Italia, si cambia: nuovo modulo e nuovi giocatori in rampa di lancio

Domenico Berardi. Fonte: sassuolocalcio.it
Domenico Berardi. Fonte: sassuolocalcio.it

In un’intervista rilasciata a La Stampa il ct Giampiero Ventura ha dichiarato la sua volontà di cambiare modulo in Nazionale, passando dal consolidato 3-5-2, istituito dal predecessore Conte, al 4-2-4, marchio di fabbrica dell’allenatore genovese ai tempi di Pisa, Bari e Torino. Il neo commissario tecnico ha spiegato come questa idea sia dettata dal fatto che in Italia ci sia abbondanza di esterni e carenza di interni di centrocampo. Oltre a questo c’è anche il desiderio di portarsi avanti nel ricambio generazionale che dovrà per forza verificarsi in quanto l’età avanza anche per la famosa vecchia guardia juventina composta dai vari Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Proviamo allora ad analizzare chi potrebbe guadagnarci con il nuovo modulo e chi, invece, potrebbe farne le spese.

Chi ci guadagna – il primo nome che balza in mente è sicuramente quello di Domenico Berardi, penalizzato oltremodo dal 352, in cui non riusciva a trovare una collocazione tattica, al rientro dall’infortunio potrebbe diventare una pedina importante nel nuovo scacchiere tattico di Ventura. All’elenco degli esterni precedentemente scartati si aggiungono anche due come Stephan El Shaarawy e Lorenzo Insigne, i quali anche loro potranno giocarsi al meglio le loro carte con un modulo più congeniale alle loro caratteristiche. Un altro giovane talento sicuramente entusiasta di questo modulo sarà Federico Bernardeschi, impiegato da Ventura come mezzala contro la Macedonia e apparso nettamente fuori posizione. In rampa di lancio poi c’è anche Matteo Politano, già osservato dal ct e grande protagonista in questo avvio di stagione con il Sassuolo. Un ex neroverde è invece Nicola Sansone che nella sua nuova avventura spagnola al Villarreal ha già saputo conquistarsi la fiducia di tifosi e allenatore grazie ad un goal spettacolare da centrocampo contro la Real Sociedad e a diverse prestazioni molto convincenti.

Chi ne fa le spese – quelli che potrebbero rimetterci di più sono probabilmente i difensori centrali. Logicamente il numero di giocatori da convocare per quella posizione diminuirà visto che, con uno schieramento a 4 in difesa, i titolari saranno solo due e non più tre. Ecco, quindi, che i vari Astori, Ogbonna, Acerbi, spesso convocati per la loro capacità di giocare in una difesa a 3 e pronti a sopperire a qualche forfait di uno dei tre della BBC, faranno più fatica a trovare spazio nelle future convocazioni. Anche in mezzo al campo le maglie saranno meno e alcune mezzali, come ad esempio Parolo e Sturaro, protagonisti anche all’ultimo europeo, rischiano di perdere posizioni nelle gerarchie di Ventura.

Le certezze – come confermato dalle parole del ct, il blocco Juve formato da Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini e Marchisio avrà sempre un ruolo di primo ordine nella sua Nazionale finché età e acciacchi fisici lo permetteranno. Un altro blocco a cui Ventura si affiderà sarà quello milanista: Donnarumma sarà il vice Buffon, De Sciglio presidierà una delle due fasce in difesa, Romagnoli rappresenterà la prima alternativa come difensore centrale e Bonaventura potrà occupare il suo ruolo preferito di esterno a sinistra. Un altro inamovibile dovrebbe essere Candreva, capace di agire su entrambe le corsie con la sua solita quantità e qualità. Davanti, invece, le certezze sembrano essere rappresentate dalla coppia Immobile-Belotti, che bene hanno fatto nelle ultime apparizioni con la maglia azzurra e che stanno vivendo un’ottima stagione anche dal punto di vista realizzativo in campionato.

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