La Coppa Italia, tra tristezza e gelo

Non è affatto una novità quella degli stadi tristemente vuoti, conditi poi da una bella quantità di freddo e gelo a fare da contorno alla competizione più bistrattata del calcio nostrano, manco se fosse una tortura cinese.

Foto: Antonio Zaza

La Coppa Italia è il trofeo meno ambito dalle grandi squadre, poco pubblicizzato e con un sex appeal cosi basso che non farebbe gola nemmeno al più assatanato di calcio.

Ne sono l’esempio, le due partite andate in scena questa settimana con protagoniste Inter e Milan che hanno affrontato nel giro di 24 ore, nello stesso stadio e con lo stesso gelo, Genoa e Novara.

Se con l’Inter c’era l’onda d’euforia della vittoria nel derby che ha regalato qualche tifoso in più, quella di martedi sera tra Milan e Novara, è stata una tristissima partita con poco più di 8000 spettatori con una temperatura che ha sfiorato i -5 gradi…insomma una tortura!

Come se non bastasse, gli infortuni che i nostri campi gelati provocano sono tanti; non è un caso infatti, che in due giorni Pato, Constant e Rossi abbiano alzato bandiera bianca per colpa di infortuni muscolari.
Allora la domanda che ci si pone è semplice: “A chi o cosa serve questa Coppa Italia?

Giocata in notturna, nel mese di gennaio, con un calendario disordinato e troppo ravvicinato manco si avesse fretta di archiviarlo, con la distanza tra semifinali e finale di più di tre mesi, con una formula nettamente sbagliata e le squadre piene zeppe di seconde linee, la Tim Cup è diventata il fastidio più grande per ogni società, allenatore o giocatore che la deve giocare.

Il giornalista e tifoso milanista, Luca Serafini, riguardo la partita di martedi, ha espresso tutta la sua rabbia e delusione sul suo profilo facebook, definendo la partita un incredibile fastidio di cui avrebbe fatto a meno, per di più dopo il pareggio in extremis del Novara, che ha allungato la pena dei tifosi per un’altra mezz’ora nei supplementari.

Questo per far capire l’umore e lo stato dei tifosi stessi, i quali pur di non cedere alla tentazione di guardarsi la partita in tv, sfidano il freddo, la nebbia, il ghiaccio che, per partite di questo genere, non ne vale proprio la pena.

Se il Dio Denaro delle televisioni fa gola a tutti, ci vorrebbe un po’ più di maturità da parte degli addetti al lavoro, di far aumentare di interesse questa competizione per garantire uno spettacolo maggiore per i tristi, annoiati ed infreddoliti tifosi.

Una soluzione molto semplice, sarebbe quella di non aver teste di serie, mischiando le società fino alle Lega Pro Seconda Divisione, facendo giocare l’avversario “più debole” in casa, cosi da garantire stadi pieni (già sarebbe diverso se ci fosse stato Novara-Milan), spettacolo assicurato, risultati meno scontati e interesse maggiore da parte di tutti.

Cercando naturalmente di trovare un calendario più consono alle esigenze dei vari impegni, cercando di non concentrare questa manifestazione nei periodi più freddi dell’anno, ma amalgamandola nell’intera stagione.

Siamo sicuri che questo non accadrà, perchè della Coppa Italia interessa poco a nessuno, però l’idea di vedere questa competizione vinta da piccole squadre, con una finale magari tra due squadre meno pubblicizzate di serie minori, sarebbe davvero una bella favola.

Sarebbe appunto, perchè non accadrà mai.

Nessuno potrebbe fare un attentato del genere alle televisioni che, senza Inter, Milan, Juve, Roma o Napoli, non sanno stare.

Ecco, il vero problema…

4 pensieri riguardo “La Coppa Italia, tra tristezza e gelo

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    20 Gen 2012 in 17:30
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    si dovrebbe fare come accade nella Fa cup o coppa di lega inglese, non so in quale delle due, cioè far affrontare già dal primo turno squadre di serie A con squadre di B, prima divisione, seconda divisione in modo che la competizione sia aperta a tutti e si possano anche avere delle sorprese nel finale della competizione

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    21 Gen 2012 in 10:11
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    Bisogna partire dal male maggiore dei nostri calendari, 20 squadre in A e 22 in B non stanno ne’ in cielo ne’ in terra. 18 e 18 sarebbe il numero giusto, evitando quei pazzeschi 5 turni infrasettimanali di campionato ci sarebbe spazio per maggiore qualita’, attenzione alla salute dei giocatori, propensione alle competizioni europee come l’Europa League e magari spazio per uno o due turni domenicali di sola Coppa Italia. Eliminazione diretta con partite in casa della più debole come in Inghilterra. Sarebbe una soluzione di buon senso che produrrebbe a breve un ritorno di interesse maggiore, ma non e’ che i papaveri del nostro calcio non lo sappiano…semplicemente se ne fregano, gli va bene cosi’ perche’ tanto hanno venduto l’anima alle tv.

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