Verona, Toni sulla sfida contro il Milan: “Pippo, spero proprio di darti un dispiacere”

Luca Toni, attaccante dell’Hellas Verona, si è concesso a una lunga intervista per Il Corriere di Verona, dove il numero 30 dei gialloblu lancia un avvertimento all’ex collega e amico Filippo Inzaghi, suo prossimo avversario in campionato.

Luca Toni - Fonte: www.hellasverona.it
Luca Toni – Fonte: www.hellasverona.it

Si ricorda il 24 agosto del 2013? “E come faccio a dimenticarlo? Verona-Milan 2-1, doppietta mia, il modo migliore per presentarmi ai tifosi del Verona che mi avevano accolto, e non solo loro, con un po’ di scetticismo. Ma quella gara fu importante per l’ambiente. Il Verona ritrovava la serie A dopo undici anni e partire con il piede giusto ci aiutò a capire che potevamo giocarcela con tutti, che nel mazzo ci potevamo stare benissimo”.

Domenica ci risiamo: sotto con il Milan al Bentegodi Sarà una bella sfida. Affrontiamo il Milan a pari punti e questo significa che fino ad ora il Verona ha fatto qualcosa di positivo. Sarà difficile, perché quella rossonera è una squadra destinata a un’altra andata pure bene. Ripeto, la nostra arma in più è l’entusiasmo”.

Domenica sfiderà per la prima volta Pippo Inzaghi da allenatore Con Pippo ho vinto un Mondiale in Germania e ho condiviso anche il procuratore (Tullio Tinti, ndr). Ci siamo sentiti di recente al telefono. È molto motivato, so che sta lavorando tanto e che è consapevole del fatto che è dura ripartire quasi da zero in un club di grandi tradizioni come il Milan. Però…”.

Però? “Domenica un dispiacere mi piacerebbe proprio darglielo. Poi gli auguro di fare il meglio possibile”.

Senta Toni, è proprio deciso che a fine anno smette? “Sono 2-3 anni che lo ripeto e poi non ci riesco. Certo, se facciamo una grande stagione e segno una valanga di gol magari ci ripenso un’altra volta…”.

Se dovesse smettere cosa le piacerebbe fare? “Rimanere nel mondo del calcio, insegnare i miei ideali. Potrei fare il procuratore o il direttore di qualche club. Dipende dalle proposte e dall’entusiasmo che avrò nell’affrontare una nuova dimensione. Il tutto partendo da un presupposto: voglio avere più tempo da dedicare alla famiglia, voglio crescere i miei figli”.

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