Soccermagazine, Emanuele Celeste a Romanews: “Jorginho non può essere il faro azzurro”

Emanuele Celeste, fondatore e direttore di Soccermagazine.it, è stato invitato ad intervenire nel corso del programma “Non rassegniamoci” di Romanews.eu. Ecco alcuni stralci delle sue dichiarazioni:

Emanuele Celeste in collegamento con 'Non rassegniamoci' di Romanews
Emanuele Celeste in collegamento con ‘Non rassegniamoci’ di Romanews
LA NUOVA NATIONS LEAGUE“Devo dire che l’idea della Nations League non mi entusiasma in tutto e per tutto. Con questa competizione vediamo in anticipo big match che dovrebbero essere riservati solo alle fase finali di Europei e Mondiali come Germania-Francia, che se giocati troppi spesso rischiano di perdere di valore storico. In teoria i calciatori dovrebbero impegnarsi nelle qualificazioni proprio per arrivare a disputare questi incontri di cartello. Secondo me, anche dal punto di vista concettuale, considerando il regolamento, ha più significato una Confederations Cup che invece probabilmente sarà soppressa”.

COME STA L’ITALIA“È un’Italia chiaramente in rodaggio, ma che manca ancora di un’identità di gioco. Di buono c’è che in difesa e in attacco le scelte non mancano, premettendo che nel bene o nel male un elemento come Balotelli serve sempre per le sue caratteristiche e che forse ieri Mancini ha forzato la sua titolarità. Il centrocampo funziona poco, è sotto gli occhi di tutti. I ragazzi non si conoscono, siamo in eterna attesa di Verratti e quando tornerà forse difficilmente potrà convivere con Jorginho, sulla longevità in azzurro del quale non punterei tantissimo: bisogna trovare la giusta miscela di qualità e quantità, perché comunque dietro ci sono Bonucci e alle brutte persino Chiellini a tentare di far ripartire l’azione, quindi almeno uno che faccia il lavoro sporco a centrocampo ci vuole, ma probabilmente per questo dovremo attendere qualcuno con corsa gagliarda come Florenzi o una pedina come De Rossi, sempre che in quest’ultimo caso Mancini non si comporti sulla falsa riga di Prandelli che all’Europeo 2012 e al Mondiale 2014 convocò l’usato sicuro direttamente a ridosso delle competizioni, come successo rispettivamente con Di Natale e Cassano”.

PELLEGRINI E IL CENTROCAMPO DELLA ROMA“Per quanto concerne Pellegrini, volendo rimanere in casa Roma, dobbiamo riconoscere che ieri anche lui è stato ingoiato dal marasma generale, non è riuscito negli inserimenti e si è limitato perlopiù al compitino. Ha bisogno sicuramente di giocare anche lui, Di Francesco ha ancora diversi giorni per formulare una proposta convincente di centrocampo considerando le contraddizioni dell’avvio di campionato: fino a due settimane fa sembrava che De Rossi e Nzonzi non avrebbero mai dovuto partire insieme dal primo minuto ed invece è successo alla terza partita, Pastore era stato preso per fare la mezzala, il trequartista, il sostituto di Nainggolan e già alla seconda con l’Atalanta ce lo siamo ritrovati ala sinistra. La sostituzione a favore di Bonaventura ieri non deve aver giocato a favore di Lorenzo, perché il giocatore del Milan è apparso un po’ più scafato, ma giustamente ha anche più esperienza”.

JORGINHO AL CENTRO DEL GIOCO“Non credo che Jorginho possa essere il faro del nuovo corso della Nazionale, ha palesato alcuni limiti sia tattici sia tecnici e non solo ieri sera. Riesce a destreggiarsi solo nel centrocampo a 3 facendo circolare palla e dilettandosi nei lanci, mentre in fase di interdizione è sporco; lui lavora di fino, se si cambia modulo esce dalla partita perché non riesce a reggere il centrocampo, l’abbiamo visto nel Napoli e soprattutto nelle prime partite di Di Biagio quando si passava ad una linea a 2. Il doppio errore di controllo dal quale è scaturito il goal della Polonia non l’avremmo mai visto fare ad un Pirlo, ma nemmeno a un De Rossi che magari è meno dotato tecnicamente. La giustificazione della marcatura a uomo è fumo negli occhi, a Pirlo creavano le gabbie. In teoria Jorginho rientra nella categoria dei cosiddetti giocatori dai piedi buoni, ma gli manca una caratteristica principale: il tiro. Se ci fate caso, quando arriva sulla trequarti preferisce sempre servire l’ala invece che tentare la conclusione, ieri si è prodotto in un tiro nel primo tempo solo perché il pallone stava sfilando fuori dall’area e in quel momento era l’unico modo per completare l’azione. In Inghilterra è favorito perché gli spazi sono più larghi, ma con l’azzurro sta incontrando difficoltà. Paradossalmente la sua partita migliore in Nazionale è stata l’esordio con la Svezia in cui attaccò solo l’Italia”.

Il video con l’intervento completo a partire da 2:04:00:

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy