La favola di Federico Piovaccari: dalla Lega Pro ai goal in Champions

La carriera di un calciatore, solitamente, è fatta di (pochi) alti, fugaci, e (molti) bassi, indelebili. Federico Piovaccari fa parte di questa gamma di calciatori. La sua carriera, nel lontano 2003, partiva subito con un “alto”: l’Inter decide di puntare su di lui per rinforzare la formazione Primavera. Il “Pifferaio” non delude e parte forte: 15 goal in campionato, 4 a Viareggio.

Federico Piovaccari ai tempi della Samp (Fonte: Gerolamo Calcagno)
Federico Piovaccari ai tempi della Samp (Fonte: Gerolamo Calcagno)

Le delusioni, o meglio, i “bassi”, sono però sempre dietro l’angolo: nella finale scudetto contro il Lecce, Federico segna, ma non riesce ad impedire ai nerazzurri di venire sconfitti, vedendo così lo scudetto scivolare via dalla mani. La sua carriera, da lì, prosegue fra molti “bassi”, in giro per l’Italia, come la retrocessione in Lega Pro con il Treviso. Dopo una discreta stagione  con il Ravenna, il Cittadella decide di dare una nuova chance a Piovaccari in Serie B, lasciandogli una doppia eredità non facile: i veneti escono da due stagioni nel segno di Meggiorini, una, e Ardemagni, l’altra, che rispettivamente hanno segnato 18 e 22 reti. Il Dio del calcio, però, decide di far gustare un po’ di gioia a Federico, di dargli un nuovo “alto”, che lo porta, a fine stagione a segnare 23 reti in 39 presenze e a vincere il titolo di capocannoniere del campionato cadetto. La Sampdoria decide così di puntare su di lui, per tornare subito ai fasti di un tempo, dopo la scioccante retrocessione in Serie B. Piovaccari, però, pare aver perso lo smalto di un tempo e in 17 presenze sono solo due le reti segnate, tante quanti sono i rigori falliti. E il suo periodo “basso” prosegue anche a Brescia e Novara, dove non riesce più a farsi notare. Il fondo, però, è ancora lontano, e Federico sembra poterlo toccare nella stagione 2012/2013 quando, dopo 17 presenze, 7 reti e 3 rigori sbagliati, il verdetto è duro: Lega Pro. Lui torna alla Sampdoria, dove ha ancora due anni di contratto, ma dove non sembrano neanche prendere in considerazione un suo reintegro. Alle porte di Corte Lambruschini bussa, quasi a sorpresa, lo Steaua Bucarest, squadra in corsa per la Champions. Federico non ci pensa due volte, prepara le valigie e vola in Romania. E là, chi non credeva in lui, si deve ricredere: alla sua seconda partita nella massima competizione europea per i club, segna il suo primo goal in rossoblù, goal che consente ai rumeni di vincere 2 a 1 e passare il turno, dove, ad attendere la squadra di Bucarest, c’è il Legia Varsavia. E dopo 34′ della sfida con i polacchi, Federico torna, davvero, a vivere uno dei momenti positivi della carriera: sul filo del fuorigioco, Piovaccari scatta e supera il portiere in uscita con un delizioso pallonetto, siglando la rete più bella della seconda giornata del terzo turno dei play off di Champions League. Nel giro di qualche mese, così, dall’Inferno della Lega Pro al Paradiso del goal in Champions. Ennesimo italiano, scarso in patria, campione all’estero, basti vedere Graziano Pellè… E che questo “alto” duri a lungo, Federico lo merita.

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