Il punto/Serie A: solito dominio bianconero, si invertirà la tendenza?

Quale sarà il senso del Campionato di Serie A da dicembre in poi?

La domanda suona ancora più legittima dopo la 13esima Giornata, quella appena trascorsa, che ha sorriso, ancora una volta, alla imprendibile Juventus.

I campioni d’Italia, secondo copione, non hanno avuto grossi affanni a liquidare una dignitosa Spal sempre grazie ai gemelli del goal Cristiano Ronaldo (primo giocatore, dopo Pietro Anastasi nella stagione 1968-69, a segnare già nove reti in 13 partite al primo anno di serie A) e Mario Mandzukic, che si conferma un talismano ogni volta che va a segno, e ogni maledetta domenica fa capire perché è stato preferito a Gonzalo Higuain come partner del portoghese.

E i numeri sono in costante aggiornamento: 37 punti su 39 disponibili, 12 vittorie e 1 pareggio nelle prime 13 partite disputate, miglior attacco e miglior difesa. E, soprattutto, +8 sul Napoli, +9 sull’Inter, +14 sulla Lazio, +15 sul Milan, +18 sulla Roma. Era dalla stagione 2000-2001 che non c’era un così simile distacco tra la prima della classe e tutte le altre.

 

 

Allegri, Serie A - Fonte: goatling, Flickr-Wikipedia
Allegri – Fonte: goatling, Flickr-Wikipedia

Questa situazione non ha eguali in Europa, e obiettivamente mette un po’ di imbarazzo e tanta tanta tristezza a coloro che vorrebbero divertirsi.

È possibile una inversione di tendenza? Da qui a fine girone d’andata ci saranno due scontri diretti (Roma e Inter, ma entrambi allo Stadium, però), ma chissà…

 

 

L’ultimo weekend di novembre in Serie A è stato altalenante per le rivali dei bianconeri.

Il Napoli, sbattendo contro legni, imprecisione sotto porta, le parate di Sorrentino, sfortuna, e poca lucidità, ha impattato a reti bianche contro il Chievo ultima della classe e che ha visto l’esordio in panchina di Domenico di Carlo. Carlo Ancelotti dice di non essere preoccupato del distacco nei confronti di chi sta davanti, ma lo pensa davvero?

L’Inter, dopo il brutto scivolone contro l’Atalanta prima della sosta, si è subito rialzata rifilando tre reti al pericolante Frosinone, portandosi a un punto dai vicecampioni d’Italia. Contro i ciociari è andato a segno, con una doppietta, Keita, acquisto estivo, e sono saliti a 12 i marcatori stagionali della compagine nerazzurra, dietro soltanto a Roma e Borussia Dortmund in giro per il vecchio continente. Un notevole passo in avanti rispetto all’anno scorso, quando si era Icardi dipendenti, e non è assolutamente roba da poco.

È finito in parità, invece, Lazio-Milan, il match più importante di giornata, e scontro diretto per l’ultimo posto valido per la Champions. Punto che vale oro per i rossoneri, incerottati ma tatticamente perfetti, considerando il materiale umano a disposizione e anche che, con Bakayoko a fare il regista, inevitabilmente il gioco e la qualità ne risentono.

Alcune cose, però, sono da notare: gli ultimi tre goal sono arrivati da difensori (Romagnoli) e centrocampisti (Kessie), aumentano i punti persi negli ultimi 20 minuti di gioco (Atalanta, Empoli, Lazio, Inter), ed era da febbraio 1992 che il Milan non terminava una partita senza effettuare sostituzioni.

C’è un altro problema, in realtà, di cui si parla poco. Anche la corsa alla Coppa Campioni è interessante, ma fino a un certo punto. Con le nuove regole esistenti, conta solo arrivare tra le prime quattro. E arrivare secondi, terzi o quarti non fa alcuna differenza, vista l’assenza del turno preliminare. Siamo sicuri che questo fa bene allo spettacolo?

 

 

 

E il resto? Giornata positiva per le new entry in panchina. Oltre a Di Carlo, sorride ancora Giuseppe Iachini (secondo successo consecutivo a Empoli) e Davide Nicola, che con il suo Udinese ha dato una ulteriore delusione alla Roma, già al quarto ko in patria. Il Parma, con il secondo successo consecutivo, irrompe in zona Europa, mentre è finito in parità il primo derby della Lanterna post crollo ponte Morandi.

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