Allegri: “Non abbiamo ancora vinto nulla, domani gioca Ronaldo”

Massimiliano Allegri ha parlato nella consueta conferenza stampa di vigilia.

Cristiano Ronaldo - Fonte: Ruben Ortega, Wikipedia
Cristiano Ronaldo – Fonte: Ruben Ortega, Wikipedia
L’allenatore bianconero ha affrontato diverse tematiche: da Cristiano Ronaldo e Bonucci, passando per l’addio di Marchisio e la prima partita di campionato contro il Chievo. Di seguito le sue parole, come riportate integralmente dalla testata Tuttojuve.com:

Una stagione diversa questa. Il presidente della Liga poco fa ha messo nel mirino PSG, Juve e Inter dicendo che non lavorano con chiarezza. Sente che questa Serie A che inizio oggi, domani, è una Serie A diversa dagli altri anni e che preoccupa il resto del mondo perché interessa di più?

Non so cosa rispondere a questa domanda. Posso solo dire che riparte una Serie A interessante dove sono arrivati dei grandissimi giocatori e uno di questi ce l’abbiamo noi, che è Ronaldo.

Grandissimi giocatori sono arrivati, uno andrà via dalla Juve: Claudio Marchisio. Ci può spiegare, per quanto ne sa lei, come sono andate le cose? Ha sorpreso un po’ tutti vista la tempistica.

Io personalmente devo ringraziare Claudio perché in quattro anni con me ha dimostrato di essere un grande giocatore, un grande uomo e un grande professionista, è stato un esempio per tutti i giovani e tutti i giocatori che sono arrivati alla Juventus da quanto ha iniziato a lavorare con la prima squadra. Claudio è da 25 anni alla Juve, abbiamo preso questa decisione condivisa con lui e quindi ieri sera la società insieme a lui hanno risolto il rapporto, il contratto, e Claudio farà un’esperienza da un’altra parte.

Sono giorni di lutto e di dolore per il Paese. È stata presa la decisione di rinviare le partite delle due genovesi, pensa sarebbe stato più opportuno fermarsi tutti o era impossibile?

Per quanto riguarda la decisione che hanno preso, ci sono gli organi di competenza che decidono. Penso sia stata presa una decisione giusta nel non far giocare Genoa e Sampdoria, noi ci adeguiamo e giochiamo sabato, nel giorno di lutto nazionale, perché così hanno deciso, nel rispetto e nella vicinanza che abbiamo nei confronti di coloro che hanno subito questa tragedia. Quando ci sono queste cose le parole sono tutte superflue, perché quando accadono cose come questa sono tutti bravi a parlare, ma credo sia più importante fare.

Quali sono le sue sensazioni, ed eventualmente anche i suoi timori in vista della partita di domani e se ha dato qualche consiglio particolare a CR7.

Consiglio no, ma è normale che per lui è la prima partita ed è una novità. Conoscere il campionato italiano, conoscere come le squadre giocano, è molto incuriosito da questa cosa. Detto questo domani riparte una nuova stagione, una nuova sfida per noi. Io varie volte ho ripetuto che come sempre quest’anno sarà più difficile. Più difficile perché abbiamo acquistato Ronaldo, il miglior giocatore del mondo, sono arrivati Emre Can, Cancelo, Spinazzola, è tornato Bonucci. Direi che la squadra a livello di rosa, qualitativamente, è migliorata, così come le altre squadre. Vedi l’Inter, il Milan, la Roma stessa, il Napoli sono rimasti gli stessi, la Lazio è comunque una squadra che lotta. È una stagione difficile. Per noi non dico che è più difficile, ma bisogna subito mettere da parte questo periodo di eccitazione per l’arrivo di questi grandi giocatori e del più grande e ritornare con i piedi per terra perché domani alle 18.00 inizia la stagione e troveremo un Chievo che vorrà fare l’impresa contro la Juventus, data come strafavorita del campionato e favorita in Champions League. Quindi bisogna subito calarsi nel campionato, nella mentalità di queste squadre che soprattutto quest’anno ci daranno ancora più battaglia degli anni precedenti e per fare questo dobbiamo avere grande rispetto degli avversari, tenere comunque un profilo basso, lavorare e poi l’unica cosa che conta nel calcio è vincere le partite. Domani ci sono tre punti e domani bisogna prenderli, facendo una partita di buona intensità e di buon approccio a livello mentale. La prima di campionato, come dopo le soste, la sosta di Natale, è sempre un punto interrogativo. Tra l’altro sono curioso anche io di vedere la squadra domani perché abbiamo giocato mezz’ora a Villar Perosa e 40 minuti con l’Under 23. Quindi sono curioso di vedere poi piano piano troveremo un equilibrio giusto. Queste tre partite ci serviranno per questo.

