La lezione di Javi Poves, giovane ex calciatore: “Il calcio è solo denaro e corruzione”

Javi Poves ha solo 24 anni, ma la sua carriera da calciatore professionista si è già conclusa. Cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Madrid e ben presto divenuto punto di riferimento dello Sporting Gijón, il giovane spagnolo ha dichiarato infatti di voler lasciare anzitempo il calcio giocato, in quanto negativamente colpito da un ambiente professionistico alla base del quale ci sarebbero solo del marcio e dei meri interessi.
“Ciò che si vede da dentro chiarisce molto – ha affermato l’ormai ex giocatore -: il calcio professionale è solo denaro e corruzione. E’ capitalismo, e il capitalismo è morte. Non voglio stare in un sistema che si basa su ciò che guadagna la gente grazie alla morte di altri in Sudamerica, Africa o Asia”.
Il pensiero di Poves è quello di molti altri ragazzi europei che si affacciano al mondo del lavoro e scoprono l’esecrabilità della diplomazia e della politica. Piuttosto che al pallone, Poves preferisce ora dare un calcio al consumismo unitamente alla differenziazione dei ceti sociali; a riprova di ciò, il rifiuto, da parte dello stesso atleta iberico, di un’automobile consegnatagli in regalo dalla società dell’Atletico, subito restituita con tanto di risposta pungente: “Sono una sola persona, ho già la mia auto e non vedo perché dovrei possederne un’altra”.
Ora che ha abbandonato il calcio, Poves dovrà pensare a reinventarsi un futuro, ma ha già qualche idea chiara in proposito: “Non so ciò che sono, so solo che non voglio prostituirmi come fa il 99% della gente. Voglio studiare all’università e conoscere veramente il mondo: vedere quello che c’è. Sono stato in ostelli in Turchia che costavano 3 euro a notte. A che mi serve guadagnare 1000 € invece di 800, se sono macchiati di sangue, se si ottengono con la sofferenza e la morte di molta gente?”. Poves conclude il suo monito con una massima: La fortuna di questa parte del mondo è la disgrazia del resto. ciò che si dovrebbe fare è andare in ogni banca, bruciarla e tagliare teste”.
Niente capitalismo, stop al privilegio, un “basta” all’ipocrisia: è questa la lezione di Javi Poves.

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