Belgio-Inghilterra 2-0, le pagelle dei britannici: Kane disastroso

Le pagelle dell’Inghilterra che nella finale per il terzo e quarto posto dei Mondiali 2018 ha perso per 2-0 contro il Belgio (già affrontato nel girone iniziale). In rete per la formazione di Roberto Martinez il terzino Thomas Meunier nel primo tempo e capitan Eden Hazard nella ripresa.

Kane nell'Inghilterra - Fonte: Антон Зайцев, soccer.ru - Wikipedia
Harry Kane nell’Inghilterra (Fonte: Антон Зайцев, soccer.ru – Wikipedia)

Pickford 6,5: può poco sul vantaggio firmato da Meunier dopo una manciata di minuti dall’avvio di gara, salva di piede evitando poco dopo il raddoppio di De Bruyne. Nella ripresa si ripete con una stupenda respinta su un destro al volo sempre di Meunier. Nulla può poi sul 2-0 di uno scatenato Hazard.

Trippier 5,5: meno intraprendente e propositivo rispetto al solito, soffre molto le avanzate dalle sue parti di Chadli (poi uscito per infortunio) e Hazard che spesso gira su tutto il fronte d’attacco. Anche nella ripresa non riesce ad accendersi come nelle precedenti gare giocate.

P.Jones 5,5: titolare al posto dell’adattato Walker, non fa cose particolari, gioca senza fronzoli, soffrendo però la velocità di Hazard e soci, con il talento del Belgio che lo fulmina in occasione del 2-0 anche per un suo errore di posizionamento.

Stones 6: in avvio è svagato, meno concentrato rispetto al solito, forse ancora condizionato dall’errore su Mandzukic nei quarti. Cresce col passare dei minuti, murando in tackle tre conclusioni pericolose di Tielemans, Hazard e Lukaku.

Maguire 6,5: attento, concentrato, cattivo e determinato. Vicinissimo al goal del pareggio con la specialità della casa, il colpo di testa. Anche nella finalina conferma di essere stato uno dei migliori calciatori dell’Inghilterra per il rendimento offerto in questi Mondiali 2018.

D.Rose 5: in colpevole ritardo nella chiusura sul goal di Meunier, prosegue il suo negativo primo tempo fra errori tecnici e di concentrazione (dal 46′ Lingard 6,5: entra ad inizio ripresa e si dimostra vivace e intraprendente, con buone accelerazioni palla al piede e voglia di farsi notare, mettendo in mezzo diversi palloni non sfruttati dai compagni).

Loftus-Cheek 5,5: ci mette fisico e tecnica in certe situazioni, ma non basta, soprattutto nel primo tempo dove risulta anonimo. Cresce nella ripresa, ma non trova mai il guizzo giusto in fase offensiva (dall’83’ Dele Alli s.v.)

E.Dier 5,5: a centrocampo l’Inghilterra soffre da matti, facendosi infilare spesso dalle percussioni palla al piede di Hazard e compagni. Poco filtro in fase di non possesso, va vicinissimo al pareggio nella ripresa dopo un bello scambio con Rashford, ma il suo tocco morbido viene salvato sulla riga da Alderweireld, suo compagno nel Tottenham. Poco dopo altra occasione, con colpo di testa che termina a lato.

Delph 5: parte mezz’ala nel primo tempo non riuscendo mai ad essere costante nelle due fasi di gioco. Nella ripresa passa a sinistra soffrendo terribilmente la velocità e la forza fisica di Meunier, non riuscendo mai ad arginarlo.

Kane 4,5: si divora la palla del pareggio su gentile concessione di Sterling, calciando malamente fuori da buona posizione. Poco servito sì, ma anche poco mobile, non ci mette la giusta voglia e cattiveria. Si potrebbe consolare parzialmente col titolo di capocannoniere dei Mondiali 2018.

Sterling 5: solito movimento a vuoto, a conferma di un Mondiale completamente al di sotto delle aspettative. L’unica giocata degna di nota è un assist non sfruttato da Kane alla mezz’ora. Esce nell’intervallo  (dal 46′ Rashford 5,5: molto più coinvolto e vivace rispetto a Sterling, si fa notare soprattutto per un bell’assist a Dier, ma non basta, tanto fumo e poco arrosto).

C.T. Gareth Southgate 5,5: la sua Inghilterra gioca un primo tempo pessimo, senza praticamente tirare mai in porta e subendo costantemente le iniziative del Belgio che quando può correre palla al piede. Corregge qualcosa nella ripresa, ma i suoi non trovano il goal del pareggio, beccando il 2-0 forse nel loro momento migliore. I suoi chiudono fuori dal podio anche i Mondiali 2018, come successo ventotto anni fa ad Italia ’90.

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

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