Ranieri verso Sassuolo-Roma: “Devo ancora parlare con De Rossi”

Claudio Ranieri ha parlato a Trigoria nell’anti-vigilia di Sassuolo-Roma. Ecco il resoconto della conferenza del tecnico:

Roma, Ranieri in conferenza - Fonte: Lorenzo Sambucci
Roma, Ranieri in conferenza – Fonte: Lorenzo Sambucci

È stata una settimana diversa, il Sassuolo è finito in secondo piano. Le conseguenze saranno positive o negative? È preoccupato?

Io credo che debba essere uno stimolo propositivo. I giocatori sono abituati a tutto. Anche le voci sull’allenatore potevano essere negative, ma i ragazzi non hanno mai mollato. Ci sono due partite da completare, c’è ancora una piccola possibilità e dobbiamo avere la coscienza a posto.

Come stanno fisicamente Zaniolo e Pellegrini?

Stanno tutti bene. Zaniolo riprende oggi, aveva il polpaccio indurito. Gli altri faranno lavoro di scarico. Pellegrini non è grave, ha un vecchio fastidio che si acuisce. Sicuramente ci sarà per la prossima settimana.

Le sono state attribuita delle frasi specifiche nell’incontro con i tifosi. Avrebbe chiamato Baldini “testa grigia”.

Non mi sembra di aver utilizzato queste parole. Quando i tifosi chiedevano spiegazioni sulle decisioni ho detto “Sicuramente a Londra e in America”.

Questo malessere è giustificato o se la sente di rassicurare i tifosi?

Io non so i progetti del futuro. Pallotta non può averne parlato con me dato che tra due partite finisco. Io credo che in ogni società di calcio ci siano dei ricambi, per cui ci sta. L’abbiamo visto anche in Italia, soltanto che Daniele è una persona storica qui e andava detto in un’altra maniera. È la legge del calcio. A un certo punto la società vuole cambiare. Come cambiano i giocatori scegliendo di andare via. Avendo i tifosi della Roma un amore viscerale una considerazione più attenta darebbe stata doverosa.

Da dirigente avrebbe confermato De Rossi?

Se mi fosse stato chiesto avrei detto che lo voglio perché so che uomo, che giocatore e e che capitano è.

Tornando su Baldini, Sabatini parlò di centri di potere e anche De Rossi l’ha fatto intendere. Quanto incide Baldini?

Con me non incide. Non so che rapporti abbia col presidente, ma qua nel mio lavoro non incide. In generale non so, non sapendo quello che fa.

Qual è l’importanza di De Rossi dentro Trigoria?

Si parla sempre di tanti leader, per la società, per i giornalisti, per i tifosi, per i social. Ma anche per l’allenatore. Daniele è allenatore in campo e lui ragiona per il bene della squadra e questi sono i leader che vogliono gli allenatori.

Lei è venuto con un compito difficile. Ha parlato di legge del calcio, ma fino a ieri era diversa: i giocatori romani e romanisti etano il tramite con i tifosi. Si aspettava una situazione del genere?

Quando ho accettato sapevo di trovare una squadra giù mentalmente, non fisicamente. Le mie forze sono state rivolte a quello, dovevano ricredere in loro stessi. Tutte queste cose non mi aiutano. Non si può quantizzare. Certo è che avevo chiesto aiuto ai tifosi e ci sono stati dietro aiutandoci. Li devo solo ringraziare.

De Rossi ha parlato anche di Totti dicendo che non incide come dirigente e che non ha tanto potere.

Molti tifosi stanno esprimendo il pensiero delle dimissioni di Totti. Lei, da tifoso, cosa dice a Totti?

Credo che ogni persona intelligente capisca che queste sono decisioni che deve prendere Francesco. Io so che è lui che mi ha chiamato e in quel momento lui era uno che decide. Non è che si smette di giocare e si diventa subito dirigenti o allenatori, c’è una fase di cresciuto. Non so quanto sia soddisfatto.

Ieri ha toccato con mano la delusione della gente, acuita dalla Coppa Italia della Lazio. Lei che è tifoso e si è reso disponibile per queste partite, può dare un consiglio su come può questo gruppo dare soddisfazione ai tifosi?

Non sapendo i programmi mi è difficile rispondere. Io credo che un fatto importante sia la costruzione dello stadio per poi programmare una Roma grande, ma è una mia considerazione Silla base di quello che scrivete voi. Qui sto pensando solo alla squadra e attirare fuori il meglio dai giocatori. Sono venuto qui per aiutare la squadra.

Lei si è sentito supportato dalla società? A cosa possono riferirsi i tifosi senza bandiere?

Roma è una piazza particolare, il tifoso romanista si sente partecipe e quando si gioca all’Olimpico ti soffia dietro permettendogli cose impossibili altrove. Capisco il tifoso che parla del presidente distante, ma io ne ho trovati pochi di presidente sempre presenti con la squadra. Il vecchio presidente del Leicester l’ho visto più dopo. Abramovich l’ho incontrato più io tra tutti gli allenatori del Chelsea. Ancelotti l’ha visto poco, Sarri mai. L’importante è che la squadra vada bene e che ci sia qualcuno che ti risolva qualcosa che non va. Per l’allenatore conta questo.

Come ha visto De Rossi in questi giorni?

Ancora ci devo parlare, ma l’ho visto bello motivato e determinato. Certo, dentro di sé sarà sconquassato. Ha dato tutto e ha giocato anche in condizioni non ottimali per l’attaccamento alla maglia, una notizia del genere ti sconquassa.

Sarà una Roma col 4-3-3?

Vediamo, sto studiando. Il Sassuolo è una squadra organizzata e mi sto facendo un’idea. Vediamo con gli ultimi due allenamenti.

De Rossi giocherà col Sassuolo? Cosa gli consiglierebbe per la prossima avventura?

Daniele credo voglia continuare a giocare ed è giusto. Ha una mentalità da allenatore perché ha anche un padre che allena. Ha una visione di insieme e non da singolo giocatore. Faccio un appello ai tifosi: l’ultima partita deve essere una festa a Daniele, il tempo delle contestazioni ci sarà, ma ora bisogna dimostrare amore a Daniele e alla Roma, che è la cosa più importante.

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