ESCLUSIVA SM – Mancini (Fox Sports): “Oggi Spagna favorita. Per il Real ottimi segnali da questo Europeo”

Nel giorno di Italia-Spagna e in pieno clima pre-stagione abbiamo contattato Riccardo Mancini, giornalista di Fox Sports e grande esperto di calcio internazionale. Con lui abbiamo parlato della sfida tra Italia e Spagna di Euro 2016 e di quello che ci aspetta nella prossima stagione di calcio spagnolo che ci verrà raccontata da lui e dalle altre voci calcistiche dei canali Fox dal prossimo agosto.

Ecco la nostra intervista a Riccardo Mancini.

La Spagna fino ad oggi è scesa sempre con la stessa formazione. Per battere l’Italia avrà bisogno di qualche novità o la struttura è già sufficiente per un ottavo così impegnativo?

“La Spagna ha una delle rose più forti al mondo, l’undici di base fa paura un po’ a tutti figuriamoci all’Italia che sì ha una difesa molto forte però la Spagna proprio perché ha questa formazione base consolidata questo atteggiamento ormai riconosciuto a livello europeo e anche  mondiale di squadra che sa imporre il proprio gioco nelle partite e lasciamo perdere la partita contro la Croazia dove al Spagna aveva poco da giocarsi e però è una formazione che fa paura e che a livello di storia ha detto al sua e che è la squadra regina in questo momento e l’Italia fa bene a stare molto bene. Se fa bene a schierare quegli undici ti dico che molti di quelli possono risolvere la partita da soli quindi.”

L’Italia ha dimostrato di saper affrontare la Spagna. Aldilà della finale di Kiev dove siamo arrivati molto stanchi abbiamo sempre dato filo da torcere agli spagnoli: Confederations , amichevoli e gara d’esordio di Euro 2012. Siamo per caratteristiche uno degli avversari più ostici per loro?

“Più ostici non lo so ma sicuramente molto difficili perché l’Italia ha trovato una mentalità non tanto dei giocatori, non me ne vogliano quelli che fanno parte della rosa quanto Antonio Conte che ha una mentalità vincente. L’Italia storicamente riesce a fare sempre grandi cose quando si tratta di palcoscenici internazionali eccezion fatta per poche volte negli ultimi anni. Più ostici non so ma sicuramente molto difficili da affrontare perché non sarà semplice sfondare il muro azzurro. La Spagna però secondo me parte molto più favorita rispetto all’Italia”.

Tra i calciatori che non ci si aspetta chi può fare la differenza in questa gara?

“Guarda io sono innamorato calcisticamente di Nolito. È vero che forse è stato il giocatore più contestato dalla stampa spagnola e non sola, io ho letto giudizi negativi sulla prima partita e non ero assolutamente d’accordo, sulla seconda forse sì però nella terza non ha demeritato. Può arrivare anche da lì il pericolo numero uno. L’Italia potrebbe sotto un certo punto di vista sottovalutare il giocatore più criticato in questo momento comunque positivo della Spagna di Del Bosque però è un giocatore che sa inventare. Attenzione a lui e a non sottovalutare un giocatore del genere che sa creare la superiorità numerica quando vuole lui quindi attenzione soprattutto da quella parte”.

Mentre a partita in corso chi potrebbe essere il pericolo numero uno?

“A me fa molta paura Thiago Alcantara che a partita in corso può fare la differenza. Insomma è un titolare al Bayern Monaco non ce lo dimentichiamo mai. Attenzione alle loro risorse. Io prima dell’Europeo facevo un calcolo: con i giocatori che sono rimasti dall’europeo della Spagna si può tranquillamente fare una formazione che se la può giocare in questo Europeo. Quindi se sono di qualità quelli rimasti fuori figuriamoci i panchinari e i titolari.”

