Top & Flop di SM – 3a Giornata. Hernanes-Pandev da favola, Milan e Roma da rifare. Per Guidolin si salva solo Basta

Il terzo turno del campionato comincia a dar vita ad una prima classifica. Lazio, Napoli e Juve scappano davanti a tutti, con voti da incorniciare, già dietro Milan e Roma.
Vediamo i migliori e i peggiori 11 di questo week-end.
Siete d’accordo con noi?

 

 

Top: 3-4-3

 

Agliardi: Sui due gol subiti può poco o nulla, ma nella ripresa diventa decisivo nel negare la goleada alla Roma e permettere il rilancio dei suoi. Strozza in gola a Totti l’urlo del gol.

Biava: Nel momento magico dei suoi, spicca per prontezza e lucidità. Nonostante l’età non più giovanissima, risulta sempre il più pronto a cospetto di clienti scomodi come Pellissier e Di Michele.

Manfredini: Nella ‘Presa di San Siro’ riesce a recitare la parte del protagonista. Chiude ogni offensiva rossonera e svetta ovunque; il reparto è compatto e illeso grazie a lui.

Juan Jesus: In una serata da ricordare solo per il risultato positivo, Stramaccioni porta a casa una certezza: Juan può diventare un ottimo elemento, un difensore su cui costruire l’attuele Inter e quella del futuro. Piacevole sorpresa.

Hernanes: Con Petkovic sembra rinato. È tornato a mostrarci tutto il suo valore e la classe immensa. Ruba palloni, fa ripartire l’azione, dispensa giocate, assist e va in rete per tre volte nelle prime tre giornate; la luce è tornata a splendere.

Basta: L’unico a salvarsi della truppa di Guidolin; come anche nei preliminari andati male, il biondo esterno non tradisce le aspettative, va in gol e serve l’assist per il raddoppio. Peccato che non tutta l’Udinese giri come lui.

Asamoah: Entra e risulta decisivo, gli bastano pochi minuti per indirizzare il match nella giusta direzione. Il gol del definitivo 3-1 è la giusta ricompensa.

Fonte: bolognafc.it

Diamanti: Il Bologna che per un’ora o poco più incassa tutto dalla Roma ha il suo nome; si porta sulle sspalle da solo l’intera squadra, e quando finalmente gli altri cominciano a seguirlo si prende le giuste rivincite.

Pandev: Gli interisti staranno probabilmente mangiandosi le mani perchè il Pandev visto al San Paolo farebbe comodo a tutti. Si guadagna il rigore dopo tre minuti, sigla il raddoppio, serve l’assist per il primo gol in A di Insigne. Prestazione super, quasi a dire “Lavezzi..chi?

Milito: Se l’Inter sblocca una gara un po’ bruttina, il merito è tutto del Principe. Il gol del vantaggio è una sua invenzione, il velo sul raddoppio vale il gol stesso.

Toni: Questo posto sarebbe in realtà di Jovetic ma siamo convinti che il montenegrino farà parte dei Top per tante giornate ancora. Giusto allora dare spazio a Luca, al suo gol, alla sua favola; la mano all’orecchio fa venire i brividi, la dedica ci ricorda che nel calcio un po’ di cuore ancora esiste. Bentornato.

All. Montella: Vince l’emozione e travolge la sua ex squadra. Questa Fiorentina vince, convince e diverte. Chiedere ai Della Valle.

 

 

Flop: 3-4-3

 

Stekelenburg: L’errore in compartecipazione con Burdisso vale da solo l’ingresso nei Flop. Inguardabile a certi livelli.

Acerbi: Disastroso insieme a Bonera nel cercare di rimediare agli strafalcioni dei compagni di reparto. Rischiano nel primo tempo, capitolano nella ripresa. C’è qualcosa che non va.

Piris: Il nome è il suo ma equivale a tutta la difesa giallorossa. Passare dal 2-0 al 2-3 in venti minuti non è accettabile in quel modo e la colpa non è certo del ‘gioco alla Zeman’. Gilardino e Diamanti fanno quel che vogliono e il merito va soprattutto ai romanisti.

Capuano: I nove gol subiti in sole tre giornate non sono di certo solo colpa sua, ma da un giovane dalle cosi belle speranze come lui ci si aspettava un po’ di più. Risucchiato.

D’Agostino: Da lui il Siena si aspetta la Chiave per trovare la strada della salvezza, ma stenta ancora a trovare la giusta condizione.

Boateng: Sembra aver interpretato la stagione come un ‘Uno contro tutti’; cerca sempre la giocata personale e poco combacia al gioco (neanche tanto espresso) del resto della squadra. Qualche conclusione  verso la porta non cambia il senso di una partita da dimenticare; è il simbolo di un Milan che non c’è.

Marquinho: Le colpe non sono solo sue, ma dal suo ingresso in campo cambia qualcosa; l’intera mediana non risponde più come quando c’era Pjanic e i pericoli del Bologna partono proprio in mezzo al campo. Zeman questo cambio poteva evitarlo.

Gazzi: Non è nella sua serata migliore e lo dimostra a pieno. Sempre in ritardo per le ripartenze dei suoi, fa poco per contrastare le pur timide offensive nerazzurre. Serata da dimenticare.

Bianchi: È il simbolo di una squadra che non vede la porta, che potrebbe far male all’Inter ma si ferma sul più bello. Non ha sangue freddo e non sfrutta le occasioni costruite; da rivedere.

Destro: Forse è la delusione più grande di questo inizio di campionato. Poca incisività e un ruolo che ancora non gli va a pennello, ma avrà sicuramente l’occasione di rifarsi; se scatta il feeling con Zeman, è cosa fatta.

Belfodil: Il gol sbagliato praticamente a porta vuota pregiudica una prestazione che andava anche oltre la sufficienza. È giovane e di occasioni ne avrà ancora, ma se torna Amauri potrà non avere tutta questa considerazione.

Fonte immagine: ViolaChannel.tv

All. Allegri: Tra il disastro societario rossonero sul mercato e quello visto in campo ne passa un intero universo. Non avrà la squadra più forte d’Europa ma dovrebbe presentare a società e tifosi un undici che vada in campo con almeno le idee chiare. Invece il gioco latita e il Milan sembra una squadra alla deriva più psicologica che tecnico-tattica.
Deve nventarsi qualcosa, altrimenti rischia il posto per davvero.

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