Domani comincia una nuova stagione in cui vincere di nuovo è molto difficile come ripete lei sempre. Ma anche per i tifosi bianconeri è l’anno della Champions, lei con l’arrivo di CR7 sente obbligatorio vincere la Champions?

Quest’anno non è l’anno della Champions. Io sono arrivato quattro anni fa alla Juventus e da quando sono arrivato è sempre stato l’anno del campionato, della Champions e della Coppa Italia. Tutti gli anni la Juve parte per vincere tutti i trofei a cui partecipiamo e in questi quattro anni due volte abbiamo giocato la finale e siamo andati vicini a vincere tutti i trofei a cui partecipavamo. Quest’anno ripartiamo e ci riproviamo. L’obiettivo numero uno è passare il girone di Champions League, perché prima bisogna passare il girone. Io sento tante belle parole, ma poi dopo bisogna andare in campo e bisogna correre, che nel calcio non è indispensabile però aiuta, e vincere le partite. Poi io capisco che è un mese in cui tutti sono eccitati, sento parlare, quando voi scrivete, giustamente, però la realtà è un’altra. La realtà è quella del campo. Io l’altro giorno parlando alla squadra ho portato l’esempio del Real Madrid l’anno scorso. Una squadra che vince 4 Champions in 5 anni dopo dieci giornate era a -20 dalla vetta ed è la stessa squadra poi ha vinto la Champions di nuovo. Questo è per dire che le motivazioni fanno la differenza. Puoi essere la squadra più forte del mondo, con i gioctori più forti del mondo, ma se non hai le motivazioni giuste, la voglia di mettersi in discussione tutti i giorni ne vinci una, ne pareggi una, poi ne pareggi un’altra e così non vai da nessuna parte. Quindi anche quest’anno deve regnare l’equlibrio e arrivare a marzo bisogna dentro tutte e tre le competizioni, a gennaio ci sarà anche la Supercoppa, per giocarci le nostre chance nella parte finale della stagione. Perché altrimenti se avessimo già vinto il campionato, la Champions e la Coppa Italia potremmo farci un bell’anno di vacanza. Invece siamo qui a correre, rincorrere, pensare alla formazione, faccio giocare quello o quell’altro… Se per voi e tutti è così facile allora si può andare al mare o in montagna, perché anche in montagna a sciare si sta bene.

Anche al suo primo anno esordì contro il Chievo…

Sì, vincemmo con un gol mezzo autogol di Caceres, si presero due, rischiammo anche di pareggiare su una ripartenza presa e fece una grande parata Buffon.

Lei poco fa diceva che era curioso anche lei perché ha visto la squadra poco al completo, perché negli USA non era così. Le chiedo quanto è condizionato nelle scelte anche dalla condizione, perché Matuidi e Mandzukic ad esempio sono arrivati da poco e le chiedo se sono in grado di scendere in campo già dall’inizio e se c’è qualcosa che può dirci in proposito. 

Domani giocano Ronaldo (sorride, ndr), Szczesny, Chiellini e Pjanic. Poi gli altri… I due terzini da una parte Cancelo e dall’altra Alex Sandro. Gli altri devo decidere, devo vedere a metà campo chi far giocare. Comunque stanno tutti in buone condizioni. Mandzukic è arrivato l’8 in buone condizioni, pure Matuidi, che secondo me quello correva anche in ferie, non ha mai smesso di correre, ma sono giocatori con motori diversi che raggiungono la condizione grazie a motivazioni importanti. Chi più chi meno abbiamo una buona condizione. Domani ci sarà chi farà mezz’ora finale, chi 50 minuti, vediamo come va la partita, anche se è normale che chi è stato in America ha più minutaggio e più partite nelle gambe.

Tra un po’ sapremo la verità, ma può anticiparci qualcosa? Il mercato è chiuso o ci si può aspettare ancora qualche sorpresa, magari in uscita?

I dirigenti erano tutti alla Continassa stamattina, quindi credo che il mercato sia chiuso. In uscita c’è stato Claudio stamattina e poi non ci sarà nessun altro, a parte quelli della seconda squadra. Il mercato per la prima squadra è chiuso. Kean al momento rimane, perché è un giocatore della Juventus e se andrà via andrà via all’estero.

Ha mai pensato che questo al di là dei risultato può essere l’ultimo anno alla Juve? O si vede manager alla inglese per sei, sette anni nella stessa squadra?