La nazionale spagnola ha pochi interpreti del Real ma i madridisti sono i migliori di Euro 2016. Bale, Modric, Morata. L’Europeo dà ottimi segnali per il prossimo anno

Segnali molto positivi ne abbiamo avuti anche nel finale della scorsa stagione. Perché Zidane ha fatto un gran lavoro. Ha lavorato a livello ambientale, di spogliatoio e anche sui singoli. Che magari con Benitez non stavano rendendo e invece lui è riuscito a tirare il meglio dai giocatori. È vero che è facile tirare fuori il meglio da Bale, Modric, Ronaldo eccetera eccetera però non era così scontato dopo che l’ambiente era pervaso dal malumore  dopo che in tanti non avrebbero mai creduto che il Real potesse rimontare fino all’ultima giornata e giocarsi il campionato quindi sicuramente sono segnali di gran Real Madrid. Prepariamoci perché il prossimo anno la Liga sarà davvero un gran campionato. Figuriamoci se dovessero arrivare grandi calciatori di cui si stente parlare in questo momento”.

La Liga passata ha messo in mostra squadre che giocano un bel calcio anche nella parte bassa della classifica. Possiamo considerare definitivamente superato l’assurdo stereotipo del campionato esclusivo di poche squadre?

Sì la qualità è fuori dubbio. È vero negli ultimi anni abbiamo visto un duopolio però tre squadre che si sono giocate il campionato fino alla fine e questo è stato molto bello. Però per quanto riguarda il quarto posto, la lotta alla Champions la lotta europea le varie Siviglia, Villarreal, lo stesso Celta Vigo di Nolito, hanno dimostrato di sapersela giocare peraltro anche con le grandi squadre, infatti ricordo l’anno scorso un Celta-Barcellona finita 4-1 o tante altre partite i cui le grandi hanno faticato. Questo è sicuramente  un segnale importante perché il campionato si sta livellando. È vero ci sono quelle tre grandi fanno sempre e comunque la differenza in questo campionato, se la giocano sempre loro tre però è sempre molto bello da vedere come calcio quello spagnolo. Infatti i risultati stanno arrivando, è vero stiamo vedendo un grande spettacolo in Spagna ma guardiamo anche i risultati che arrivano dalle competizioni europee: in Champions League sono diversi anni  che vincono le spagnole, in Europa League succede altrettanto con il Siviglia, e questo è un dato molto molto importante”.

A proposito di Siviglia è finita l’era Emery. Che ci dobbiamo aspettare per il prossimo corso?

“Il fatto che sia rimasto Monchi come direttore sportivo è sicuramente qualcosa di importante per l’ambiente di Siviglia. Prima di tutto ci sono i tifosi che sono probabilmente i più caldi di tutta Spagna, c’è una squadra, una base di questa squadra che è molto importante. Non so se verrà rivoluzionata visto che Emery se ne è andato, visto che ci sarà un nuovo corso con Jorge Sampaoli e sono tra l’altro molto contento di vedere il  tipo di calcio che riuscirà a attuare. Secondo me può essere l’ambiente ideale per questo allenatore molto bravo a plasmare le sue squadre un po’ come Bielsa fa giocare molto bene le sue squadre figuriamoci poi se ci mettiamo l’entusiasmo dei tifosi di Siviglia. Sono molto curioso e secondo me il Siviglia quest’anno può anche essere la candidata numero uno al quarto posto o comunque anche per disturbare Atletico, Real e Barcellona soprattutto perché è rimasto un direttore sportivo, forse il top player dei direttori sportivi come Monchi.”

Il prossimo anno due novità importanti in Europa: il Villarreal in Champions e il Celta di Berizzo in EL. Pensi che ci siano margini di miglioramento per vedere il gran calcio offerto anche in palcoscenici più importanti?

I margini di miglioramento sono molto ampi perché da una parte il Villarreal non gioca un grande calcio però è una squadra molto pragmatica, concreta, molto attenta sotto tutti i punti di vista perché grazie a Marcelino con il suo 4-4-2 è riuscito a giocare un calcio molto pratico, molto determinante in tutto quello che doveva fare. Quindi il Villarreal ha sicuramente tanti margini di crescita però se continua ad ottenere i risultati che ha ottenuto fin qui non gli si po’ dire  assolutamente nulla. Magari non giocherà il calcio migliore del pianeta però se continua a vincere così e ad arrivare quarto di soddisfazioni ne toglie ai tifosi quindi margini di miglioramento ci sono. Così come per il Celta Vigo. A me piace molto Berizzo come allenatore, uno che sa far rendere al massimo i suoi calciatori e ha creato un gruppo davvero molto unito. Bisognerà analizzare in questo senso quanto inciderà la probabile partenza di Nolito, vedremo dove andrà però sarà una perdita comunque molto importante il prossimo anno. Vedremo comunque se riuscirà a sostituirlo e se lo stesso Celta Vigo avrà intenzione di continuare questo progetto, questa crescita continua che sta durando ormai da diversi anni. ha ottenuto  un grande successo, un grande traguardo nello scorso campionato. Vediamo se riuscirà a fare qualcosa di importante anche in Europa. Però insomma la base è  davvero molto importante”.

