La lettera di John Arne Riise a Steven Gerrard

Oggi l’ultima partita di Steven Gerrard ad Anfield.

Steven Gerrard (fonte: Philip Wilson, Flickr.com)
Steven Gerrard (fonte: Philip Wilson, Flickr.com)

Questa la lettera di John Arne Riise all’amico Steven Gerrard.

“Sono steso sul letto nella mia camera d’albergo. Domani [oggi, NdT] abbiamo una partita importante, giochiamo in casa. Mancano due partite alla fine del campionato, siamo pronti e concentrati per il grande impegno che ci aspetta. Tutto quello che dovrei fare fino al fischio d’inizio è riposare, mangiare le cose giuste e nelle giuste dosi. Tutto quello che importa sono le partite di domani. Lo stadio pieno, la lotta per il titolo.

Però, mentre sono steso qui, so anche che domani sarà l’ultima partita del mio amico Steven Gerrard a Liverpool, con la maglia del Liverpool. Quando giochi non pensi mai che arriverà il giorno in cui Steven Gerrard giocherà la sua ultima partita. Purtroppo, domani è quel giorno. Dopo oltre 700 partite.

Di solito non scrivo nulla quando un giocatore gioca la sua ultima partita. Ma Gerrard non è solo un giocatore. Lui è “IL” giocatore, il migliore con cui abbia mai giocato. Per questo ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa per dimostrargli la mia stima, per dirgli quanto sia stato importante per me e per la mia carriera. Senza il suo supporto, i suoi consigli, la sua amicizia, così come hanno fatto con me Carragher, Hyypia e Murphy, non avrei mai raggiunto certi risultati con il Liverpool.

Quando arrivai lì, nel 2001, Steven è stato il primo a presentarsi. Sebbene non riuscissi a capire tutto quello che mi diceva, a causa del suo accento scouse, sentii dentro di me che era un ragazzo a posto, con i piedi piantati a terra, amichevole e pronto ad aiutare gli altri. Posso dire lo stesso anche degli altri ragazzi, ma lui, insieme a Carra, Murphy e Hyypia, aveva qualcosa in più. Io avevo 21 anni, ma vicino a lui mi sentivo più piccolo, come un bambino. Tempo dopo, quando lasciai Liverpool, mi dissero che ero arrivato a Liverpool apposta per dimostrare la mia forza, dopo che li avevo distrutti tutti nel primo test fisico. Quel test mi facilitò la vita!  

Steven era il giocatore che m’impressionò di più, fin dal primo giorno. Era incredibile! Aveva tutto: forza, velocità, resistenza, passaggio, tiro, contrasto. In campo era un leader, ma aveva una classe mondiale perché eraspeciale come persona. Umile, tranquillo, disponibile, padre di famiglia e punto di riferimento per i compagni. Nel corso degli anni abbiamo legato e siamo diventati buoni amici. Quando si gioca 7 anni e più di 300 partite insieme, è normale che sia così. Mi auguro che anche lui la pensi come me! Devo ammettere che abbiamo passato dei momenti indimenticabili fuori dal campo, tanto che a ripensarci potremmo riderci ancora oggi, magari bevendo qualcosa insieme!

Abbiamo vinto tanto insieme, e molte volte solo grazie a lui. Quando ho avuto un momento difficile, dopo l’autogol contro il Chelsea, lui era lì per aiutarmi: mi mandò un messaggio e mi chiamò solo per assicurarsi che fosse tutto ok. Certo c’era altri giocatori in quel momento, come Carra e Hyypia, ma oggi stiamo parlando di Steven. Oggi è il suo giorno.

Voglio ringraziare Steven per tutto quello che mi ha insegnato. Anche se abbiamo la stessa età, per me è stato qualcuno a cui ispirarsi e da cui imparare. Sono grato per il tempo che ho passato con lui in mezzo al campo. Liverpool ha molte leggende, ma sono d’accordo con Fowler: lui è il più grande che Liverpool abbia mai avutoSono onorato di poter dire di aver giocato sette anni con una leggenda. Ho vinto una Champions League con lui, anche se a volte penso che lui l’abbia vinta da solo.

Grazie per essere venuto in Norvegia a sostenere la mia scuola calcio. Grazie per tutti i ricordi che mi hai lasciato, non vedo l’ora di vederti giocare negli Stati Uniti. Spero che almeno lì riuscirai a migliorare il tuo golf: in questo, sono sicuro di essere più bravo di te! Goditi la tua ultima partita ad Anfield, sarà un bellissimo addio. A tutti i tifosi del Liverpool dico: non avete mai visto un giocatore come lui, dategli quello che si merita. 

Senza alcun dubbio il miglior giocatore, il più completo con cui abbia mai giocato.

Spero che questa lettera ti abbia fatto piacere, Steven. Ora è l’ora di vedere un film e farsi una bella dormita prima della partita di domani. Mono Apoel!

John Arne Riise

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