Tutti gli anni dicono, dopo il primo no, dicono sempre che vado via. Sono al quinto anno alla Juve orgoglioso di essere alla Juventus per il lavoro insieme alla società e che quelli che hanno lavorato con me hanno fatto. Bisognerà fare un’annata importante, poi come tutti gli anni marzo o aprile decideremo se andare avanti o prendere strade diverse. Io alla Juve sto bene, ma l’unica cosa che conta ora sono i risultati perché contano quelle cose. Quindi parlare di manager all’inglese non so, è il mio quinto anno alla Juve, sono molto contento e sono molto in linea con la società che ha sempre lavorato molto bene sul mercato. E penso che siano stati fatti passi in avanti, la qualità è migliorata, così come l’autostima a livello europeo. E non si sa mai che quest’anno tocchi a noi vincere la Champions, ma quello è un problema che avremo prima a dicembre passando il girone poi a marzo. Ma è importante capire il momento e domani stare ordinati e portare a casa i tre punti, che in questo momento è la cosa che conta.

Dopo un po’ di giorni che alleni Ronaldo, come puoi descriverci questo qualcosa in più che lo rende il più grande?

Lo dimostrano i numeri quell che ha fatto. I giocatori come lui non giocatori diversi da tutti gli altri, con tutto il rispetto degli altri giocatori. Lo  dimostra quello che ha vinto e lui per tutti i giocatori è un ostimolo importante. Vincere sempre e essere con Messi quello che ha vinto più palloni d’oro e ha fatto più gol in Champions è uno stimolo importante per gli altri, ma questo non deve farci cadere nella convinzione che siccome c’è Ronaldo vinciamo. Lui ci aiuta a vincere se lavoriamo in  un certo modo. È un grandissimo valore aggiunto in una squadra che negli ultimi anni ha giocato due finali di Champions e ha vinto quello che doveva vincere.

Una domanda sulla leadership. Sono andati via Buffon e Marchisio, Ronaldo è già un leader?

Chiellini era già uno dei capitani all’interno dello spogliatoio. All’interno di una squadra di solito ci sono un leader caratteriale e uno tecnico. Noi leader caratteriali ne babimo sempre avuto, ed è improtante, perché non si può pensare di giocare di tacco e di punta e rischiare di trascurare dettagli che poi fanno la differenza in campionato o in Champions.

Hai parlato spesso di motivazioni, temi possano mancare?

Non è questione di motivazioni che mancano. È questione di pensiero troppo positivo. Ci vuole equilibrio e la consapevolezza che per vincere bisogna fare e giocare le partite di calcio in maniera semplice. Tecnicamente la Juve è la migliore, ma deve dimostrarlo in campo, perché ci vuole l’agonismo e la passione, che fa la differenza in tutti i lavori, nel mio, in quello dei giocatori, nel vostro.

Per quello che ha visto ora alla Continassa in quale modulo Ronaldo rende meglio?

Ho visto tante cose, mi servono un altro paio di partite e allenamenti per capire come metterli. La stagione è lunga, abbiamo giocatori con caratteristiche diverse e avremo la possibilità di giocare anche con diversi moduli a seconda delle caratteristiche del giocatore. Se uno è ala destra, deve fare l’ala destra. Se c’è Ronaldo con Dybala giocheremo in un certo modo, se c’è Dybala con Mandzukic in un altro ancora, poi dipende anche dalle caratteristiche degli altri. Ogni tanto potremmo giocare anche con la difesa a tre, così potete riscriverlo (ride,ndr). Ci penseremo volta per volta, intanto pensiamo a domani.

Ronaldo ti ha chiesto qualcosa a questo proposito? Preferenze di modulo per esempio. E se c’è un giocatore con cui ti sembra abbia un feeling tecnico particolare.

Si sta inserendo bene. È un ragazzo semplice, si sta inserendo in un gruppo che conosce da cinque giorni. Il gioco del calcio è semplice, è un gioco di conoscenza, più si conoscono più migliorano. Non scordiamoci che Higuain all’inizio faceva fatica con Dybala perché avevano abitudini diverse, ma poi piano piano giocando insieme si sono abituati e la conoscenza reciproca tra giocatori fa sì che migliori la qualità della squadra.

Come sta Bonucci? Mediana a due o tre?

Bonucci domani gioca e sta bene, così ve ne dico un altro. Ha lavorato bene con il Milan quindi è in buona condizione. Devo decidere se giocare a due o aggiungere un mediano in più. La partita è lunga, ci sarà modo di cambiare.

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