Per concludere appunto abbiamo parlato di Marcelino. Si parla un po’ poco di un allenatore che ha preso in mano il Villarreal a metà classifica della Seconda Divisione e lo ha portato fino in Champions, insomma è un assoluto protagonista del panorama calcistico spagnolo però ancora non ha tanti riflettori addosso

“Ma non ha tanti riflettori addosso secondo me perché il motivo è quello che ti dicevo prima, cioè perché non fa giocare benissimo le sue squadre, non possiamo negarlo, però è un allenatore che sta ottenendo grandi risultati ed è molto sottovalutato sì ma perché nella sua squadra non ha nomi di grido, perché quando è stato preso Bakambu io ricordo i giornali spagnoli dire del Villarreal non erano così soddisfatti della scelta del presidente del Villarreal. Insomma pensavano di lottare al massimo per un posto in Europa League, era anche una scommessa lo stesso mercato che però ha reso alla grande, lo stesso Bakambu ha fatto ottime cose, i due del Malaga, Samu Castillejo e Samuel Garcia, non era scontato che riuscissero a trovare spazio e a farlo nella maniera migliore nel Villarreal. Marcelino rivive tutto questo, cioè plasmare una squadra che aveva cambiato anche diverse cose, perché negli anni passati forse aveva un’impronta diversa il Villarreal, cioè contava sugli stessi uomini, invece lo scorso mercato ha forse fatto non dico una rivoluzione, ma poco ci manca. Invece Marcelino ha ottenuto nuovamente migliori risultati, ha dato del filo da torcere per l’ennesimo anno alle grandi squadre e forse è un po’ sottovalutato e io il prossimo anno mi aspetterei davvero un campionato, a proposito di esami universitari che abbiamo in questo periodo da 110 e lode, perché è un campionato assolutamente completo: c’è un grande gioco, ci sono quelle tre squadre che sono fra le tre migliori al mondo e poi ci sono queste squadre di qualità come il Villarreal, anche il Valencia che è pronto a rialzare la testa dopo un anno davvero al di sotto delle aspettative, c’è lo stesso Celta Vigo che magari riproverà a riconfermarsi e insomma, secondo me ci aspetta davvero un altro grande campionato”.

Due squadre di Madrid sono retrocesse, ne arriva un’altra, la sorpresa Leganes. Che tipo di società è e quali ambizioni può avere in una Liga di livello?

“Di ambizione per ora può avere ovviamente solo quella di salvarsi perché è un risultato storico  quello che hanno ottenuto questi ragazzi e mi aspetto qualche squadra della Liga dello scorso anno magari anche retrocessa possa prestare al Leganes giocatori formati  perché altrimenti sarebbe abbastanza complicato sopravvivere visto che la maggior parte della rosa non ha mai disputato un campionato  di Liga nella sua carriera. Però è una bella favola che siamo pronti a raccontare, una favola che insomma si è formata in questa  stagione di Segunda Division davvero infinita, i margini dal punto di vista societario ce ne sono tanti . La rosa può e deve essere ampliata perché naturalmente per disputare un campionato di Liga ti devi scontrare inevitabilmente  con super potenze mondiali però è una bella favola ed è sempre molto curioso raccontare delle favole del genere come è successo con il Leicester lo scorso anno. Non dico che potrà ripercorrere le stesse orma perché il campionato di premier è ovviamente diverso ha dietro una storia ed economia diversa. Il Leganes lo dobbiamo ancora scoprire però sicuramente potrà tirare fuori qualcosa di importante  e soprattutto in chiave salvezza. Arrivare alla salvezza sarebbe come uno scudetto per loro.”

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