Utrecht-Napoli 3-3: gli azzurri evitano per un soffio l’eliminazione

Fonte immagine: Danilo Rossetti
UTRECHT – Una partita decisiva, una delle più importanti della stagione: in Olanda per vincere, per onorare il calcio italiano in Europa anche sotto il gelo diffuso, gli azzurri del Napoli sono scesi in campo contro l’Utrecht con una formazione molto insolita, ma ben vista dal tecnico Mazzarri; i punti cardine della difesa, per un motivo o per l’altro, non ci sono, e a centrocampo viene dato spazio alle seconde linee.
Il fischio d’inizio, oltre a dare il via alle ostilità, sembra innescare nei giocatori partenopei un forte senso di smarrimento. Gli errori si vedono da subito, ma fortunatamente, già al quarto minuto, ci pensa il solito Edinson Cavani a dare la sveglia ai suoi: il pallone giunto dall’area avversaria ai piedi dell’uruguayano ben posizionato sulla destra si infila infatti nella rete dopo un prodigio dello stesso Matador, che colpisce magistralmente di destro. Gli azzurri si trovano così presto in vantaggio dal punto di vista del risultato, ma non da quello mentale: bastano 50 secondi per rovesciare la brocca piena d’acqua e permettere a Van Wolfswinkel, complice un’incredibile esitazione di Cribari, di pareggiare di fronte ad un De Sanctis basito.
La necessità assoluta di fare risultato porta comunque il Napoli a non perdersi troppo d’animo, e prima Hamsik poi Yebda si rendono pericolosi in avanti. Le disattenzioni difensive, però, sembrano controbilanciare la grinta degli attaccanti: al 27′ Vitale atterra infatti ingenuamente in area un avversario alle spalle e Van Wolfswinkel ha l’opportunità di firmare la doppietta dal dischetto. Il Napoli è in palla, come si è già visto in passato: è una situazione che ricorda molto l’atmosfera che si creò analogamente nel primo tempo contro lo Steaua, con gli azzurri che sembrano impalpabili in difesa. Non c’è da stupirsi, quindi, se al 35′ Demouge, lasciato liberissimo, infila De Sanctis e sigla il 3-1.
Gli uomini di Mazzarri capiscono, certo tardivamente, che non sono più ammessi errori: Yebda è il più lucido a centrocampo ed è proprio lui a servire a Cavani il pallone che permette di accorciare le distanze, grazie ad un errore, stavolta, della retroguardia dell’Utrecht.
Tra una carambola e l’altra, il Napoli finisce con l’andare al riposo sul 2-3, risultato che eliminerebbe al momento gli azzurri dall’Europa League; anche pareggiare, in caso di vittoria dello Steaua sul Liverpool, non sarebbe infatti sufficiente ai campani. I nervi però saltano, e Mazzarri è costretto a seguire il resto della partita dalle tribune dopo essere stato allontanato dall’arbitro.
Per questa ragione il secondo tempo inizia all’insegna della vivacità, specie da parte del “tridente delle meraviglie”: è proprio un intervento guasto di Lavezzi, tuttavia, a determinare lo spegnimento di un’azione interessante che stava vedendo Hamsik protagonista. L’Utrecht, dal canto suo, prosegue la propria partita puntando sull’aggressività piuttosto che sulla tecnica, e De Sanctis è chiamato più volte agli straordinari. Al 69′, però, un Lavezzi fino ad allora spento si guadagna il penalty che dopo essere stato trasformato da Cavani (piuttosto che da Hamsik, che probabilmente paga l’errore di Udine) consente al Napoli l’ennesima rimonta stagionale. I pericoli non sono in ogni caso finiti: stavolta è De Sanctis a rischiare grosso sbagliando un rinvio e favorendo una ghiotta occasione olandese, fortunosamente bloccata; più tardi, invece, l’estremo difensore azzurro è monumentale sulla punizione di Mertens, che oltre alla paura porta anche parecchi gialli ai napoletani in area. Ancora, un accenno di rissa catalizzato da Yebda procurerà l’ammonizione di Lavezzi, nonchè dell’algerino stesso. Il gioco vero e proprio sembra riprendere solo nel finale, dove il Napoli si procura diverse occasioni da rete: al 90′ la punizione a giro di Vitale viene respinta da Vorm, ma al 92′, incredibilmente, è Cribari, l’uomo dell’autodistruzione, a riuscire a beccare il palo, di testa, a porta semi-vuota.
Non c’è più tempo per proseguire. Il Napoli si deve accontentare del 3-3, e fortunatamente, il pareggio contemporaneo tra le altre due squadre del raggruppamento K tiene ancora a galla la baracca europea.
In 5 partite del girone di qualificazione, gli azzurri non sono riusciti a conseguire nemmeno una vittoria. I 3 punti diventano dunque indispensabili per l’appuntamento finale del 15 Dicembre al San Paolo: contro lo Steaua Bucarest, a quota 6, vincere è l’unica chiave per accedere, comunque con certezza matematica, ai sedicesimi di finale. Il Napoli non può più sbagliare: anche perchè, finora, il credito verso l’errore è stato largamente consumato…

Utrecht-Napoli 3-3
Utrecht (4-2-3-1): Vorm; Cornelisse, Schut, Wuytens, Nesu; Lensky (8′st Maguire), Silberbauer (18′st Nijholt); Duplan, Van Wolfswinkel, Mertens; Demouge. A disposizione: Sinouth, Van der Maarel, Oar, Keller, De Kogel. All.: Du Chatinier.
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Grava (18′st Maggio), Cribari, Campagnaro (40′st Cannavaro); Zuniga, Yebda, Gargano, Vitale; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Dossena, Maiello, Dumitru. All.: Mazzarri.
Arbitro: Gonzales (SPA)
Marcatori: 5′, 42′, 25′st rig. Cavani (N), 6′, 28′rig. Van Wolfswinkel (U), 35′ Demouge (U)
Ammoniti: Van Wolfswinkel, Demouge (U), Campagnaro, Hamsik, De Sanctis, Zuniga, Yebda, Lavezzi (N)

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