Pro e contro della cessione di Dzeko: quanto conviene alla fine?

La cessione probabile e per tempistiche inaspettata di Edin Dzeko al Chelsea non può che essere la trattativa più chiacchierata del momento in questo soporifero calciomercato italiano. Tuttavia, nelle ultime ore sono sorte delle complicazioni circa la durata del contratto che dovrebbe legare il gigante bosniaco ai blues.

Dzeko - Fonte immagine: Ailura, Wikipedia
Dzeko – Fonte immagine: Ailura, Wikipedia
L’accordo tra il club di Abramovich e la Roma c’è, invece, già da qualche giorno sulla base di 30 milioni più bonus, una cifra che ha fatto vacillare la società giallorossa le cui casse hanno un impellente bisogno di essere rimpinguate. Le esigenze economiche molto spesso obbligano a dover sacrificare sull’altare del bilancio pure pezzi da novanta, però l’addio, ancora eventuale, di un altro big come Dzeko dopo quelli in estate, spinge a fare delle riflessioni riguardo al reale progetto portato avanti dalla Roma che sta assumendo i connotati del ridimensionamento. Andiamo a sviscerare meglio quali potrebbero essere i pro e i contro di questa operazione.

PRO – cedere l’attaccante classe ’86 adesso, alla soglia dei 32 anni, per 30 milioni più bonus, rappresenterebbe un’occasione importante per far respirare la società economicamente, come scritto prima, ed anzi consegnerebbe a Schick i galloni del titolare al centro dell’attacco ripagando l’ingente investimento fatto su di lui. Parte del tesoretto, proveniente anche dalla cessione di Emerson allo stesso Chelsea, potrà essere usata per prendere finalmente un degno sostituto di Salah, con Deulofeu come profilo ideale in tal senso.

CONTRO – nonostante la sua stagione abbia fin qui registrato un calo, rispetto per esempio a quella strepitosa di un anno fa, Dzeko ad oggi è tra i migliori attaccanti in Italia e vanta un’esperienza internazionale senza la quale in ottica Champions la Roma potrebbe avere molta più difficoltà del previsto. Inoltre, se da una parte Schick, incompatibile col bosniaco, potrebbe esplodere grazie al maggior spazio in avanti, dall’altra le grandi responsabilità ed attese che inevitabilmente dovrà reggere sulle sue giovani spalle pongono il pericolo che il ragazzo ceco si bruci.

Insomma, sarà come sempre il campo a decretare quale sia la scelta più saggia, perché se mantenere l’equilibrio di bilancio è cosa buona e giusta, restare competitivi agli occhi dei tifosi è fondamentale.

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