Esclusiva-Michela Persico: “A Napoli e Roma manca continuità. Una donna può parlare di calcio”

Da diversi mesi ormai è volto noto per i telespettatori di Mediaset Premium: si tratta di Michela Persico, giovanissima giornalista sportiva che può vantare già esperienze a Top Calcio 24, Sportitalia e Telelombardia.

Michela Persico - Fonte immagine: michelapersico, Instagram
Michela Persico – Fonte immagine: michelapersico, Instagram
Michela ha concesso un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlando dell’attualità dei temi più caldi del calcio italiano e non solo, pronunciandosi anche sulla Nazionale prossima all’Europeo in Francia.

Anche quest’anno lo scudetto è stato appannaggio della Juventus: cosa manca per rendere il campionato italiano più equilibrato, senza andare a discapito della qualità?
Bisogna puntare molto sui giovani che sono il futuro del nostro calcio, l’importante è la serietà delle società, anche quella è utile ai fini di avere un buon equilibrio all’interno dello spogliatoio. La Juventus ha un progetto tale da poter programmare il proprio futuro, i risultati sono quelli a cui stiamo assistendo.

Il Napoli e la Roma sono le squadre che hanno preoccupato di più i bianconeri negli ultimi anni: quali analogie e differenze intravedi tra le due?
Sia Napoli, sia Roma, sono piazze importanti con una grande società alle spalle. Si può dire che sono molto similari, ma ad entrambe manca il ritmo dettato dalla Juventus, manca la continuità. Non si può dire che siano sullo stesso livello dei bianconeri, sono uno step in meno.

Una delle poche attrazioni rimaste in Serie A è proprio il bomber del Napoli, Gonzalo Higuain: in caso di partenza sarebbe possibile sostituirlo o chiunque arrivasse sarebbe un surrogato?
Il Napoli in questi anni ha sempre cercato di costruire la squadra intorno ad un top player, di livello o non. Mi viene da pensare a gente come Cavani, supportato da Lavezzi o Hamsik. Quando l’uruguayano ha lasciato la piazza partenopea, Higuain ha preso il suo posto. Al tempo stesso ha avuto il supporto di Insigne, Mertens o Callejon. Se l’argentino dovesse partire, De Laurentiis dovrebbe sostituirlo con un centravanti di livello europeo. L’ambizione del Napoli, dopotutto, è quella di ben figurare in Europa. La qualificazione in Champions, però, non allontana di certo il Pipita, anzi, tutt’altro, sono convinta che se c’è un progetto serio alle spalle, la rosa non può che migliorarsi il prossimo anno.

All’alba degli Europei la Nazionale sembra vantare la rosa meno quotata del decennio: la chiave di un riscatto psicologico come nell’82 e nel 2006 può funzionare pur in assenza di scandali calcistici?
Nonostante gli accordi tra Conte e il Chelsea, il CT della Nazionale onorerà i suoi impegni. Il suo ruolo è molto importante e mettere nel palmarès un Europeo può essere un buon biglietto da visita per la sua nuova destinazione, ma anche ben figurare. Come detto all’inizio, il livello del nostro calcio non è molto alto, di conseguenza anche la Nazionale ne soffre.

Rimanendo in tema, c’è qualche giocatore mai o poco considerato finora che ti piacerebbe vedere in azzurro?
Il caso Donnarumma è un esempio: basta puntare su qualche giovane italiano per fare una scoperta o restarne sorpresi. Il primo portiere del Milan era Diego Lopez, uno che fino a pochi anni fa difendeva i pali del Real Madrid. Donnarumma è riuscito a ritagliarsi la sua fetta di spazio ed a renderla sempre più grande, eppure a 16 anni chi mai poteva pensare a prestazioni del genere? Direi nessuno, o quasi. Quindi io direi di puntare più sui giovani o sui talenti italiani, la sorpresa è dietro l’angolo.

Nel frattempo l’Inghilterra sta regalando a tutto il mondo del calcio l’incredibile favola del Leicester: come ti spieghi questo fenomeno?
La favola del Leicester è la chiara dimostrazione che nel calcio non sempre ha la meglio chi investe di più nel mercato, ma ciò che conta è anche la voglia di vincere, il Leicester così come l’Atletico Madrid che grazie a Simeone è riuscito a regalarsi un’altra finale di Champions League. Il club inglese non aveva l’ambizione di vincere la Premier League, anche perché proprio un anno prima era riuscito a conquistare a fatica una salvezza, figuriamoci a terminare davanti a colossi come Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal o Tottenham.

In conclusione, una curiosità di carattere giornalistico: proprio di recente Mihajlovic si era pronunciato sulla figura della donna nel mondo del calcio; quanto si avverte ancora l’ombra del maschilismo in questo ambiente?
Il calcio sin da sempre è uno sport per maschi, ma vedo che al giorno d’oggi, nonostante il calcio femminile si stia diffondendo sempre di più, qualcuno ha ancora gli occhi bendati su questo. Se una donna gioca a calcio, non vedo perché la stessa non possa commentare una partita di calcio o mettersi al pari dei colleghi.

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