La nuova vita di Brozovic: da esubero a giocatore imprescindibile

Fino a dicembre, ormai 4 mesi fa, Brozovic, Icardi, Spalletti & co. potevano vantare di mantenere salda la prima posizione in classifica.

Non tutti avevano previsto un crollo verticale del “Biscione”. La rinascita dell’Inter, coincisa proprio con l’inizio della primavera, ha rilanciato le quotazioni dei nerazzurri per accaparrarsi uno degli ormai due posti disponibili per la prossima Champions League. Fondamentali, per uscire da un tunnel che come nel recente passato pareva potesse non finire mai, sono stati il ritorno di Icardi, la resurrezione di Perisic ed un Rafinha praticamente prossimo al pieno recupero fisico, ma già capace di portarsi a spasso intere difese avversarie. Bastava tutto ciò per far riprendere all’Inter la retta via? Non esattamente, perché quella imprevedibilità e qualità tanto decantata da Spalletti per rendere il gioco meno stereotipato è ora possibile grazie a colui che a gennaio era già con la valigia pronta per affrontare una nuova avventura al Siviglia di Montella prima che lo stesso Spalletti vanificasse tutto in extremis con un no categorico alla sua cessione. E probabilmente il tecnico di Certaldo ci aveva visto lungo, e dopo vari esperimenti ha trovato in lui l’uomo a cui a affidare le chiavi del suo centrocampo, per provare a dare più dinamicità alla manovra, facendo panchinare persino il suo prediletto Borja Valero. Ed i risultati, come detto, ma soprattutto la continuità di prestazioni da sempre sconosciuta al biondo centrocampista da quando è arrivato all’ombra della Madonnina, hanno confermato fin qui la bontà dell’intuizione del toscano, che proprio in settimana ha ammesso come il croato in quella posizione sia divenuto giocatore imprescindibile, rimproverandosi per giunta di non averlo capito tardi. Così Brozovic ha trasformato i fischi del suo pubblico in applausi, nel giro di solo un mese, ma ciò che più conta si è trasformato nell’uomo in più per il rush finale.