Quarti di Europa League, Wolfsburg-Napoli 1-4: le pagelle degli azzurri. Uragano Hamsik, muro Britos

Il Napoli espugna la Volkswagen Arena. Nel match valevole per i quarti di finale di Europa League, gli azzurri asfaltano il Wolfsburg per 1-4. Le reti di Higuain, Hamsik (2) e Gabbiadini mettono al palo i lupi teutonici. Dell’ex Juventus Bendtner il goal della bandiera tedesca. Di seguito le pagelle degli azzurri.

PAGELLE NAPOLI

Andujar 7: L’estremo difensore sta crescendo in maniera esponenziale. Tante parate decisive; su Schurrle con le dita, su Guilavogui con un guizzo da felino ed in uscita bassa. L’argentino mette in mostra il meglio del proprio repertorio. Reattività e sicurezza. Una garanzia.

Maggio 7: Sembra di rivedere il vecchio Maggio. Escluse un paio di sbavature, disputa una gara sontuosa. Insuperabile in copertura, sempre propositivo sulla destra. In occasione della seconda rete, libera Higuain con una giocata funambolica. Pendolino azzurro.

Britos 7: Un muro. A fine partita si capisce perchè Benitez gli affidi la maglia da titolare a discapito di Koulibaly. Giganteggia sulle palle alte -di testa le prende tutte- ed anticipa costantemente i lupi su quelle basse. E pazienza per il goal subito; altro giocatore dal rendimento in crescita.

R. Albiol 6.5: Con la collaborazione di Britos depotenzia il gigante Dost. Le tante pubblicizzate mezzepunte avversarie non incidono ed il merito è del reparto arretrato (coaudiuvato dalla mediana) che lo spagnolo dirige sempre con precisione da professore. Pilota perfetto della linea difensiva.

Ghoulam 6.5: Inizialmente soffre la vivacità dell’asse destro teutonico, dopo poco prende le misure e comincia a controbattere. Col passare dei minuti si scioglie e non disdegna le avanzate offensive rendendosi pericoloso. Dialoga bene con Mertens prima ed Insigne poi.

David Lopez 6.5: Ci fa piacere vederlo così dinamico. Rispetto alle recenti uscite sembra avere un altro passo. Insieme ad Inler, orchestra la manovra azzurra nel mezzo con grande ordine. Non sfigura di fronte agli obbiettivi di mercato sfumati in estate.

Inler 7:  Calciatore nuovo. Stravince il duello con il dirimpettaio Luiz Gustavo. La cerniera di centrocampo ospite azzurra funziona molto meglio della mediana verde. Quantità e qualità. Il leone di Udine si sta ritrovando. Rinato.

Mertens 7: Un’ora di grande livello per il belga. Suo il lancio a tagliare per Higuain che apre la goleada partenopea. Il furetto azzurro è imprendibile. S’intende alla perfezione con Hamsik e compagni. Il Napoli gioca sul velluto e le caratteristiche del numero 14 azzurro si esaltano a questi ritmi. (dal 60′ Insigne 6.5: Entra subito nel vivo del gioco. Tocca una grande quantità di palloni e serve un assist al bacio per il quarto goal di Gabbiadini. L’infortunio è un lontano ricordo)

Hamsik 8 (il migliore): Il guerriero azzurro conduce i suoi nella campagna tedesca come meglio non potrebbe. Ipoteca la vittoria con una splendida doppietta. Prezioso nella costruzione del gioco quando si abbassa, finalizzatore implacabile sotto porta. Decisivo in ogni zona del campo. Onnipresente. (dal 75′ Gabbiadini 7: Entra in campo e timbra il cartellino quasi subito, di testa, imbeccato alla perfezione da Insigne. Colpisce una traversa con una delle sue classiche sassate dalla distanza. Sempre presente)

Callejon 7: Stantuffo sulla destra. Solito elastico tra la difesa e l’attacco. Calleti non trova il goal ma è comunque tra i migliori. Si tuffa con puntualità svizzera negli spazi che il Wolsfburg concede. Intercetta un passaggio avversario ed impacchetta la seconda rete di Hamsik.

Higuain 7.5: Segna la rete che spacca la partita, trasformando in oro -forse aiutandosi col braccio- la rifinitura splendida di Mertens. Mette la firma sul raddoppio ospite con l’invenzione che manda in porta Hamsik. Si divora un goal ma chissene’. La fase offensiva del Napoli è spaziale ed il Pipita ne è il valore aggiunto. (dall’86’ Henrique: s.v)

All. Benitez 7.5: La migliore risposta alle critiche subite. Da quando siede sulla panchina del Napoli, la squadra non aveva mai espresso così bene la sua idea di gioco. La squadra stradomina per larghi tratti del match. Linee compatte, fraseggi stretti, possesso palla e contropiedi fulminanti. Forse il ritiro non era un’idea poi così sbagliata…

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