Chelsea-PSG 2-2 d.t.s., le pagelle degli inglesi: malissimo Oscar, Fabregas e Diego Costa

Le pagelle del Chelsea di José Mourinho eliminato agli ottavi di Champions League dal Paris Saint-Germain di Laurant Blanc dopo aver pareggiato per 2-2 nei tempi supplementari in casa a Stamford Bridge.

Un'azione di gioco fra Chelsea e Man City (fonte: @cfcunofficial (Chelsea Debs) London, Flickr.com)
Un’azione di gioco fra Chelsea e Man City (fonte: @cfcunofficial (Chelsea Debs) London, Flickr.com)

Courtois 6: attento e sicuro per larghi tratti di gara, non può nulla sulla zuccata con cui l’ex di turno David Luiz lo trafigge in chiusura di secondo tempo. Fantastica la parata su Thiago Silva nei tempi supplementari, capitola nuovamente sul corner successivo dove si fa sorprendere dal colpo di testa del capitano parigino, accennando prima all’uscita, salvo poi rimanere a metà strada.

Ivanovic 5.5: solita partita di sostanza e grande sacrificio per il difensore serbo, che soffre molto la velocità di Pastore prima e Lavezzi poi. Ha colpe gravi sul goal dell’ex compagno David Luiz, perdendosi clamorosamente la marcatura dell’avversario sugli sviluppi del corner battuto da Lavezzi.

Cahill 6: del pacchetto arretrato del Chelsea è sicuramente quello che soffre meno. Attento e roccioso come al solito, non brilla per eleganza, ma si fa valere per coraggio e sacrificio. Sua la bella rete di controbalzo con cui i Blues avevano sbloccato la partita a dieci minuti dal termine.

Terry 5: tradisce il pilastro e capitano del Chelsea che gioca una partita molto al di sotto delle proprie capacità, andando spesso in difficoltà contro la velocità degli attaccanti e delle mezze punte del Paris Saint-Germain. Serata da dimenticare, soprattutto considerando l’errore in marcatura in occasione del goal decisivo realizzato da Thiago Silva nei supplementari.

Azpilicueta 5.5: poco propositivo in fase offensiva nonostante la superiorità numerica dei suoi,  viene spesso messo in difficoltà dalle continue avanzate dal suo lato di Marquinhos e a turno anche dei fantasisti parigini che stazionano nella sua zona.

Ramires 5: Mourinho lo schiera da titolare davanti alla difesa avanzando Fabregas, ma la prova del centrocampista brasiliano non convince pienamente. Poco il filtro fatto in mezzo campo dove soffre tantissimo la qualità della mediana parigina, quasi mai pericoloso in zona offensiva dove nel secondo tempo si divora anche un goal a tu per tu con Sirigu, bravo nell’opporsi al destro del numero 7. (dal 91′ Drogba 6: entra nei tempi supplementari lottando come al solito da leone, facendo praticamente il difensore aggiunto quando il Chelsea era in vantaggio. In avanti è protagonista della sponda aerea dalla quale nasce il rigore poi segnato da Hazard).

Matic 6.5: sicuramente il migliore della mediana dei Blues grazie al suo grande acume tattico ed alla sua enorme forza fisica. Stremato dopo la solita gara di lotta e sostanza, è costretto ad uscire nel finale di secondo tempo per problemi fisici quando il Chelsea era in vantaggio. (dall’84’ Zouma 6: schierato ancora una volta da mediano come accaduto anche nell’ultimo periodo in Premier League, il giovane francese fa il suo onesto compito, guadagnandosi anche il rigore del momentaneo 2-1).

Oscar 4.5: a sorpresa viene preferito dal primo minuto al connazionale Willian, spostandosi dal centro all’ala destra nel trio di fantasisti dietro la prima punta. La sua è però una prova assolutamente senza spunti degni di nota, con tanti errori sia in fase offensiva che in fase di ripiego difensivo dove aiuta poco Ivanovic. Sull’espulsione di Ibrahimovic è forse addirittura lui a restare con la gamba tesa, non certo l’attaccante svedese. Ammonito in chiusura di primo tempo, viene sostituito nell’intervallo. (dal 46′ Willian 5.5: parte bene proponendosi sulla corsia di destra molto più di Oscar, ma piano piano cala alla distanza non riuscendo quasi mai a farsi notare per degli spunti degni di nota).

Fabregas 5: le lancette dell’orologio sembrano essersi fermate a dieci mesi fa quando era diventato un oggetto misterioso nel Barcellona. Mourinho lo schiera più avanti dietro la prima punta, togliendolo di fatto dalla cabina di regia e dal fulcro del gioco del Chelsea, ed il centrocampista spagnolo va completamente in bambola, non entrando praticamente mai in partita. La sua è la pallida controfigura del meraviglioso regista ammirato fino ad oggi in Premier League. Nemmeno il ritorno in mediana nei tempi supplementari fa sì che la sua prova cambi di livello.

Hazard 7: per distacco il miglior giocatore del Chelsea in questa serata negativa, l’unico fra i Blues di Mourinho a provare sempre ad attaccare anziché difendere lo 0-0 nella prima parte. Quando prende palla e parte verso la porta crea sempre scompiglio nella difesa del PSG grazie al suo delizioso tocco di palla ed alla sua velocità. Realizza con freddezza spiazzando Sirigu il rigore del momentaneo 2-1, confermando ancora una volta tutta la sua classe a livello europeo.

Diego Costa 4: il grande assente di questa serata, ma soprattutto della Champions League 2014-2015 del Chelsea. Sette presenze europee con i Blues e addirittura zero goal, proprio lui che un anno fa aveva trascinato a suon di reti l’Atletico Madrid di Simeone fino alla finale persa poi con i cugini del Real. Stranamente nervoso, poco incisivo, lo si vede pochissimo in area di rigore. Soffre anche fisicamente ed è costretto spesso ad allargarsi per non essere imbrigliato nella morsa David Luiz-Thiago Silva. Nel primo tempo poteva starci un rigore per una sua azione confusionaria e caparbia in area parigina, mentre nella ripresa rischia il rosso per una brutta entrata. Emblematico della sua serata no il modo in cui cicca il pallone in occasione della rete di Cahill.

Allenatore Mourinho 4: il Chelsea partiva leggermente favorito dopo l’1-1 maturato nel match di andata e l’espulsione prematura di Ibrahimovic alla mezz’ora aveva messo fortemente in discesa la partita per i suoi Blues, che però come a Parigi rinunciano a giocare e si limitano ad aspettare la formazione francese, cercando di sfruttare solo le rare palle inattive conquistate. Gestione della partita completamente sbagliata da parte del manager portoghese, con i suoi che non hanno saputo per nulla sfruttare l’uomo in più. Rivedibili anche alcune scelte tattiche di formazione, figlie di un atteggiamento iniziale volutamente impostato sulla difensiva dall’allenatore dei Blues.

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

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