche dopo il gol numero 100 era evidente l’emozione e la felicità per quel traguardo raggiunto. Esultando quasi come un ragazzino, indicava per l’ennesima volta la lettera “L”  Tommaso, augurandosi in cuor suo di poterla mostrare con orgoglio ai suoi tifosi ancora tante volte. Per adesso però, si gode meritatamente questo traguardo: 100 gol, 100 motivi per definirsi una bandiera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy