Gattuso: “Ibrahimovic? Non è sicuro. Milanello non è un’area di parcheggio”

Gattuso ha parlato alla vigilia della sfida contro la Lazio. Diversi i temi affrontati: da Ibrahimovic a Higuain, passando per gli infortuni e i suoi 12 mesi in rossonero

Gennaro Gattuso ha parlato nella consueta conferenza stampa di vigilia della tredicesima giornata di Serie A.  

Ibrahimovic
Ibrahimovic- Autore: PSG World

Domani sera, nel posticipo delle 18, il suo Milan affronterà la Lazio all’Olimpico nello scontro diretto valevole per il quarto posto in classifica. Di seguito le dichiarazioni del mister rossonero in diretta live da Milanello, attraverso la pagina ufficiale Facebook del club.

Sul tema infortunati – Avrei preferito che la sosta durasse ancora due settimane, magari recuperavamo qualcuno. Scherzi a parte, ho visto una squadra che aveva voglia di lavorare, anche i nazionali. Sono molto soddisfatto. Abbiamo tanti giocatori fuori, non deve essere un alibi e ognuno di noi deve dare qualcosa in più. Adesso giochiamo con qualche calciatore fuori ruolo, ma dobbiamo stringere i denti”.

Sulle 9 partite in 35 giorni e l’emergenza – “Romagnoli e Musacchio potremmo averli a disposizione tra due/tre settimane. Cinque infortuni, in questo periodo. Si sono fatti male tutti assieme. Ad oggi c’è tutto. Se andiamo a vedere gli infortunati, si sono fatti male in tre campi diversi. Romagnoli a Coverciano, Biglia sul campo 3, Caldara campo 5. Lui è l’unico giocatore che si è fatto male scattando. In questo momento stiamo cercando di capire se abbiamo sbagliato qualcosa. Se parliamo di infortuni, negli altri anni è successo anche di peggio”.

Sulla mancanza di Calhanoglu – “Sta un po’ meglio, ha sempre stretto i denti. Calhanoglu, anche se non è stato al massimo fisicamente, si è messo sempre a disposizione. Le sue prestazioni sono anche colpa mia”.

Sulle dichiarazioni di Ibrahimovic – “Chi deve venire qui deve essere gasato per indossare questa maglia. Non avevo bisogno delle parole di Ibra per capire che il Milan piace ancora ai giocatori”.

Sulla Lazio – “Le squadre meno forti possono battere quelle più forti. La partita contro la Juventus non è tutta da buttare via. Noi contro queste squadre giochiamo contro la giusta mentalità, ma poi le giocate singole fanno la differenza”.

Sulla coesione del gruppo dopo gli infortuni – “Ho visto una squadra che ha voglia di stare in campo, di mettersi a disposizione. Si è capito il momento e la squadra ha avuto sempre questa caratteristica. Negli ultimi due mesi stiamo giocando meno bene, ma siamo riusciti a sistemare la classifica. Abbiamo iniziato la stagione a giocare bene, ma non siamo riusciti a raccogliere”.

Su Higuain e sui titoli dei giornali – “A me non disturba nulla. Mi è capitato di vedere qualche giocatore che è venuto e non si è trovato bene, come per Bonucci che me lo ha detto. Ad oggi Higuain non mi ha detto nulla. I consigli sul nervosismo glieli do io, perché anche io ho sperimentato queste cose. Higuain deve essere meno nervoso, oggi mi suonano strano le notizie che leggo sui giornali. Ad oggi nulla di vero”.

Sulle parole di Ibra su Gattuso – “Ha detto che con me si vince? Io non ho ancora vinto nulla. Io e Ibra abbiamo un grande rapporto. Ringrazio per quello che ha detto e poi vedremo”.

Sulla situazione di Ibra e Milanello come area di parcheggio – “Ibrahimovic si propone? Forse anche no. Forse è stato cercato, ci sta pensando. Ibrahimovic non è sicuro che viene al 100%. Penso che sia diversa la storia. Quando vinci con continuità. la forza più grande è che in questo momento il Milan è una squadra in costruzione. Chi arriva qui deve dare un aiuto sulla mentalità. Il livello si può anche abbassare. Un giocatore forte deve entrare con questa ottica. A me è capitato a Sion, dopo 13 anni di Milan. Dopo 3 giorni volevo lasciare tutto, con tutto il rispetto. Quei giorni sono stati difficili e mi sono immedesimato. Ho abbassato le mie pretese, la mia voce, la mia asticella a livello caratteriale per capire chi avevo di fronte. Oggi è un aspetto che non bisogna sottovalutare. Questa non è una zona di parcheggio, ma chi viene qui deve mettere a disposizione le propria qualità. Non sono d’accordo quando si dice che con la Juventus Higuain si volesse vendicare. Ha sentito troppo la partita, il rigore se lo sentiva e lo ha sbagliato, come è successo anche a Diego Armando Maradona. Lui deve solo pensare di lavorare”.

Su Cutrone – “Deve fare la sua partita, aiutare i compagni e non far sentire la pressione. Dobbiamo riuscire a giocare di squadra e sfruttare le sue caratteristiche. Quando è lì può mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Deve fare la sua partita e stare sereno”.

Sul possibile debutto di Simic vista l’emergenza – “Anche domani. Abbiamo provato la difesa a 3, ma anche quella a 4. In queste nove partite, Simic è un giocatore che abbiamo a disposizione e dobbiamo metterlo nelle giuste condizioni”.

Sui 12 mesi al Milan – “Ho vissuto quest’anno con grande orgoglio, non sapevo nemmeno di essere terzo in classifica (nel complessivo, ndr). Questo è un gruppo valido che riesce a stare bene assieme. Ci chiamiamo Milan, le aspettative sono tante. Quando sbagliamo una partita veniamo giudicati troppo, ma fa parte della storia di questo club. Il Milan è una squadra che è cresciuta tantissimo, ma dobbiamo sopperire a tanti errori che ancora facciamo. Si può partire da qualcosa ora, merito dei ragazzi che hanno voglia di migliorarsi. Quest’anno abbiamo preso sempre gol a parte Udine. In questo momento non avendo difensori centrali fa un po’ di effetto, però va bene così. Domani la mia squadra giocherà una grande partita”.

Sulla Lazio che si adatta alla situazione del Milan – “Cambia poco, loro vengono sempre a riempire l’area quando vanno sull’esterno. Cambia poco se Milinkovic-Savic giocherà più avanti. Loro sono rimasti uguali come tipologia di gioco. Come attacca la profondità Immobile, lo fanno in pochi”.

Sulle sfide contro Inter e Juventus e sulla personalità da dare ai giocatori per queste sfide – “Per subire il meno possibile, si spendono energie. Quando si ha palla, poi, bisogna essere lucidi. Spesso siamo stanchi per la fase di controllo. Quando si riparte dal basso per giocare, si fa fatica. Se si sbaglia si prende gol. In questo momento, con la mia squadra siamo facendo meno bene tutte e due le cose. A metà. In questo momento è il nostro problema. Per aggiustare la fase difensiva, siamo un po’ carenti in quello che facevamo bene nelle prime 7 giornate”.

 

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