Esclusiva-Loria: “Come ha detto De Rossi, è la società a decidere, non noi”

Cresciuto in mezzo ai campioni che portano alla Juventus la sua ultima Champions League, colonna di tante squadre di medio classifica del nostro campionato, passato anche – come giusto premio per una carriera sempre al top – dalla Roma. L’identikit, per chi non ci fosse arrivato, è quello di Simone Loria, ex difensore di Atalanta e Torino tra le altre. Un giocatore che si è sempre fatto riconoscere per la sua affidabilità e per le sue doti difensive, facendosi apprezzare dai tifosi di tutti i club di cui ha indossato la maglia. Noi di Soccermagazine.it abbiamo contattato in esclusiva Simone Loria e parlato con lui della sua carriera e di Roma, Juventus e Atalanta.

Loria ai tempi della Roma
Loria ai tempi della Roma

Hai avuto una carriera ricca di soddisfazioni. Hai però un ricordo un po’ più speciale?

Solo un ricordo sarebbe impossibile, sono stato benissimo in ogni società in cui sono stato e a cui mi legano ancora bei ricordi. Anche se, se devono dirne uno, forse il gol in mezza rovesciata con l’Atalanta, ma quello è un ricordo di un gesto tecnico e di un bel gol. Ma se parliamo di soddisfazioni, ne ho tante con tutte le squadre con cui ho giocato.

Tra le squadre con cui hai giocato c’è anche la Roma…

Sono stati anni molto belli quelli nella Capitale perché ho fatto anche la Champions. Certo, ho giocato poco rispetto a quando sono stato in altre squadre ma quello è senza dubbio stato l’apice della mia carriera.

Insieme a te c’era anche Daniele De Rossi. Che idea ti sei fatto su quanto accaduto di recente?

Daniele è una persona splendida che ha dato tanto alla Roma da vero romano e romanista. Vederlo andare via così, quando ha ancora voglia di giocare, ti lascia un po’ perplesso. Però come ha detto anche Daniele è la società che decide, non tocca a noi decidere se continuare a giocare in un club. Peccato, semmai, che la società non abbia deciso di comune accordo con lui. Ma il calcio è così.

Riguardo alla tua carriera, hai invece un rimpianto?

No, direi di no. Non vivo di rimpianti e quindi in tutto quello che ho fatto ho sempre deciso di farlo senza guardarmi poi indietro. Nella vita bisogna scegliere e prendere poi le conseguenze delle proprie scelte senza rimpianti.

Tu hai iniziato nel settore giovanile della Juventus. Nel tuo palmarès, addirittura, risulta anche l’ultima Champions vinta dai bianconeri. Riguardo a quegli anni che ci racconti?

Ho fatto degli allenamenti e alcune volte sono andato in panchina, ma vincere la Champions e far parte della rosa sono due cose diverse. La Coppa la vince chi la gioca e chi fa parte in ogni partita della formazione. Però è stato bello crescere vedendo quei campioni.

Cosa manca secondo te alla Juventus per tornare sul tetto d’Europa?

Ciò che manca nella parte tecnica la Juventus sicuramente lo saprà. È una delle società meglio organizzate e quindi la dirigenza farà le giuste valutazione. Certo è che se uno pensava che prendendo Ronaldo fosse scritto che si vincesse la Champions era ovvio non fosse così, il calcio non è questo. Ci sono tanti fattori in ballo per vincere una competizione come questa e molto dipende anche da come arrivi alle partite. Loro ad esempio sono arrivati alla partita con l’Ajax con un po’ di assenze pesanti e certi giocatori sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo.

Da difensore, chi è secondo te il miglior difensore della Serie A attualmente?

Per mio gusto personale ti dico Kalidou Koulibaly del Napoli.

Altra tua ex squadra l’Atalanta. Ti aspettavi che arrivasse a certi traguardi?

Alle spalle c’è una società con persone molto qualificate e anche un grande tecnico e ha avuto la possibilità di avere dei ragazzi che si sono subito messi a disposizione per fare questo campionato bene e arrivare ad un traguardo impensabile. Secondo me è un motivo di orgoglio anche per il campionato perché significa che ci sono tante squadre competitive.

La vita di Simone Loria oggi. Cosa fai e cosa ti piacerebbe fare?

Ho una scuola calcio dove gestisco e alleno. Sto già facendo qui ma mi piacerebbe poter allenare anche a grandi livelli un giorno.

Magari la Roma…

Magari (ride ndr). Prima però bisogna mettersi in gioco e vedere se si è in grado, poi piano piano si pensa a squadre di quel calibro.

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