Gattuso: “La Champions è il nostro Scudetto, domani obbligati a vincere”

Il Milan è chiamato alla vittoria dopo le due sconfitte contro Inter e Sampdoria. Ecco le parole di Gattuso alla vigilia della sfida con l’Udinese.

Gennaro Gattuso ha parlato alla vigilia della sfida di campionato tra Milan e Udinese. Domani a San Siro andrà in scena l’anticipo della trentesima giornata di Serie A, in turno infrasettimanale. Alle ore 19 i rossoneri cercheranno il riscatto dopo le doppie sconfitte contro Inter e Sampdoria. Di seguito le parole di mister Gattuso, come da conferenza stampa in diretta Facebook.

Sul momento – “Il gruppo è vivo, ce la sta mettendo tutta nonostante il periodo negativo”.

Gattuso - Fonte immagine: Ludovic Péron, Wikipedia
Gattuso – Fonte immagine: Ludovic Péron, Wikipedia

Sull’arbitraggio a sfavore dei rossoneri – “Io non voglio trovare alibi, ogni arbitro ha il suo metro di giudizio. Bisogna saper parlare, protestare e dire la parola in più al direttore di gara. Contro la Sampdoria c’erano due episodi al limite, ma credo nella buona fede dell’arbitro”.

Sulla serenità con Leonardo e Paolo Maldini –“Si è sempre remato dalla stessa parte. Oggi sono sorridente perché domani c’è una partita importante e sono sereno. In questi giorni ne ho sentite di cotte e di crude. Nessun può mettere in dubbio l’unione tra noi tre, poi se a qualcuno piace scrivere altro questo non è di mio interesse. Il mio obiettivo è quello di tornare in Champions League. Per il carattere che ho io e che ha lui, se ci fosse stato qualcosa ce lo saremmo già detti in faccia”.

Sul modulo, Paquetà e Caldara –“Mattia Caldara sta meglio, sta crescendo in questi 25 giorni che si sta allenando con noi. Sul modulo vedremo, in testa ho qualcosa di diverso da far provare, ma vedremo domani”.

Su Piatek e Bakayoko – “Sia con l’Inter che con la Sampdoria abbiamo creato tanto. Spesso si è trovato solo, anche se abbiamo creato tanto, ma il problema non è solo lui. Bakayoko ha fatto fatica nel primo tempo, come tutta la squadra, e nella ripresa l’ho visto bene come mezz’ala. Ci manca un po’ di tranquillità per come sono iniziate le due partite”.

Sulle critiche a Gigio Donnarumma – “Quando prendi un gol in quel modo, le critiche arrivano. L’ho visto bene, si è assunto la sua responsabilità. Se andate a vedere i suoi numeri, tocca cento e passa palloni in ogni partita. Mi sono piaciute le parole in supporto di Andrea Conti e questo testimonia il valore di questo gruppo”.

La ricetta per questo momento – “Vincere. Da parte mia non c’è tanta preoccupazione, qualcuno mi prenderà per pazzo. Dobbiamo essere più bravi a cominciare le partite”.

Sul futuro – “Ho detto una frase e se la dovessi dire oggi, non la direi. Ho i miei pregi e ho i miei difetti. Mi piace essere vero, se poi andiamo ad analizzare quelle parole (vedremo tra due mesi, ndr), avrei potuto evitare di dirle”.

Sulla questione della testa –“Quando abbiamo vinto le 5 partite, non c’era grande entusiasmo da parte mia perché non giocavamo comunque bene. Nei secondi tempi di Inter e Sampdoria secondo me abbiamo giocato meglio delle sfide precedenti. Dobbiamo ritornare a giocare con veemenza e con voglia. La mia tranquillità ora me la da quello che si respira dentro allo spogliatoio”.

Sugli aspetti negativi – “Sono da analizzare tutti i dettagli, ci stiamo giocando tanto. Arrivare in Champions League è il nostro scudetto. Quando si va sotto a livello mentale, poi tutto diventa più difficile. Noi non possiamo sottovalutare questo aspetto qui. Tante volte, al primo errore, ne combiniamo più di una e dobbiamo pensare di partita in partita”.

Sull’Udinese come chiave –“Per noi sarà una partita fondamentale, dobbiamo giocare con voglia e serenità. Dobbiamo e siamo costretti a vincerla”.

Sulle due punte – “Vediamo domani”.

Sui cambiamenti – “In questo momento tutta la squadra è meno fluida e preoccupata. Dobbiamo fare qualcosa in più, tutti. In questo momento non è solo un problema di Piatek”.  

Su Kessiè – Biglia – “Si sono seduti vicini? Io ho già spiegato tutto. Kessié è arrivato giovedì e poi è andato in sede. Con lui non c’è nulla, tutto risolto. Ha fatto qualcosa che ci ha fatto rimanere male, ma a livello di punizione non c’è nulla”.

Sul giudizio di quello che succederà negli ultimi due mesi –“L’aspetto più importante è il club, sopra non c’è nessuno. Il Milan è una grandissima società che ha vinto tanto. Io ho sbagliato a dire una parola, ma sento dire che non andrei d’accordo con i miei dirigenti. Noi dobbiamo solo pensare per il meglio del club”.

Sul terzo posto potenziale – “Noi non abbiamo tempo di pensare, domani giocheremo contro una squadra che ha vinto l’ultima partita e basta. Non dobbiamo pensare alla Lazio che deve recuperare una partita o all’Atalanta dietro di tre punti”.

Ancora su Paquetà – “A me sembra di sognare, ogni mia scelta viene criticata. Secondo voi il nostro livello, di dirigenza e società, è così basso?”.

Sulla figura dell’attaccante e sulle partite negative – “Il giocatore in attacco con il piede invertito? Non siamo l’unica squadra, non è un problema. Io vivo molto meglio le sconfitte che le vittorie, quando lo spogliatoio si deprime per tirarlo su. Questo vuol dire che i giocatori ci tengono. I paragoni con il mio vissuto da giocatore non si può fare, devo conoscere i miei giocatori e non si possono fare gli stessi discorsi”.

Sulle novità del modulo – “Al momento sono cambiamenti da partita in corso, ma vedremo nelle prossime gare. Quando si prova e non c’è improvvisazione, si può fare. Abbiamo gli interpreti per fare tutto”.

Sulle dichiarazioni di Scaroni –“Nostalgia di un Milan che vinca? Non mi diverto a perdere, mi brucia. Veniamo da due sconfitte e ci dobbiamo assumere le nostre responsabilità. Dobbiamo fare meglio”.

Si è conclusa così la conferenza di Gattuso.

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